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Il Carnevale in Sicilia

Il Carnevale in Sicilia

Acireale
Il carnevale di Acireale, uno dei più antichi della Sicilia, si svolge ogni anno nella città di Acireale in provincia di Catania.
Tra le sue caratteristiche vi è la sfilata dei carri allegorici ed infiorati. I carri allegorico-grotteschi in cartapesta sono opere finemente lavorate, che danno il loro spettacolo attraverso migliaia di lampadine e luci, movimenti spettacolari e scenografie in continua evoluzione durante le esibizioni. Sono gli unici carri al mondo ad utilizzare simili impianti di luci e movimenti meccanici ed idraulici.
I carristi lavorano tutto l'anno per offrire al pubblico, soprattutto con il calare delle tenebre, uno spettacolo unico al mondo.
www.carnevaleacireale.com

Acquedolci
Il carnevale di Acquedolci nacque nel 1966, quando l'allora presidente della società operaia, Nino Galati, futuro sindaco di Acquedolci, invitò alcuni giovani, universitari e non, ad organizzare dei veglioni nei locali della stessa società.
Queste manifestazioni, riuscitissime quell'anno e ripetute negli anni successivi, spinsero nel 1969 alcuni degli stessi giovani, tra cui Ugo Bonfiglio, Nuccio Rubino, Nino Latteri, Nino Catania e l'indimenticabile Luigi D'Angelo, a costruire in un garage i primi due carri, di cui uno raffigurava l'Apollo 11; a questi se ne aggiunse un terzo realizzato dalla scuola alberghiera di Acquedolci su iniziativa dello Chef Ins. Vincenzo Sciambarella.
Questi carri, costruiti ovviamente con tecniche rudimentali, hanno dato origine alla prima sfilata del carnevale acquedolcese.
Gli anni 70 trascorsero con un alternarsi di sfilate e non, e sempre grazie soltanto alle iniziative private, fino ad arrivare agli anni 80, quando gli stessi giovani del 69, riuscirono ad ottenere una maggiore collaborazione e partecipazione sia da parte dell'amministrazione comunale che degli artigiani locali.
Grazie al lavoro instancabile e ai sacrifici anche economici degli stessi artigiani, si raggiunse un buon livello nella realizzazione dei carri, sia dal punto di vista tecnico che artistico. I paesi vicini invitarono i carristi acquedolcesi a portare i carri allegorici nei loro centri, dove ricevettero elogi e riconoscimenti per il lavoro svolto.
Nel marzo 1997 i carristi, decisero di costituirsi in associazione, al fine di poter dare vita ad una scuola di formazione professionale, finalizzata all'apprendimento delle tecniche di realizzazione dei carri allegorici, maschere e costumi, e favorire così lo sviluppo e la promozione del carnevale acquedolcese.
Infatti in occasione del carnevale successivo, quello del 1998 , la prima novità apportata dall'associazione è stata l'introduzione del trofeo "Episcopello" (dal nome del re del carnevale durante il medioevo) da assegnare al carro vincitore, che, se vinto per tre volte dallo stesso gruppo di artigiani, sarebbe rimasto definitivamente in loro possesso.
www.acquedolcionline.com

Castellana Sicula
Castellana Sicula, un incantevole paese della provincia palermitana, è suddiviso in Castellana centro, Calcarelli e Nociazzi ed è situato nel bellissimo contesto del Parco delle Madonie.
I monti delle Madonie sono, dopo l'Etna, il secondo raggruppamento geologico più antico della Sicilia.
Il massiccio è costituito da due versanti principali: quello settentrionale si presenta con pareti scoscese e vallate che finiscono nel mar Tirreno ed è ricco di vegetazione, mentre il versante meridionale è più pianeggiante e degrada fino a raggiungere Caltanisetta.
Il Parco delle Madonie è stato istituito parco naturalistico e comprende, oltre a Castellana Sicula, i comuni di Caltavuturo, Castelbuono, Cefalù, Collesano, Geraci Siculo, Gratteri, Isnello, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, San Mauro Castelverde, Scillato e Sclafani Bagni. Questi comuni sono gli stessi che ogni anno partecipano al Carnevale organizzato dal Comune di Castellana Sicula.
Questo Carnevale vanta delle origini molto antiche, legate alle caratteristiche maschere locali, Zu Peppi e Zu Pappa. Per l'occasione sfilano per le strade e le piazze del paese carri allegorici e gruppi mascherati.

