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Il Carnevale nelle Marche

Il Carnevale nelle Marche

Ascoli Piceno
Il Carnevale di Ascoli Piceno è una manifestazione tradizionale che ha come particolarità quella di coinvolgere tutti i presenti.
È organizzato in due modalità: i gruppi mascherati ed i singoli; i primi si organizzano con costumi, scenografie (dislocate in giro per la città) e tutto il necessario per mettere su degli sketch sceneggiati spesso recitati in dialetto locale, mentre i singoli cittadini solitamente imitano personaggi celebri della realtà locale, come un sindaco o un assessore, oppure nazionale, come i Presidenti del Consiglio o della Repubblica.
www.ilcarnevalediascoli.it

Fano
Secondo Vincenzo Nolfi, studioso e letterato fanese del 17° secolo, l'origine del Carnevale di Fano risale al 1347.
La leggenda vuole che esso nasca a seguito della riconciliazione tra le due più importanti famiglie fanesi di allora: i Del Cassero e i De da' Carignano. lnoltre Nolfi afferma che fino al 1463 i divertimenti pubblici erano concentrati durante la "settimana grassa" (ultima del carnevale).
Nel 1872 viene pubblicato un manifesto per informare i cittadini fanesi della formazione della "società della Fortuna", un comitato incaricato dell'organizzazione dell'evento che ancora oggi appassiona migliaia di fanesi e turisti.
ll Carnevale di Fano è quindi uno dei più antichi d'Italia e costituisce per la città motivo di prestigio: attualmente al Carnevale di Fano partecipano circa 100.000 persone e ha un significato particolare, quello del "Capro espiatorio", "il pupo " da portare al rogo.
Il "pupo" viene caricato di tutte le colpe dell'anno, di cui i fanesi, sia a livello individuale che collettivo si sentono responsabili. L'ultimo giorno di Carnevale il "pupo", detto anche "vulon", viene condotto nella piazza centrale, dove il rogo su cui viene posto, con le sue fiamme, pone fine al Carnevale. Durante le sfilate il carro del pupo è accompagnato da altri cinque carri, ognuno dei quali appare come un coloratissimo e festante palcoscenico, che ospita le bellissime strutture animate che interagiscono con il pubblico attraverso balli, canti e soprattutto attraverso il lancio di quintali di dolciumi sugli spettatori che attendono con allegria a mani levate. Il Carnevale oggi ha come punto di forza il getto: quintali e quintali di dolciumi che piovono dai carri durante la sfilata sul pubblico che attende animatamente ed a mani levate quella pioggia che ha fatto definire il Carnevale di Fano il Carnevale più dolce del mondo. Ecco così spiegato lo slogan: bello da vedere, dolce da gustare. Carri sono veri e propri palcoscenici mobili che al tramonto si illuminano di mille colori grazie all'uso sapiente di luci dando luogo a visioni di grande suggestione nel classico giro della "luminaria".
www.carnevaledifano.eu

Macerata
La ventunesima edizione del Carnevale Maceratese organizzato dalla Pro Loco di Piediripa con il patrocinio del Comune e della Provincia di Macerata è pronta al via. Carri e gruppi mascherati sfileranno nell'Ovale di Giardini Diaz a Macerata da tempo teatro di uno delle più importanti kermesse carnevalesche che si svolgono nella regione. Non solo carri e gruppi ma anche bande importanti come il Corpo Bandistico e majorettes Città di Petriolo guidato dal maestro Massimiliano Luciani, la banda La Lombarda anni '70 di Santa Maria Nuova, la banda e majorettes con sbandieratori di Villa Estense in provincia di Padova.
www.cronachemaceratesi.it

Offida
Il carnevale di Offida è lo storico carnevale che si svolge nell'omonima cittadina marchigiana in provincia di Ascoli Piceno. Di origini antichissime ha una tradizione consolidata ed è caratterizzato da manifestazioni molto originali che traggono origine probabilmente dai saturnali romani.
Le testimonianze storiche si hanno a partire dal Cinquecento quando il carnevale ha il suo massimo splendore in grandi città come Roma e Venezia.
Le principali manifestazioni che caratterizzano oggi il carnevale offidano sono essenzialmente due: il bove finto e i vlurd.
Il bove finto: il venerdì grasso, a partire dal primissimo pomeriggio, un rudimentale bove costituito da un'intelaiatura di legno e ferro, coperta da un panno bianco e portato a spalle da un paio di uomini, comincia a girovagare per le vie centrali del paese fino ad arrivare in piazza dove la folla, vestita con il guazzarò, una semplicissima veste bianca e larga una volta usata per i lavori di campagna, istiga il bove con urla e schiamazzi dando origine a movimenti che ricordano molto una corrida.
Il caos originato dai cambi di direzione improvvisi, rincorse e urla della folla generano anche momenti di tensione e di panico in genere risolti con ilarità anche grazie all'altro ingrediente fondamentale della festa che è il vino rosso, copiosamente consumato da tutti i partecipanti. Con il buio la stanchezza e l'annebbiamento dettato dalle ripetute bevute, la festa ha termine con la simbolica uccisione del bove al quale vengono fatte toccare le corna su una colonna del palazzo municipale. L'atto finale è una processione del bove morto per le vie del paese cantando l'inno del carnevale offidano.
I vlurd: col termine vlurd (o velurd) si indicano dei fasci di canne imbottiti di paglia, di lunghezza variabile, che vengono accesi e portati a spalla da centinaia di uomini e donne mascherati con i guazzarò, lungo le vie del paese la sera del martedì grasso.
Il crepuscolo e l'atmosfera ancora medievale del centro abitato, danno a questa processione di fasci incendiati portati da persone mascherate una suggestione particolarissima. La processione disordinata finisce nella piazza centrale dove viene appiccato un grande falò.
Allo spegnimento dello stesso si dà inizio a balli sfrenati con i quali si determina la fine del carnevale. Vlurd ha un'etimologia comune al termine bagordo, col quale si indicava allo stesso tempo la giostra notturna (quindi legata alla festa, alla gozzoviglia, al bagordo) ed il fascio di canne che tipicamente serviva ad illuminarla.
Il Carnevale offidano si svolge ogni anno secondo un rituale fissato dalla tradizione: inizia ufficialmente il 17 gennaio, giorno di Sant'Antonio Abate, e termina il giorno delle Ceneri.
Il giorno della "Domenica degli Amici", che precede di due settimane il carnevale, la fanfara della "Congrega del Ciorpento" esce rumorosa dal portone del cinquecentesco palazzo Mercolini per annunciare che si è entrati in pieno clima carnevalesco.
Le Congreghe, che hanno lo scopo di aggregare, tra loro, in genere parenti e amici, desiderose di partecipare alla baldoria carnevalesca, iniziano il giro del paese a ritmo di musica sempre più incalzante in prossimità del clou della festa.
Esse hanno un ruolo fondamentale nello svolgimento dell'evento, la sera del Giovedì Grasso ricevono in consegna , dal Sindaco, le chiavi della città e, da quel momento, il paese è simbolicamente nelle loro mani.
www.comune.offida.ap.it/it/citta/car_martedi.asp

San Benedetto del Tronto
Il Carnevale Sambenedettese è una tipica manifestazione cittadina caratterizzata dalla sfilata dei carri e dalla presenza di stand nelle vie del centro, e vanta annualmente numerosissime presenze.
Da diversi anni viene riproposta anche una versione estiva, celebrata nel mese di agosto.