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Uno studio ed un'analisi dell'offerta ricettiva dei bed & breakfast in Sicilia

di Loriana Caponnetto

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI URBINO CARLO BO
DIPARTIMENTO DI ECONOMIA, SOCIETA, POLITICA- DESP
Corso di Laurea Magistrale in MARKETING E COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE
Relatore: Chiar.ma Prof.ssa Federica Murmura
Anno Accademico: 2017/2018

2.1 - L'industria del turismo e della ricettività turistica italiana

L’Italia è tra i paesi di più antica vocazione turistica. Con il suo inestimabile patrimonio artistico e naturalistico, vanta 54 siti Unesco ed è il primo al mondo per luoghi riconosciuti come patrimonio dell’umanità.
L’industria turistica italiana ricopre un ruolo fondamentale per l’economia: nel 2017, il contributo totale del turismo all’economia italiana è stato di 223,2 miliardi di euro, pari al 13% del PIL.
Ma il turismo in Italia apporta un grosso contributo anche in termini di occupazione: con oltre 3,4 milioni di posti di lavoro generati nel 2017, esso rappresenta il 14,7% dell’occupazione totale del Paese.
Negli ultimi vent’anni questo settore ha conosciuto una forte espansione a livello mondiale, soprattutto grazie alla riduzione dei costi di trasporto e alla crescita dei livelli di reddito che ha riguardato principalmente le economie dei paesi emergenti.
Ciò ha permesso a molte più persone di viaggiare, e quindi il bacino dei potenziali turisti si è ampiamente allargato.
Alla luce di tutti questi fattori, si stima che nei prossimi due decenni il trend continuerà ad essere positivo e il numero dei viaggiatori e della spesa turistica sarà in ulteriore crescita.
L’Italia è il quarto paese in Europa per presenze negli esercizi ricettivi, con una quota del 13,4% sul totale dei Paesi dell’Ue. Nel 2017, si è registrato un aumento del 4,4% rispetto al 2016, con una crescita superiore rispetto alla media europea (+2,8%).

È la Spagna a registrare il maggior numero di presenze turistiche presso gli esercizi ricettivi, seguita da Francia e Regno Unito.
Questi soli 4 Paesi insieme coprono più della metà delle presenze complessive dell’Unione europea (55,9%).
In Italia, nel 2017, le strutture ricettive hanno registrato un massimo storico, con 420 milioni di presenze e 123 milioni di arrivi, ed una crescita, rispetto al 2016, superiore a quella europea. Tale trend sembra essere confermato anche nel 2018, dove emerge, secondo i dati provvisori dei primi 3 mesi dell’anno elaborati dall’Istat, che le attività ricettive hanno registrato 19,4 milioni di arrivi e oltre 56 milioni di presenze, segnando un aumento rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente rispettivamente del 4,5% e del 3,9%.
In particolare, negli esercizi alberghieri le presenze durante il 2017 hanno toccato i 275 milioni e gli arrivi 93,8 milioni, con un aumento, rispetto all’anno precedente, rispettivamente del +2,8% e del +3,9%.
La permanenza media per gli esercizi alberghieri invece rimane stabile, come l’anno precedente, a 2,9 notti per cliente.
Per quel che riguarda gli esercizi extra-alberghieri invece, si contano 145,5 milioni di presenze, con un +7,5% rispetto al 2016, e 29,4 milioni di arrivi, con un +10,2%. La permanenza media per cliente in questo caso è di 4,9 notti.

Uno studio ed un'analisi dell'offerta ricettiva dei bed & breakfast in Sicilia - Immagine 1

Fonte: dati provvisori elaborati dal MiBAC per i primi tre mesi del 2018 e pubblicati su www.turismo.beniculturali.it

Le presenze di turisti stranieri nelle strutture ricettive nel 2017 hanno superato per la prima volta quelle dei turisti italiani (210,7 milioni di presenze di non residenti contro i 210 milioni dei residenti), e tale aumento si concentra soprattutto nel comparto extra-alberghiero con un +10,5%, a fronte di un +3,1% registrato per gli esercizi alberghieri.
Sebbene si registri un andamento positivo in entrambe le componenti considerate, ossia viaggiatori residenti nel nostro Paese e non, si può affermare come a crescere siano soprattutto i pernottamenti dei clienti stranieri presso le attività extra-alberghiere.
Di seguito, si riporta un prospetto grafico della variazione percentuale nelle presenze tra il 2016 e il 2017, considerando le due tipologie di strutture ricettive e la residenza dei clienti:

Uno studio ed un'analisi dell'offerta ricettiva dei bed & breakfast in Sicilia - Immagine 2

Fonte: elaborazione grafica su dati Istat relativi al movimento turistico in Italia 2017

Quasi la metà di tali pernottamenti si registra principalmente in 50 comuni italiani; questi ultimi da soli infatti, hanno registrato 171 milioni di presenze, pari al 40,6% del totale censito.

