Vacanze nelle Marche
Il nostro tour delle Marche non partirà dal mare, come era lecito aspettarsi, ma partirà dall’inferno… di Dante.
Siamo a Gradara, provincia di Pesaro e Urbino, e ci affidiamo al sommo Poeta per iniziare il nostro viaggio.
Il Castello di Gradara è infatti quello legato indissolubilmente alla storia d’amore fra Paolo Malatesta e Francesca da Rimini, raccontata da Dante nel V canto dell’Inferno. È una stupenda fortezza di origine medioevale, che sorge in una località che è stata per decenni terreno di scontro fra le milizie papali e le fazioni opposte, sia marchigiane che romagnole.
Suggestiva è la visita della rocca, che affaccia sul borgo sottostante, soprattutto nelle ore notturne.
Per la nostra seconda tappa, ci rivolgiamo con rispetto a Madre Natura, e scendiamo nelle viscere della terra.
Quando si transita nelle Marche, è obbligatorio programmare una visita a uno degli spettacoli più belli che il nostro territorio ci offre: le Grotte di Frasassi. Queste grotte sono state scoperte di recente, nel 1971, ad opera di un gruppo di Speleologi del CAI di Ancona, e a oggi è possibile fare un tour (guidato) su un percorso che si dirama per circa 1500 metri tra stalattiti e stalagmiti.
L’ambiente è magico e surreale, c’è da rimanere incantati dai colori e dalle forme che la terra ha creato, proprio sotto i nostri piedi.
Maurizio Montalbini, speleologo di fama mondiale, fece un esperimento nel 1992 che lo portò alla ribalta: rimase in isolamento in una grotta di Frasassi per più di un anno, per studiare la capacità di adattamento dell’uomo in quella condizione atemporale. Lui era l’esploratore del tempo.
Restiamo ancora per un po’ nell’entroterra, ma risaliamo in superficie, e dirigiamoci verso la terza tappa del nostro tour: Jesi.
Jesi è storia, arte e cultura in mezzo alle colline, a metà strada tra il mare e la montagna. Originariamente era una colonia romana, ma il borgo è diventato famoso in tutto il mondo perché ha dato i natali a Federico II di Svevia nel 1194, e al compositore Giovanni Pergolesi nel 1710.
Ci sono sei porte di ingresso per entrare nel borgo, che è a sua volta protetto da una cinta muraria rimasta intaccata dal tempo, e quindi fra le meglio conservate di tutta la regione.
Una volta lì, una visita al Museo Stupor Mundi, museo dedicato a Federico II, è cosa obbligatoria.
Ci arriveremo al mare, ma non ancora.
Ora è tempo di… Grand Canyon!
Siamo sempre nelle Marche anche se sembra di essere su Marte, o sul Grand Canyon appunto, e più precisamente ci troviamo alle Lame Rosse, uno dei luoghi più affascinanti dei Monti Sibillini.
Siamo circondati da montagne e calanchi che fanno parte del massiccio dei Sibillini: c’è un escursione che ci permette di arrivare direttamente al Lago di Fiastra, e durante il cammino, potremo rimanere a bocca aperta ammirando questi pinnacoli e torri costituiti da ghiaia tenuta insieme da argilla, formatisi grazie all’erosione di agenti atmosferici.
L’itinerario è lungo 7 chilometri e il dislivello è di 200 metri.
È stato un lungo viaggio, e finalmente vediamo il mare.
Siamo a Senigallia, e chiuderemo qui il nostro tour, in questa città di 40.000 abitanti che è anche una delle località turistiche più famose della regione.
Ci perderemo sicuramente nelle viette del centro, così ben tenute, che ci fanno respirare la storia della città, ma inevitabilmente saremo attratti dall’immensa distesa blu, e da una costruzione molto particolare che parte dalla spiaggia: la Rotonda sul Mare.
“Quella” Rotonda sul Mare, quella che è sulla Spiaggia di Velluto e che ha ispirato Fred Bongusto, che ci ha consegnato una canzone memorabile e senza tempo.
Poi, se avete figli al seguito, e pensano che tutto ciò suoni vecchio, potrete sempre ricordar loro che a Senigallia è nato anche Fabri Fibra…