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Strategie delle attività extralbeghiere: il caso Bed and Breakfast "La Dolce Sosta"

di Federico Salamone
Università Unitelma Sapienza
Facoltà di Economia - Corso di Laurea in Scienze dell'Economia e Gestione Aziendale
Relatore: Chiar.ma Prof.ssa Fabiana Sciarelli
Tesi di laurea in Gestione delle Imprese, di: Federico Salamone
A.A. 2010 /2011

1.2 - Tipologie delle attività extralberghiere in Italia e requisiti minimi

E' necessario soffermarci su quali e quante sono le attività extralberghiere in Italia e quali sono i requisiti minimi richiesti per ogni tipologia. E' importante infatti conoscere le caratteristiche di tutte le formule ricettive, sia per chi ne usufruisce e quindi vuole scegliere il giusto prodotto sul mercato, sia per il futuro gestore ossia colui che programma di iniziare un'attività extralberghiera, ed ha bisogno di individuare la migliore soluzione da attuare. Cominceremo quindi con l'elencare quali sono le tipologie di attività extralberghiere in Italia:

  • Case per Ferie
  • Ostelli della Gioventù
  • Affittacamere
  • Rifugio Alpino e Rifugio Escursionistico
  • Country House
  • Bed and Breakfast
  • Case Vacanze
  • Centro soggiorno studi

Occorre sottolineare che le strutture ricettive sopraelencate sono disciplinate attraverso il "Testo Unico delle Leggi Regionali in materia di Turismo", approvate con L.R. 16 luglio 2007 N°15 BURL N° 29 2° suppl. ord. Del 19 luglio 2007, ma è doveroso far notare specie per le attività di Bed and Breakfast che ogni regione ha stabilito un proprio regolamento il quale disciplina la materia. Non esiste ancora una legge statale quadro sul Bed and Breakfast ma troviamo leggi che disciplinano l'ospitalità familiare occasionale per ogni competenza territoriale.

Qui di seguito viene riportata una tabella con gli estremi delle leggi regionali di pertinenza:

Regioni Data e numero
Valle d'Aosta L.R. 4 ago 2000, n. 23
Piemonte L.R. 13 mar 2000, n. 2, Artt 1-2
Liguria L.R.28 gen 2000 n. 5
Lombardia L.R. 3 apr 2001, n. 6 art 2, c.4
P.A. di Trento L.R.22 marzo 2001, n. 3, art. 20
L.R.15 mag 2002, n. 7, artt 30 e 33
P.A. di Bolzano ---
Veneto L.R. 4 novembre 2002, n. 33 Art. 25/all F
Friuli V. Giulia L.R. 16 gen 2002, artt. 6-9
Emilia R. L.R. 28 lug 2004, n. 16
Toscana L.R. 23 mar 2000, n. 42, art. 61
D.P. n. 18 del 23/04/2001
Marche L.R. 14 feb 2000, n. 8, art. 2
Umbria L.R. 15 gen. 2001, n. 2, art. 4
Lazio L.R. 29 mag 1997, n. 18, art. 8
Abruzzo L.R. 28 apr 2000, n. 78
Molise L.R. 12 lug 2002, n. 13
Campania L.R. 10 mag 2001, n. 5
Puglia L.R. 24 lug 2001, n. 17
Basilicata L.R. 6 set 2001, n. 37
Calabria L.R. 26 feb 2003, n. 2
Sicilia L.R. 23 dic. 2000, n. 32 art. 88
L.R. 3 mag. 2001, n. 6, art. 110
L.R. 26 mar 2002, n. 2, art. 41
L.R.16 aprile 2003, n. 4, art. 77
Sardegna L. R. 12 ago 1998, n. 27, art. 6

Fonte: estratta da: www.agriturist.it "Leggi regionali bed and breakfast"

Durante la gestione di qualsiasi attività extralberghiera devono essere osservati 5 adempimenti fondamentali:

  1. le norme inerenti la somministrazione delle colazioni
  2. quelle sulla denuncia delle persone alloggiate all'Autorità locale di Pubblica Sicurezza entro 24 ore (Polizia, Carabinieri)
  3. quelle inerenti alla denuncia alla Provincia ai fini statistici ISTAT delle persone alloggiate
  4. quelle fiscali inerenti la ricevuta da dare all'Ospite alla fine del soggiorno
  5. la tutela dei dati personali di ogni Ospite (cd. Legge Privacy).

