Uno studio ed un'analisi dell'offerta ricettiva dei bed & breakfast in Sicilia
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI URBINO CARLO BO
DIPARTIMENTO DI ECONOMIA, SOCIETA, POLITICA- DESP
Corso di Laurea Magistrale in MARKETING E COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE
Relatore: Chiar.ma Prof.ssa Federica Murmura
Anno Accademico: 2017/2018
2.2 - Dati sulla ricettività turistica in Sicilia
Secondo i dati Istat, nel 2017 la Sicilia disponeva di 6.750 strutture ricettive regolarmente operanti nel territorio, con un aumento del 10% rispetto al 2016, per un totale di 203.260 posti letto (+3,6% rispetto al 2016). C’è dunque un trend nettamente positivo nello sviluppo della capacità ricettiva siciliana, che si orienta soprattutto verso una espansione del comparto complementare a quello alberghiero, con l’apertura di 587 nuovi esercizi e di ulteriori 4.599 posti letto. Si tratta in particolare della crescita di Affittacamere, che hanno registrato un aumento nel numero delle strutture del +15,7% nel 2017 e del +10,5% nel numero dei posti letto, e di Bed&breakfast, con un +12% di nuove attività e un +10,9% di nuovi posti letto. Queste due tipologie di attività hanno contraddistinto dunque l’offerta turistica regionale durante il 2017; esse insieme infatti, comprendevano oltre il 50% dei posti letto presenti nel comparto complementare e l’80,5% della dotazione regionale di strutture extra-alberghiere. Non si è riscontrato lo stesso andamento invece per il settore alberghiero, che ha registrato una crescita decisamente inferiore. Di seguito si riporta un prospetto della capacità ricettiva in Sicilia.

Fonte: Dipartimento del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo - Osservatorio Turistico - Elaborazione su dati ISTAT
Come si evince dalla lettura dei dati riportati sopra in tabella, l’80% della capacità ricettiva siciliana è caratterizzata da esercizi extra-alberghieri. In particolare, si tratta per il 60% di strutture appartenenti alla tipologia ricettiva dei B&B, che con un totale di 19.923 posti letto, comprendono il 25% della dotazione extra-alberghiera. Oltre ai B&B, si è registrato nel 2017 un aumento nella dotazione di posti letto in strutture quali campeggi, villaggi, alloggi privati, agriturismi ed altri esercizi complementari, con una crescita del +4,6% rispetto al 2016. Riportiamo anche qui graficamente i dati sul numero di esercizi extra-alberghieri presenti in Sicilia e sul numero dei posti letto riferibili agli stessi:


Fonte: elaborazione grafica su dati estratti dall’Osservatorio Turistico Regionale di Sicilia
Il comparto alberghiero presenta invece appena 1.302 unità in tutta l’isola, perlopiù costituite da hotel a 3 stelle, anche se sensibilmente in crescita il numero di strutture con classificazione massima (5 stelle e più). Questa tipologia di attività ricettiva si concentra maggiormente tra le province di Messina (25,3%), Palermo (20%) e Catania (10,3%), con una debole diffusione invece nei territori di Enna e Caltanissetta; ciò va tutto a vantaggio delle diverse forme di ospitalità complementare presenti in queste località. Con un numero complessivo di 6.750 unità ricettive operanti sul territorio e una dotazione di 230.260 posti letto, il tasso di ricettività in Sicilia nel 2017 era pari a 4.850 posti letto ogni 100.000 abitanti. Di seguito si riportano due cartografie estratte dal Rapporto 2017 sul turismo in Sicilia, a cura dell’Osservatorio Turistico Regionale, in modo da fornire una idea chiara della diversa intensità del fenomeno ricettivo a livello di singola realtà territoriale. Esse rappresentano le dotazioni provinciali di posti letto, distribuite secondo i due comparti alberghiero ed extra-alberghiero:


Per quel che riguarda la dinamica dei flussi turistici regionali, nel 2017 la Sicilia è stata interessata da un aumento di turisti, sia italiani che stranieri, rispetto al 2016, con un +10,2% negli arrivi e un +7,3% nelle presenze. In termini assoluti, si sono registrati in totale 4.857.542 arrivi, un massimo mai toccato nei 5 anni precedenti, e 14.704.926 presenze. In particolare, sull’incremento degli arrivi hanno pesato più gli stranieri, mentre per quel che riguarda le presenze, queste sono attribuibili soprattutto alla componente domestica. Rispetto alle altre regioni italiane, la Sicilia è al 10° posto per numero di arrivi e al 13° per il numero di presenze. Il tasso di permanenza media presso le strutture ricettive è di 3 notti. Di seguito si riportano in tabella i dati relativi ad arrivi e presenze, sia per quel che riguarda la componente domestica che per i viaggiatori in arrivo dall’estero.

Fonte: Dipartimento del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo - Osservatorio Turistico - Elaborazione su dati ISTAT
Le strutture alberghiere rimangono sempre le più richieste da parte dei viaggiatori, ma cresce l’interesse soprattutto verso i Bed&breakfast che nel corso del 2017 hanno registrato un incremento del 26,6% negli arrivi e del 23,9% nei pernottamenti rispetto al 2016.
Effettivamente, per il comparto extra-alberghiero si sono registrati tassi di crescita più che doppi rispetto a quelli del comparto alberghiero, infatti, sia per quanto riguarda i turisti italiani che quelli stranieri, si registra un numero di arrivi e di presenze più alto in valori percentuali rispetto alle strutture alberghiere; tuttavia in questi ultimi rimane maggiore il numero di notti passate dai clienti (3,1 notti a fronte di 2,8 notti passate presso alloggi extra-alberghieri), soprattutto quelli stranieri (3,5 notti).
Il principale paese di provenienza dei turisti ospiti nelle strutture ricettive dell’isola è la Francia; segue la Germania con 310.316 arrivi, gli Stati Uniti e il Regno Unito. In crescita sono anche i turisti in arrivo dalla Russia, con un aumento del 58,7% rispetto al 2016. Di seguito riportiamo graficamente i dati sull’incidenza dei pernottamenti dei turisti, elaborati per Paese di provenienza.

Fonte: elaborazione grafica su dati estratti dall’Osservatorio Turistico Regionale di Sicilia
La quota di maggiori pernottamenti è stata rilevata nelle province di Messina e Palermo che hanno ospitato insieme il 44% delle presenze dell’intero territorio siciliano. Seguono subito dopo Trapani e Catania, rispettivamente con il 15,8% e il 14,2% delle presenze registrate nell’isola.36 Nonostante in Sicilia sia cresciuto il numero delle presenze e degli arrivi presso gli esercizi ricettivi, l’Isola comunque non riesce ancora a destagionalizzare la sua offerta turistica. L’andamento della crescita nella quota di presenze presso gli esercizi ricettivi nei mesi non estivi infatti, procede ancora a rilento. Come si osserva dal grafico riportato qui sotto, la Sicilia rispetto alle altre Regioni, dal 1998 al 2017 ha registrato in termini percentuali una modesta crescita nel numero delle presenze nei periodi di bassa stagione:

Tuttavia vi è un dato assolutamente positivo per quel che riguarda il contributo al Valore aggiunto (VA) dato dal settore turistico siciliano, in termini di servizi di alloggio e ristorazione, a livello nazionale. Il tasso di crescita medio annuale del Va registrato dal 1998 al 2017 è infatti dell’8,22%, e la Sicilia, come vediamo dal grafico sottostante, è seconda solo alla Sardegna tra tutte le Regioni italiane.
