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Le relazioni per la sostenibilità del turismo: evidenze nelle città Unesco di Ragusa, Modica e Scicli

di Maria Velardita
Università per Stranieri di Siena
Facoltà di Lingua e Cultura Italiana
Corso di Laurea in Mediazione Linguistica e Cultura in Ambito Turistico - Imprenditoriali

Relatore: Chiar.ma Prof.ssa Daniela Argento
Correlatore: Chiar.mo Prof. Massimiliano Tabusi
Tesi di laurea di: Maria Velardita

2.4.2 - La comunicazione e la collaborazione quali condizioni necessarie per la qualità dell'offerta turistica

Molte volte si definisce il turismo come un'industria. In realtà, non si tratta di una fabbrica che produce un bene, bensì di un settore molto articolato e complesso che crea servizi. Come si può evincere dal paragrafo precedente, infatti, oggigiorno non basta offrire un alloggio per fare turismo, né tantomeno contare sulla bellezza delle proprie coste, dei paesaggi o delle opere d'arte. Affinché si riesca a soddisfare il nuovo bisogno turistico, occorre che tutti gli attori operanti in questo settore collaborino tra di loro al fine di realizzare un'offerta turistica quanto più possibile ricca e varia. Il prodotto da destinare al turista è, dunque, il risultato di più attività diversificate, svolte da operatori sia pubblici che privati.

Il primo e fondamentale richiamo per il potenziale visitatore è costituito dalle bellezze naturali, storiche, architettoniche, archeologiche, etniche ed artistiche proprie di un luogo. Tuttavia, vi sono altri elementi, all'apparenza meno evidenti, ma che spesso giocano un ruolo fondamentale nella fruizione di tali attrattive. Si tratta di tutti quegli aspetti connessi all'organizzazione, i quali possono agevolare o ostacolare l'utilizzazione dei beni turistici.

Ogni visita turistica, infatti, richiede una combinazione di fattori che possono comprendere le attrazioni, i trasporti, le facilities, le infrastrutture ed il senso di ospitalità. Spesso questi fattori sono gestiti da diversi attori e la mancata collaborazione e coordinazione tra questi può causare l'insoddisfazione dei turisti.

Ritorna utile, allora, richiamare in questo momento il concetto di turismo relazionale già definito in precedenza. In questa sede, tuttavia, esso non sarà analizzato nel rapporto tra domanda ed offerta turistica, ovvero tra chi propone servizi e chi ne usufruisce, bensì nel rapporto tra i diversi attori facenti parte dell'offerta.

Iniziando dalle istituzioni, troviamo lo Stato e gli enti pubblici territoriali, i quali svolgono un ruolo importante nella gestione delle risorse paesaggistiche e delle attrattive pubbliche, nel finanziamento dello sviluppo e nella gestione di alcune funzioni turistiche, direttamente o attraverso organizzazioni costituite per questi scopi. Tra gli enti pubblici territoriali troviamo gli assessorati al turismo, le A.A.P.I.T, acronimo di Azienda Autonoma Provinciale per l'Incremento Turistico, le A.A.S.T., ovvero le Aziende Autonome di Soggiorno e Turismo, le Pro loco, i vari uffici del turismo e punti di informazione turistica. Le funzioni di tali enti spaziano dalla raccolta di dati, alla promozione turistica, all'accoglienza ai visitatori, all'organizzazione di eventi col fine di incrementare la conoscenza di una determinata zona ed il suo sviluppo turistico. Oltre a questi, possiamo citare le varie organizzazioni di categoria e di settore, cui spesso aderiscono, al fine di essere rappresentate al meglio, le varie classi di operatori (Confesercenti, Confindustria, Confcommercio, Federalberghi, ecc.), nonché le diverse cooperative create per offrire accoglienza nei siti oggetto d'interesse da parte dei fruitori e per gestire parte delle attrattive. Un altro ruolo fondamentale viene svolto dalle guide turistiche incaricate di accompagnare persone singole o gruppi nelle visite ad opere d'arte, a musei, a gallerie, a scavi archeologici, con illustrazione delle attrattive storiche, artistiche, monumentali, paesaggistiche e naturali. Compito delle guide è anche quello di evidenziare le peculiarità di una determinata cultura, evidenziando particolari nascosti, ma allo stesso tempo affascinanti, che i turisti, senza l'aiuto di questa figura professionale, non potrebbero conoscere. Troviamo poi i tour operator e le varie agenzie di viaggio specializzate nel turismo incoming, ovvero quello che gestisce flussi turistici in entrata, ed infine, i proprietari ed il personale delle varie strutture ricettive (Righi, 2003: 284-306).

Gli attori appena elencati sono solo una parte di quelli direttamente coinvolti dal settore oggetto della nostra ricerca. Oltre a questi, infatti, ve ne sono molti altri, per non parlare poi di quelli che svolgono mestieri non direttamente correlati al turismo, ma che grazie ad esso vedono incrementare la loro attività. Si pensi, ad esempio, ai ristoranti, alle pizzerie, alle trattorie, alle tavole calde ed alle pasticcerie che preparano piatti della tradizione del territorio per soddisfare la curiosità gastronomica dei forestieri, proponendo addirittura menù turistici a prezzo fisso. Si aggiungano a questo elenco anche i negozi di prodotti tipici pronti ad offrire degustazioni gratuite, o ancora, le botteghe artigianali, i cui prodotti, dopo averli ammirati durante la loro lavorazione, possono essere acquistati come souvenirs.