Cinisi
Il Carnevale di Cinisi, piccolo comune in provincia di Palermo attira ogni anno da tutta la Sicilia, migliaia di visitatori desiderosi di vedere carri allegorici, maschere, macchiette e costumi di ogni tipo.
Il Carnevale è una tradizione storica che a Cinisi porta un forte spirito di aggregazione tra i ragazzi del paese.
Il loro impegno viene ogni anno premiato con l´ampia affluenza di persone incuriosite nel vedere tanta allegria e tanta voglia di divertimento.
www.carnevalecinisi.com

Francavilla di Sicilia
È considerato il più bel carnevale della valle dell'Alcantara e si svolge, ormai da più di un secolo, nell'arco di una settimana, per le vie cittadine, che diventano vere e proprie piste da ballo durante i cosiddetti veglioni allietati da buona musica.
I Veglioni si concludono con la caratteristica Fasuledda (musica composta da un giovane francavillese) che viene ballata in cerchi seguendo la velocità della musica che va alternandosi. I veglioni sono caratterizzate dalle cosiddette mutticedde, ossia delle leggere spinte che le persone ballando in cerchio si danno con la schiena. La via (Vittorio Emanuele) così, si trasforma in un enorme balera.
Caratteristica, perché unica nel suo genere ed ogni anno diversa, è la serata conclusiva con 'a cianciuta di re Carnalivari (ovvero "il pianto di re Carnevale"): su di un carro, seguito da "piagnoni" e vedove, da gruppi in maschera che sfilano "piangendo" la fine della festa, si trova re Carnevale che dà l'ultimo saluto con in mano della salsiccia ad indicare che dopo quella sera inizia la quaresima e quindi non si può più mangiare carne.
Nel pomeriggio della domenica e del martedì grasso le strade si animano con la sfilata dei carri allegorici in cui le sfide agguerrite tra i mastri carristi di diversi gruppi prendono il via portando dentro le vie cittadine un'area di festa e di divertimento; il martedì sera, durante il veglione vengono assegnati i premi; al primo posto, oltre ad un premio in denaro, viene assegnato una scultura lignea di un asso di bastoni.
www.associazionenovalba.it

Gela
Il Carnevale di Gela è una delle manifestazioni più importanti dell'intero comprensorio ed ultimamente viene riconosciuto come tra i quattro più belli di Sicilia. Prima della grande parata gli eventi classici sono la distribuzione del tutto gratis delle mascherine presso il quartiere Macchitella ai "muretti" e la "sfingiata" cioè la degustazione gratuita di frittelle allo zucchero o al miele. Il tutto è organizzato dall'assessorato allo sport, turismo e spettacolo del Comune di Gela con la collaborazione di enti, associazioni, scuole, gruppi di volontariato cittadini e dell'hinterland.
I carri allegorici che tutti gli anni sfilano mostrano le capacità artistiche degli artigiani gelesi e di solito i carri sono almeno dieci. La grande sfilata parte sempre intorno alle ore 17 da viale Indipendenza (angolo via Europa) nel quartiere Caposoprano per arrivare fino al museo archeologico intorno alle ore 22 dopo avere attraversato tutto il corso principale della città.
A dare spettacolo saranno i gruppi mascherati formati dagli alunni delle scuole di ogni ordine e grado della città, il gruppo brasiliano, il corteo storico, clowns, majorettes, ballerine e volontari. Al termine della sfilata, di solito, avrà inizio un concerto in piazza San Francesco, di fronte il municipio.
A controllare l'euforia di decine di migliaia di persone che come ogni anno scenderanno in piazza per divertirsi dimenticando le noie quotidiane ci saranno le forze dell'ordine assieme ai gruppi di volontariato.