Case per Ferie è il termine utilizzato per indicare attività extralberghiere particolari e uniche nel settore. Sono infatti governate ed amministrate esclusivamente da Enti Pubblici, Religiosi, Associazioni senza scopo di lucro, nonché da enti o aziende per il soggiorno dei propri dipendenti. L'obiettivo di queste particolari tipologie di ospitalità è sociale, culturale, religioso o sportivo. Le Case per Ferie, infatti, assumono un ruolo funzionale nel Turismo Sociale. Andando ad analizzare la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo del 1948 e la stessa Costituzione, troviamo anche un principio relativo il diritto al riposo: "tutti hanno diritto al riposo ed al tempo libero e, in particolare, a una limitazione ragionevole dell'orario di lavoro e a congedi periodici retribuiti" Art. 36 della Costituzione. Si può quindi affermare che le Case per Ferie sono fuori o al lato del movimento turistico normale, ma invece sono centrali nel Turismo Sociale Italiano. Esse sono rivolte a particolari categorie di turisti, ragazzi o bambini accompagnati, soggetti deboli o con diversa abilità. Gli alloggi possono essere anche in camere collettive o con letti a castello, forniti a volte di impianti sportivi e/o di divertimento. Sicuramente queste strutture ricettive gestite da suore o da altro personale ecclesiastico sono meno diffuse oggi nell'epoca del consumismo, ma in passato erano considerate spesso come prima scelta in quanto si prestava maggiore attenzione al risparmio.

Sono Ostelli della Gioventù le strutture ricettive attrezzate per il soggiorno ed il pernottamento dei giovani e degli accompagnatori del gruppo, gestiti, al di fuori dei normali canali commerciali, da Enti Pubblici, Enti di carattere morale o religiosi e associazioni operanti senza scopo di lucro nel campo del turismo sociale e giovanile, per il perseguimento di finalità sociali o culturali. Il rilascio per l'autorizzazione è subordinato alla stipula di apposita convenzione tra Ente gestore ed il Comune d'appartenenza. Le camere, in questo tipo di formula ricettiva, sono spesso collettive, ossia non indipendenti con un massimo di 6 persone per camera, talvolta con l'uso di letti a castello, ed in ogni caso con pochi servizi accessori. E' probabile quindi che prenotando in un Ostello della gioventù si condividerà la stanza con altre persone mai conosciute. Quest'ultimo fattore incide sul prezzo in quanto abitualmente le camere da 2 costano notevolmente di più rispetto il posto letto nelle camere da 6. Naturalmente è una tipologia di alloggio non consigliata a chi vuole la propria indipendenza e privacy, al contrario è una soluzione ottimale per i studenti e giovani senza reddito che hanno la possibilità di viaggiare nel mondo grazie a queste strutture a prezzi economici. Oggi in tutta Italia gli Ostelli sono 1.500 sul territorio e facilitano il movimento turistico sul quale l'intera nostra Nazione si basa a livello economico per ricavare risorse fondamentali e per generare occupazione. Grazie ai prezzi contenuti, infatti, questa categoria di strutture extralberghiere, consente la fruizione di quella fascia di visitatori più attenta riguardo ai costi.
Sono Affittacamere per definizione di legge "le strutture composte da non più di 6 camere, ubicate in non più di due appartamenti ammobiliati in uno stesso stabile, nei quali sono forniti alloggio ed eventualmente servizi complementari". Entriamo in questo caso in un ambito imprenditoriale, infatti all'interno della lista delle attività extralberghiere sopra elencate, l'Affittacamere è l'unico a corrispondere alla dicitura imprenditoriale, e quindi con l'obbligo di Partita IVA.