Queste località nel loro complesso, assorbono un terzo delle presenze della componente residente della clientela (32,7%) e quasi la metà (48,5%) di quella dei non residenti e sono principalmente localizzate nell’Italia settentrionale.
Roma è la principale destinazione turistica, con quasi 27 milioni di notti trascorse presso le strutture ricettive, seguono Milano, Venezia, Firenze e Rimini.
A livello regionale, gli aumenti più consistenti si sono registrati in Sicilia, con un +7,3% di presenze rispetto al 2016, in Basilicata (+6,5%), Piemonte (+6,3%) ed Emilia-Romagna (+6%).
In linea generale si può affermare come la crescita, da questo punto di vista, sia stata più forte nel Mezzogiorno.
In Sicilia, in particolare, l’industria della ricettività turistica ha assistito ad una tendenza più che positiva.
Negli esercizi ricettivi, si sono registrate più di 14 milioni di presenze (+696 mila rispetto al 2016) e oltre 4 milioni di arrivi (+347 mila unità rispetto al 2016).
In particolare, negli esercizi alberghieri, le presenze sono state circa 11,5 milioni, e gli arrivi 3,7 milioni (+ 2,1% e 5,1% rispettivamente, rispetto all’anno precedente); mentre negli esercizi extra-alberghieri si sono registrate 2,9 milioni di presenze (con un +19,2% rispetto al 2016) e poco più di un milione di arrivi (+30,7%), con una permanenza media che si mantiene uguale a quella registrata nel 2016, ossia 2,8 notti.
Sono perlopiù i turisti italiani ad aver scelto la Sicilia come meta per le proprie vacanze, con una variazione nella percentuale di presenze da parte di questi ultimi del +9,5% rispetto al 2016, la più alta rispetto a tutte le altre regioni.
Tuttavia, i territori in cui si concentra il maggior numero di presenze a livello nazionale, sono il Veneto, con il 16,5% delle notti complessive negli esercizi ricettivi italiani, il Trentino-Alto Adige (11,9%), la Toscana (10,9%), l’EmiliaRomagna (9,5%) e la Lombardia (9,4%). In queste 5 regioni si concentra il 58,2% delle presenze turistiche totali in Italia.
Più specificatamente, alcuni territori come Veneto, Lazio, Lombardia e Provincia autonoma di Bolzano attirano una clientela prevalentemente straniera; altre regioni invece, sono meta perlopiù di viaggiatori residenti e hanno quindi un bacino di attrazione quasi esclusivamente nazionale (Molise, Basilicata, Abruzzo, Marche, Puglia e Calabria).
In particolare, il Sud e le Isole sono meta principalmente di turisti residenti in Italia, mentre al contrario, le grandi città turistiche quali Roma, Venezia e Firenze, l’area dei laghi di Garda, l’area etnea Taormina-Giardini Naxos, la penisola sorrentina-amalfitana e alcune aree della Sardegna vedono più l’arrivo di turisti provenienti dall’estero.
Il primo Paese di provenienza dei turisti stranieri in Italia è la Germania, con il 14,1% di presenze registrate; seguono Francia, Regno Unito e Stati Uniti, con quote di circa il 3%.
Rispetto al 2016 però, gli incrementi maggiori in termini di presenze riguardano i turisti provenienti dalla Russia, con una variazione percentuale positiva del +26%, e dal Brasile, +23,1%.