Melilli
Tra gli appuntamenti laici di maggior rilievo, nel corso dell'anno, spicca il Carnevale Melillese, che vanta una tradizione antica e consolidata. Il primo carro allegorico melillese "Vivere - Non si muore mai" fu allestito dalla comitiva "a Someggiata" nel lontano 1936.Lo scoppio della guerra d'Africa,prima, e della seconda guerra mondiale, poi,interruppero forzatamente questa tradizione. Fu solamente nel 1958, con l'istituzione da parte del Comune di premi per i carri allegorici, che si diede nuovo impulso alle festività carnevalesche. La baldoria per le vie cittadine inizia il giovedì grasso con la sfilata di "Re Carnevale" accompagnato da gruppi mascherati. Il sabato pomeriggio sfilano i bambini in maschera di età compresa fra i 3 ed i 6 anni. La domenica pomeriggio sfilano per il primo giorno i carri allegorici che da Piazza Don Bosco (o Piazza Umberto I) raggiungono Piazza San Sebastiano. Il lunedì pomeriggio è il turno delle comitive, che gareggiano indossando abiti sfarzosi ed eleganti rappresentando temi di attualità o di burla politica locale e nazionale. Martedì, poi, è la serata finale in cui sfilano i carri allegorici (e la neo categoria minore dei minicarri), allestiti da veri artisti del ferro e della cartapesta, che, per bellezza delle figure e la spettacolarità dell'insieme, possono gareggiare, senza timore reverenziale, con quelli dei centri più pubblicizzati. Le manifestazioni in onore del "Re Burlone", che coinvolgono giovani e meno in una sana competizione, si concludono nella giornata di martedì con la premiazione dei migliori gruppi in maschera e dei migliori carri allegorici che hanno preso parte al concorso.

Mezzojuso
Si svolge ogni anno, nell'ultima domenica di Carnevale, "Il Mastro di Campo", nella pubblica piazza. Si tratta della festa più importante per Mezzojuso, di una rara permanenza su quelle antiche rappresentazioni in forma pantomimica, che si usavano svolgere nelle piazze. Di questa pantomima trattò già nel XVIII secolo, il Villabianca, ma la inquadra a Palermo, presso gli antichi quartieri del centro storico della città, si presume siano la Kalsa o l'Albergaria, dove era nota come "Atto di Castello".
Il Mastro di campo posto alla testa di una piccola armata, deve marciare verso il castello e prendere con sé la Regina. Mentre il Re si prepara alla difesa, e le truppe si combattono tra loro, il Mastro di Campo, inerpicato su di una scala deve tentare il rapimento della Regina, ma viene respinto dalle guardie che lo fanno cadere giù. A Mezzojuso, questa antica tradizione presenta caratteristiche per certi versi analoghe a quelle dell'antica pantomima di Palermo, ma arricchita da elementi propri della tradizione di Mezzojuso. Appare infatti un figurante col volto coperto da una maschera rossa, che cerca di conquistare la sua amata regina, arroccata nel castello. Egli infine riesce a conquistare la sua amata. Si tratta di una rappresentazione che ricorda l'impresa del conte Bernardo conte di Modica, che, per cercare di conquistare la regina Bianca da lui amata,nel 1412 scalò le mura del palazzo Steri a Palermo.
Il racconto tratto dal fatto storico, da cui trae origine la pantomima del "Mastro di Campo" avrebbe quindi nel tempo subito delle sostanziali modificazioni dettate dalla fantasia, che avrebbero portato la bella Regina ad essere innamorata del Mastro di Campo. In realtà Bianca Navarra, non voleva proprio sapere nulla di cedere alle lusinghe del Cabrera... L'evento si svolge nella pubblica piazza cittadina con la partecipazione di numerosi figuranti, è molto atteso da tutta la cittadinanza, ed è rappresentato sin dal XVII secolo. Si tramanda oralmente e propone dei personaggi abbigliati con costumi spagnoleggianti siciliani.

Misterbianco
Esempio unico nel suo genere per estro, fantasia e creatività, il Carnevale di Misterbianco ha vissuto un lungo e laborioso tragitto prima di approdare ai "COSTUMI PIU' BELLI DI SICILIA".
'A Mascara' " veniva rappresentata nei quartieri più antichi della città e sin dal suo debutto (la domenica di carnevale) era accolta da migliaia di paesani, che dopo il tradizionale pranzo a base di salsiccia e " maccaruni a setti puttusa" (maccheroni con sette buchi) si riversavano nelle strade per non perdere il tanto atteso spettacolo; Erano gli anni del dopoguerra e la gente sentiva forte il bisogno di divertirsi.
Nascono in quel particolare periodo " I tambureddi ", locali da ballo al chiuso realizzati all'interno delle povere case di allora, dove giovani e meno giovani, rigorosamente mascherati, sin dalle prime ore del pomeriggio festeggiavano il carnevale; Negli anni cinquanta a questo modello di " festa popolare " si aggiungono " I fistini ", ritrovi notturni approntati per l'occasione in tutti i quartieri del paese, dove la musica, la danza e l'allegria la faceva da padrona per l'intera notte. Questi frequentatissimi veglioni, vetrine della vita mondana dell'epoca, erano preceduti dal " ballo in piazza " .
Il momento embrionale dell'odierno carnevale trova la sua collocazione alla fine degli anni settanta. In quegli anni qualche sparuto gruppo cominciò a meglio organizzare le " maschere spontanee " e a farle itinerare per le strade del centro storico di Misterbianco.
Si lasciò ben presto il passo alle sambe e alle prime donne che con coraggio soppiantavano gli insoliti travestimenti degli anni passati. Nascevano i primi rudimentali carri e i prototipi dei primi costumi; Gli anni ottanta segnarono la svolta storica del carnevale e sfavillanti e fantasiosi costumi rimpiazzarono, in maniera quasi indolore, le recite della " mascara ", i " festini " e pian piano le serate in dominò; Il 1981 si può identificare come l'anno zero dell'odierna strutturazione del carnevale misterbianchese.
www.carnevaledimisterbianco.it