Questa infatti perde l'uso occasionale e saltuario e quindi rientra nella gamma imprenditoriale. Gli elementi che vanno a determinare quest'ultimo punto sono individuabili in:

  • elevato numero delle camere e quindi elevato turn-over degli ospiti
  • utilizzo di uno o più collaboratori
  • destinazione dell'immobile a soddisfare principalmente le esigenze abitative degli ospiti anziché del titolare, con modifiche della struttura interna, costituzione di una reception, etc.
  • offerta di servizi aggiuntivi rispetto a quelli minimi previsti per il Bed and Breakfast mirati esclusivamente agli ospiti
  • Pubblicità periodica e ricorrente su riviste, periodici, internet, etc.
  • Il superamento di soglie di fatturato, per le quali rimane ingiustificato il comportamento da attività occasionale. Non esiste per legge una soglia predeterminata di fatturato, ma ANBBA/AICAV hanno accertato che al di sopra del limite di € 10.000 di fatturato diventa consigliabile l'apertura di Partita IVA.
  • Proseguendo con la descrizione degli Affittacamere, possiamo aggiungere gli altri requisiti minimi che sono la pulizia delle camere, la fornitura d'energia elettrica ed il cambio di biancheria. Altra caratteristica è che l'Affittacamere in alcune regioni può definirsi come "Room & Breakfast" quando oltre alla attività di alloggio si fornisce anche la prima colazione. Il discorso può essere ampliato, fino alla più complicata somministrazione e preparazione di alimenti e bevande, siamo in questo caso di fronte alla così detta Locanda ossia un Affittacamere che in più possiede l'autorizzazione proveniente dagli uffici dell'USL territoriali, che consente l'attività di ristorazione all'interno dello stesso edificio.

Quali sono allora le differenze che il cliente riscontra rivolgendosi ad un Affittacamere rispetto un Bed and Breakfast? Naturalmente, oltre il requisito della ristorazione interna possibile solo per l'Affittacamere, la primaria diversità sta nel contatto fra gestore e cliente. Questo perché nel caso di Affittacamere il contatto è limitato al momento dell'accoglienza, ossia quella fase iniziale di consegna delle chiavi, registrazione dei documenti, ed il passaggio delle informazioni essenziali sull'uso o sull'orientamento dentro e fuori della struttura da parte dell'esercente nei confronti del cliente. Questo avviene perché nel caso di Affittacamere il gestore non è obbligato a dormire e a risiedere nell'abitazione in uso, quindi le abitudini, gli usi, il rapporto e lo scambio culturale fra i soggetti gestore/cliente non avviene nel caso dell' Affittacamere ma, al contrario è presente e primario nel Bed and Breakfast.

Sono Rifugio Alpino o Rifugio Escursionistico strutture site in località di montagna, utilizzato per l'ospitalità di Alpinisti ed escursionisti. Tornando sul discorso di apertura di questo elaborato, che riguarda le origini del Bed and Breakfast e delle Attività Extralberghiere, il Rifugio Alpino è l'esempio pratico di un ritorno al passato. Le caratteristiche ambientali sono infatti equivalenti a quello che erano le difficoltà dell'epoca sui spostamenti, i viaggi e la conseguente necessità del viandante di trovare riposo e ospitalità in strutture pratiche ed economiche. Oggi il territorio montano è come fermo nel tempo, la storia e le tradizioni che caratterizzano questi posti sono infatti conservati con cura e quella realtà rurale, contadina è attualmente viva e presente in questi ambienti. Naturalmente una volta queste condizioni erano diffuse e generalizzate, mentre oggi chi decide per la montagna, la predilige proprio per ritrovare quelle tradizioni, per riscoprire il contatto con la natura, e spesso sceglie di trascurare le comodità, il superfluo, l'accessorio, che fanno parte di una quotidianità metropolitana per abbandonarsi alla natura, ad una vita semplice ma ricca di tradizioni. Il Rifugio Alpino torna quindi come alle origini, una soluzione ospitale, pratica ed economica per colui che nel percorso turistico ed escursionistico si sposta nelle zone montane, da picco a picco, cercando spesso di salire di quota il più possibile aumentando così le difficoltà ed il bisogno di ristoro in comodi rifugi. Questi di solito sono collocati in zone isolate di montagna raggiungibili attraverso mulattiere, sentieri, ghiacciai, o con altri mezzi di trasporto. Il gestore, in questo tipo di Attività Extralberghiera, è denominato Guida Alpina, ossia colui che ha rilevato la gestione del rifugio tramite autorizzazioni. Egli si occupa di tutte le fasi, dall'accoglienza, all'assistenza durante il soggiorno del cliente con il quale spesso condivide le escursionie le scalate più impegnative.Per classificare i numerosi rifugi sul territorio Nazionale è stato creato un sito web da parte di CAI (club alpino italiano) agevolandone la ricerca, a chi programma escursioni in alta quota ed ha bisogno di ospitalità durante il percorso6.
La classificazione è suddivisa per posizione topografica, finalità alpinistiche-escursionistiche, condizioni dell'ambiente, quota, altitudine, difficoltà d'accesso.