Inoltre, il turismo contribuisce all'incremento dei collegamenti verso la destinazione meta dei turisti. Questo provoca un aumento della richiesta di trasferimenti da e per la stazione o l'aeroporto più vicino, di conseguenza, una maggior domanda di autisti, siano essi di pullman “gran turismo", di autobus di linea o semplicemente privati che forniscono tale servizio mettendo a disposizione i propri mezzi, o ancora, tassisti.

Dall'estrema varietà di soggetti coinvolti in questa grande macchina che è il turismo risulta semplice capire come sia necessaria una gestione equilibrata delle interrelazioni che caratterizzano la governance di settore affinché tutto proceda nel migliore dei modi. Per ottenere ciò, dunque, è necessario che ci sia la condivisione degli stessi obiettivi da raggiungere, ma soprattutto, comunicazione tra i vari operatori. Come si è già detto, infatti, questo settore vede il coinvolgimento sia di soggetti pubblici che privati, entrambi portatori di interessi diversi. Ora, se ognuno agisse senza comunicare agli altri quello che ha intenzione di fare, si verrebbero a creare, inevitabilmente, delle situazioni di disorganizzazione le quali avrebbero come risultato il malcontento degli altri operatori, ma soprattutto, e conseguenza ben più grave, quello dei turisti. Per capire l'importanza della gestione coordinata del turismo e della comunicazione tra i diversi addetti al settore, citiamo, qui di seguito, un esempio molto significativo.

Poniamo il caso che un gruppo di turisti voglia visitare una città di cui ha sentito parlare per la presenza in essa di bellissimi monumenti (e già dal fatto che questa meta goda di tale notorietà è sintomo di una buona promozione turistica esercitata dagli enti appositi). Il primo passo che farà l'organizzatore di tale viaggio sarà quello di prenotare il mezzo o i mezzi di trasporto per raggiungere la destinazione e prendere i contatti con le strutture ricettive in cui alloggiare. Questi primi passaggi potranno avvenire sia tramite l'aiuto di un tour operator o di un'agenzia di incoming operante in loco, sia autonomamente, magari attraverso l'utilizzo di Internet. Una volta arrivati a destinazione, questi ipotetici turisti vorrebbero visitare la città e si rivolgono al personale dell'hotel affinché chiami per loro una guida turistica in grado di accompagnarli. Purtroppo, però, il personale alberghiero non è preparato ad una simile richiesta, motivo per cui impiega un bel po' di tempo a cercare una guida disponibile, obiettivo che raggiunge solo dopo aver contattato l'ufficio turistico comunale. I nostri turisti iniziano in questo modo la loro escursione. La guida si rivela molto preparata, tuttavia, sorgono altri problemi: alcuni monumenti da visitare, proprio quel giorno, vengono chiusi per avviare dei lavori di restauro. La guida si trova in difficoltà a causa della cooperativa addetta alla gestione di questi edifici, la quale non ha inviato nessun comunicato per avvisare dell'avvio di questi lavori; è costretta, dunque, ad improvvisare un altro itinerario. I turisti si lamentano un po' di questa disorganizzazione, ma alla fine rimangono abbastanza soddisfatti. Finita la visita guidata, decidono di pranzare in una trattoria che prepari piatti tipici del luogo. Il ristoratore, però, non essendo al corrente dell'arrivo di questo gruppo, afferma di non aver più posto, per cui li invita a tornare l'indomani dandogli la sicurezza di trovare dei tavoli riservati appositamente per loro. I nostri visitatori si accontentano allora di una tavola calda, speranzosi di poter andare, almeno, subito dopo pranzo, in un negozio dove poter degustare ed eventualmente acquistare alcuni prodotti tipici. Purtroppo, ancora una volta, sono costretti a veder deluse le loro aspettative dato che il negozio, a meno che non si fosse prenotata una degustazione, aprirà soltanto dopo due ore, fatto che induce il gruppo, amareggiato dall'andamento complessivo della giornata, a chiamare un taxi per tornare in albergo.

Il caso appena illustrato, pur potendo sembrare catastrofico o esagerato, è possibile che si presenti qualora i vari soggetti non facciano propria la convinzione che un'efficace comunicazione e cooperazione tra i diversi rami in cui si articola il turismo è necessaria a garantire un buon servizio da fornire agli eventuali visitatori. Se l'esempio riportato fosse reale (e potrebbe esserlo), potremmo arrivare facilmente alla conclusione che il gruppo di turisti protagonista dell'episodio non tornerebbe più in quella città, né consiglierebbe ad altri di visitarla, non perché il patrimonio culturale in essa presente non sia bello o interessante, bensì perché la disorganizzazione che vi sta intorno ha provocato dei disagi che faranno sempre parte dei ricordi dei turisti. Lasciare un brutto ricordo nella mente del visitatore rappresenta, secondo i nuovi canoni del turismo, il peggior risultato auspicabile.

La creazione di un sistema stabile di relazioni tra gli attori che predispongono l'offerta turistica è strumentale alla diffusione di un turismo sostenibile nel tempo. Nel prossimo paragrafo introdurremo, quindi, il concetto di turismo sostenibile, quale nuova logica di viaggiare che rispetta le culture, l'ambiente e che costituisce, altresì, una fonte di sviluppo economico “sano". Percorreremo le varie tappe che hanno portato all'acquisizione di una sua maggiore importanza a livello internazionale ed indicheremo i principi su cui si fonda.