Nel 2017 aumentano le spese per viaggi in alloggi a pagamento.
I residenti nel nostro Paese che pernottano in strutture ricettive all’interno dei confini nazionali, hanno speso in media 404 euro per viaggio e 87 euro per notte, con un aumento del 9,8% della spesa media per viaggio e del 6% della spesa media per notte rispetto al 2016.
Un turista residente che viaggia entro l’Italia comunque, spende meno in alloggio rispetto a quando viaggia all’estero. A fronte dei 404 euro riportati sopra, un viaggiatore residente che sceglie di alloggiare all’estero, spende il doppio, circa 810 euro in media per viaggio e 103 euro al giorno.
Su tale spesa però influisce molto il tipo di struttura ricettiva scelta, a prescindere che la vacanza venga trascorsa in Italia o all’estero. Per un pernottamento presso una struttura ricettiva alberghiera si spende in media il 30% in più rispetto ad un esercizio extra-alberghiero: 544 euro contro 412 euro.
Tale differenza risulta ancora rilevante se si considera la sola spesa giornaliera, che per le vacanze trascorse in albergo è maggiore del 60% (113 euro contro 70 euro); questo è anche dovuto al fatto che la permanenza media nelle strutture ricettive alberghiere è minore rispetto a quella nelle extra-alberghiere.
Il costo medio dell’alloggio è più alto nel trimestre estivo e raggiunge il minimo nell’ultimo periodo dell’anno, ossia nei mesi che vanno da ottobre a dicembre. Anche in questo caso però, dobbiamo considerare la durata della vacanza, che durante la stagione estiva è maggiore e quindi i soggiorni sono mediamente più lunghi.

I posti letto disponibili, a livello nazionale, si concentrano maggiormente lungo le zone litoranee.
Benché i comuni costieri siano meno del 15% del totale e ospitino il 32,4% della popolazione, si rileva che questi offrano il 56,4% della dotazione complessiva dei posti letto e che nel 2017 abbiano contribuito al totale delle presenze turistiche per il 53,1%.
Ma, in questi comuni, si rileva anche una evidente stagionalità dei flussi turistici: il 70,8% delle presenze infatti, si registra per i mesi che vanno da giugno a settembre.

Più del 90% delle vacanze trascorse dai residenti negli esercizi ricettivi italiani sono attribuibili a motivi si svago, riposo o piacere.
Di meno e sempre più in calo sono (in termini di notti) i viaggi di lavoro. In questo caso le strutture ricettive vengono utilizzate soprattutto per partecipare a congressi, convegni o altri eventi, e le motivazioni in questo caso sono le più diverse: dalla mobilità per ragioni professionali agli spostamenti per la ricerca di lavoro.

Uno studio ed un'analisi dell'offerta ricettiva dei bed & breakfast in Sicilia - Immagine 3

Fonte: Elaborazione grafica su dati Istat relativi al movimento turistico in Italia nel 2017

Infine, nel 2017 il mezzo più utilizzato per la prenotazione diretta dell’alloggio è stato Internet.
Quest’ultimo è stato lo strumento principale usato nei due terzi dei viaggi effettuati a livello nazionale in quell’anno, ed è una tendenza in costante aumento.
Il 13% delle prenotazioni è avvenuta invece tramite agenzia di viaggio, e quindi non in forma diretta da parte del viaggiatore.
Effettivamente, secondo uno studio portato avanti dagli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, la crescita del valore degli acquisti per turismo e viaggi in Italia è dettata soprattutto dalla componente innovativa, ormai ampiamente sperimentata per il settore turistico, che passa appunto attraverso il Web e i canali digitali.
Segmentando la cosiddetta “spesa digitale” infatti, che vuole indicare in questo caso i 3 servizi principali acquistati online in ambito turistico, quali strutture ricettive, trasporti e pacchetti viaggio, è risultato come, nel 2016, la spesa relativa alla prenotazione e all’acquisto dell’alloggio, comprendesse circa il 16% di quella totale relativa ai 3 elementi considerati.
Di seguito si riporta un prospetto grafico che riassume i dati sulle diverse modalità di prenotazione, distinte per scopo del viaggio:

Uno studio ed un'analisi dell'offerta ricettiva dei bed & breakfast in Sicilia - Immagine 4

Fonte: elaborazione grafica su dati Istat sul movimento del turismo 2017

Per quanto riguarda infine i mezzi di trasporto, i viaggi con pernottamento presso gli esercizi ricettivi avvengono per lo più utilizzando l’auto, almeno nel caso di vacanza per motivo di svago; non accade lo stesso invece nel caso dei viaggi di lavoro, dove il treno e l’aereo sono più utilizzati.