CLASSIFICAZIONE DEI RIFUGI CAI

1° Gruppo - RIFUGI

Categoria A
quelli raggiungibili con strada rotabile o comunque ubicati in prossimità di questa. Per questi rifugi è ammessa una differente classificazione per il periodo invernale qualora la situazione ambientale risulti condizionare la possibilità di rifornimento
Categoria B
quelli raggiungibili con mezzo meccanico di risalita in servizio pubblico, escluse le sciovie, o comunque ubicati in prossimità dello stesso

2° Gruppo - RIFUGI ALPINI

Categoria C-D-E
rispettivamente, in relazione alla situazione locale con particolare riferimento alla quota, alla durata e difficoltà di accesso, nonché all'incidenza del sistema normalmente adottato per i rifornimenti.
Per la categoria C è ammessa la divisione in sottocategorie

3° Gruppo - PUNTI DI APPOGGIO - BIVACCHI FISSI - RICOVERI - CAPANNE SOCIALI
-

Fonte: www.rifugiebivacchi.cailugo.it

Concludendo si può definire il Rifugio nelle sue varie classificazioni come uno strumento fondamentale per l'ambiente turistico montano. Pensiamo a quale limitazione incontrerebbe chi, avventurandosi in una escursione, non avesse un adeguata struttura dove riposare e proteggersi dalle condizioni ambientali.

Sono Country House o Residence di Campagna quelle tipologie di Attività extralberghiere nelle quali ritroviamo una particolare attenzione al contatto con la natura, alla tranquillità del soggiorno, al rapporto con il passato. Spesso infatti l'edificio utilizzato per Country House proviene dalla ristrutturazione di un antico casale o abitazione storica7. La ristrutturazione avviene spesso con una particolare cura nella conservazione dei dettagli storici, cercando di far affiorare nel presente le tradizioni e gli usi del passato. Si definiscono infatti Country House o Residence di Campagna, le strutture ricettive che offrono alloggio con o senza ristorazione, in immobili ubicati all'esterno del territorio urbanizzato, con caratteristiche proprie dell'edilizia tradizionale della zona. L'offerta turistica di dette strutture può comprendere l'ospitalità, la ristorazione, l'esercizio di attività ricreative, finalizzate alla corretta fruizione dei beni naturalistici, ambientali e culturali del territorio rurale. Possiamo immaginare quindi lo stretto rapporto fra territorio e l'attività stessa che concentra nel suo punto di forza strategico, proprio questo legame.

I requisiti minimi delle attività ricettive rurali sono i seguenti:

  • Buono stato di manutenzione e conservazione dell'immobile;
  • Arredamento consono alla struttura rurale del fabbricato;
  • Spazi comune esterni all'esercizio in verde attrezzato per lo svago ed il soggiorno fruibile all'ospite;
  • Camere da letto e/o appartamenti, destinati agli ospiti, autonomi tra loro;
  • servizio di prima colazione ed eventualmente, di ristorazione in locale apposito a cura del gestore, caratterizzato dall'offerta di prodotti tipici locali.