Sciacca
Il Carnevale di Sciacca è fra le manifestazioni più conosciute che vengono allestite in occasione del carnevale. A parlare per primo di esso fu, nel 1889, Giuseppe Pitrè che ne fece cenno nella sua opera Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane. Ma le origini del carnevale di Sciacca, città della provincia di Agrigento, risalgono ad un periodo molto più antico, forse all'epoca romana, quando venivano festeggiati i saturnali ed il loro re veniva sacrificato; o meglio, con più probabilità, al 1616 quando il viceré Ossuna stabilì che l'ultimo giorno di festa tutti si dovevano vestire in maschera.
La preparazione dei carri
I carri allegorici e i mini-carri, cui fanno seguito i relativi gruppi mascherati, vengono ideati, progettati e realizzati nei mesi antecedenti la festa, coinvolgendo, sin dai primi preparativi, parecchia gente del posto. La notte del Venerdì è riservata agli ultimi montaggi: i carri vengono posti in ordine di sfilata lungo la strada del primo itinerario cittadino e vengono assemblati sul posto. La gente presa dalla curiosità segue lo stato di avanzamento dei lavori e si confonde tra il via vai di mezzi e personale preso dalla frenesia di terminare i lavori per essere sicuri che nel carro tutto funzioni a dovere.
Infatti, anche se progettati e realizzati nei mesi precedenti, i vari "pezzi" vengono assemblati solo in strada e proprio la notte prima dell'inizio della sfilata. Varie volte a diversi carristi è capitato di dover modificare il carro proprio all'ultimo momento per problemi di montaggio finali correndo il rischio di non partecipare. Infine viene il giorno d'inizio delle sfilate che seguono due tragitti nel centro storico di Sciacca. Le sfilate si sono effettuate nei giorni di Sabato (primo tragitto), Domenica, Lunedì e Martedì (secondo tragitto) della settimana antecedente l'inizio della QUARESIMA.
Attualmente il Carnevale inizia il Giovedì Grasso con la consegna simbolica delle chiavi della città al re del Carnevale Peppe Nappa, personaggio adattato dai saccensi come maschera locale che apre e chiude la festa. Termina il Martedì grasso quando il Carro di Peppe Nappa viene bruciato in piazza.
La partenza del corteo dei carri, con intesta il carro di Peppe Nappa, avviene dalla Piazza Friscia. Da quel momento il carro di Peppe Nappa inizia a distribuire vino e salsicce preparate sulla brace per tutta la durata del carnevale. Il contributo portato dall'Istituto d'arte di Sciacca al carnevale locale - per testi, musiche, balletti, modelli, raffigurazioni, movimenti e coreografie - ha consentito che questi potesse competere con successo a livello nazionale e mondiale con molte altre rassegna analoghe.
www.carnevaledisciacca.it

Valderice
Uno degli appuntamenti fissi che caratterizzano il folklore locale è senza dubbio il Carnevale valdericino, che vede la partecipazione in massa della gente sia nella realizzazione dei carri allegorici, sia nella partecipazione attiva alla manifestazione. I carri, realizzati in polistirolo e cartapesta, sono opera di artisti locali, che mettono a disposizione della comunità valdericina la loro professionalità ed il loro tempo libero.
La preparazione dei carri inizia due mesi prima che la sfilata abbia luogo, ed ogni anno si scelgono dei temi su cui gli artisti danno sfogo alla loro fantasia.
www.comunevalderice.it