Il Bed and Breakfast è sicuramente la più diffusa, conosciuta ed utilizzata attività extralberghiere. Bed and Breakfast è un espressione di origine inglese traducibile letteralmente come letto e colazione. Include quindi il pernottamento e la prima colazione e può essere prevista la possibilità di utilizzare una cucina. Il soggiorno si svolge in case private dove la famiglia, o ad ogni modo il proprietario, mette a disposizione una o più stanze della propria abitazione. La particolarità principale di questo tipo di ricettività sta proprio nel rapporto fra cliente e proprietario che si genera con la convivenza durante il soggiorno. L'ospite infatti ha la possibilità di immergersi totalmente in una cultura a lui sconosciuta, il contatto vivo con le usanze del proprietario, lo scambio di informazioni e conoscenze che avviene in questo contesto, sono un ampio bagaglio di ricordi che si aggiungono a quelli della vacanza. Altra caratteristica attribuibile al Bed and Breakfast è sicuramente la sensazione di calore e cordialità che l'ospite percepirà in queste tipologie ricettive, tanto da sentirsi come in casa propria ed infine non si può non citare l'economicità, altro elemento apprezzato dal cliente soprattutto oggi nel periodo di crisi economica generale. Il Bed and Breakfast è un esercizio saltuario ed occasionale , chi governa un Bed and Breakfast non è tenuto all'obbligo di Partita Iva e ai relativi adempimenti fiscali (secondo le risoluzioni emesse dal Ministero delle Finanze, la N°180/e del 1/12/1998 e la N°155 del 13/10/2000 infatti il presupposto soggettivo d'imponibilità dell'IVA ai sensi dell'Art. 4 DPR 26/10/1972 N°633, sussiste solo qualora le prestazioni siano non occasionali ossia relative ad una professione abituale).

L'idea della signora sola, o dei coniugi che abitano in una casa grande tale da consentire un' ospitalità organizzata, è la ragione d'essere di un attività di Bed and Breakfast, concepita appunto come esercizio occasionale e saltuario. Altro dovere che ritorna in tutti i regolamenti regionali è quello dell'obbligo di residenza da parte del gestore nell'abitazione in cui si esercita il servizio di Bed and Breakfast. Egli deve infatti essere residente ed abitare di fatto in una camera all'interno dell'abitazione d'uso. La legislazione regionale si ritrova univoca anche per quanto concerne l'aspetto della prima colazione. Si ha una normativa concorde sul vietare qualsiasi tipo di preparazione manuale di alimenti da parte del gestore nei confronti del cliente al quale deve essere offerta una prima colazione basata su alimenti e bevande interamente confezionate e non utilizzabili una volta aperti. Essi devono infatti essere monouso, con scadenza leggibile e marchio del produttore. Si ricava quindi una tutela nei confronti del gestore per eventuali cibi avariati che danneggiando il consumatore sarebbero direttamente attribuibili al produttore stesso. La normativa della regione Marche specifica al contrario una prima colazione composta per il 70% da prodotti tipici, norma che ha lo scopo di avvicinare il cliente del Bed and Breakfast alle usanze culinarie del territorio, aspetto che favorisce le conoscenze socio culturali e le tradizioni del luogo con cui il forestiero si confronta. Ma la norma, che si differenzia in modo esclusivo rispetto le altre prevede comunque una preparazione non da parte del gestore, ma da parte di attività alimentari della zona, il titolare del Bed and Breakfast avrà infatti cura di conservare lo scontrino e relative ricevute degli alimenti acquistati allo scopo di tutelarsi nei confronti di possibili problematiche relative i prodotti. Da una osservazione complessiva dei regolamenti regionali risalta ulteriormente conforme la scelta sul numero delle camere a disposizione del servizio Bed and Breakfast che ritroviamo nel Lazio e nella maggior parte dei casi con un massimo di 3, eccezione per l'Emilia Romagna e per l'Abruzzo nei quali il numero è di 4, 5 in Sicilia e per la Puglia, invece, saliamo a 6. Anche il numero di posti letto massimo varia da regione a regione, per il Lazio e per la maggioranza sono 6, Umbria 8, Emilia Romagna, Abruzzo e Puglia 10, e in Sicilia addirittura il numero sale a 20. Altra omogeneità dei regolamenti sta nell'obbligo per il gestore di effettuare la denuncia delle persone alloggiate, all'Autorità di Pubblica Sicurezza del territorio, ex art. 8 della Nuova Legge Quadro sul Turismo. Di ogni cliente verrà data comunicazione alla Questura entro le 24 ore dal momento dell'arrivo, comprensiva di dati anagrafici dell'ospite. E' importante infatti registrare i dati del documento di ogni cliente nella "scheda alloggio" da consegnare nei tempi previsti.

Concludendo si può affermare che le differenze tra normative regionali non incidono sulla diffusione e lo sviluppo dei B&B e delle Attività extralberghiere in Italia. Ad ogni modo l'attuazione di una normativa unica potrebbe essere di più elevato beneficio per l'esercizio di queste formule di ricettività, in quanto risulta necessaria una maggiore severità ed attenzione nei controlli da parte delle autorità competenti. Si sono, intatti, verificati veri e propri casi di irregolarità riguardante Bed and Breakfast e attività extralberghiere in generale: nonostante la consapevolezza di andare contro i regolamenti, ma confidando nell'assenza di rigidi controlli, spesso si riscontrano casi di superamento del numero massimo delle camere, di preparazione di colazioni composte da crostate fatte in casa, etc.

 

Sono Case Vacanze:

  1. In forma non imprenditoriale:
    Secondo la legge quadro sul turismo sono Case e Appartamenti per Vacanze "gli immobili arredati gestiti in forma imprenditoriale per l'affitto ai turisti, senza offerta di servizi centralizzati, nel corso di una o più stagioni, con contratti aventi validità non superiore ai tre mesi consecutivi".
    Le "Case e Appartamenti per Vacanze" differiscono dagli affittacamere in quanto l'attività viene svolta unicamente a livello imprenditoriale e bisogna ottenere l'autorizzazione da parte del comune, non chè comunicare il listino prezzi alle autorità competenti e pubblicarlo nelle liste di riferimento come per gli alberghi. Vi è inoltre il vincolo dell'affitto massimo di tre mesi e dell'assenza di servizi centralizzati.
     
  2. In forma non imprenditoriale:
    Vi sono anche le Case Vacanza e gli appartamenti in Affitto Turistico gestiti in forma non imprenditoriale da privati (che hanno meno di tre unità nello stesso comune) offerti ai turisti, anche per pochi giorni; il cosiddetto short lets. Per questa tipologia ricettiva non esistono presso che normative specifiche anche se la diffusione e la potenzialità del fenomeno sono notevoli. Basti pensare alla diffusione delle seconde case nei luoghi di villeggiatura o agli appartamenti tenuti sfitti nelle grandi città.

Per l'esercizio dell'attività di Casa Vacanza non sono più previsti tempi specifici, al contrario viene dichiarata una locazione dell'immobile per "brevi periodi" senza includere un minimo o un massimo di giorni previsti. La differenza principale della Case Vacanze rispetto le altre attività extralberghiere, che conseguentemente diviene il suo punto di forza, è la locazione dell'intero immobile. Infatti chi sceglie la formula Casa Vacanze, sceglie di soggiornare in un immobile intero, quindi non condividerà alcuna stanza o locale comune con il proprietario o con altri clienti. Immaginiamo che vantaggioso punto di forza se ne può ricavare dalla attuazione di una strategia pubblicitaria mirata nei confronti di chi preferisce l'indipendenza e la privacy durante il soggiorno. Il gestore dell'attività, come sopra accennato, si limiterà alla accoglienza del cliente, alla registrazione dei documenti e si renderà loro reperibile.

I Centro soggiorno Studi sono strutture ricettive dedicate ad una ospitalità finalizzata all'educazione e alla formazione. La gestione spetta ad Enti Pubblici, Associazioni, organizzazioni sindacali e soggetti privati operanti nel settore della formazione. Questi tipi di strutture sono spesso utilizzate per incontri culturali, piccoli convegni e attività scolastiche. Spesso lo scopo che si nasconde dietro queste formule ricettive è quello di favorire e migliorare la conoscenza delle lingue straniere attraverso lo svolgimento di soggiorni linguistici all'estero. Il punto di forza di queste tipologie ricettive sta proprio nell'apprendimento unito con il soggiorno e quindi la diffusione di soggiorni all'estero con studio, diventa una ricetta vincente. Oggi sono diffusissime le agenzie, le scuole, o i privati, che propongono lo studio di una lingua direttamente sul posto come canale veloce e sicuro di apprendimento, affiancando all'insegnamento, la possibilità di un soggiorno correlato.