Le relazioni per la sostenibilità del turismo: evidenze nelle città Unesco di Ragusa, Modica e Scicli
Facoltà di Lingua e Cultura Italiana
Corso di Laurea in Mediazione Linguistica e Cultura in Ambito Turistico - Imprenditoriali
Relatore: Chiar.ma Prof.ssa Daniela Argento
Correlatore: Chiar.mo Prof. Massimiliano Tabusi
Tesi di laurea di: Maria Velardita
3.3 - La centralità geografica come fattore di sviluppo turistico
Come si è già detto, la Sicilia da sempre vive la sua centralità geografica come un problema, ma allo stesso tempo, come un'opportunità. Se, infatti, in passato è stata un facile bersaglio e terreno di scontro, oggi, invece, come afferma nel suo articolo Porretto (2006), l'isola ha l'opportunità di fare di questa centralità un'occasione per sviluppare nuove dinamiche di crescita economica ed integrazione culturale, soprattutto grazie al turismo, il quale può divenire il volano per lo sviluppo economico dell'isola.
Il patrimonio artistico e naturalistico della Sicilia presenta una tale varietà ed un tale fascino da permettere all'isola di poter competere con qualsiasi altra destinazione turistica. Si pensi che su quaranta siti classificati nella World Heritage List (lista del patrimonio mondiale) dall'UNESCO presenti in Italia, ben cinque si trovano in Sicilia. Di questi, quattro fanno parte del patrimonio culturale (area archeologica di Agrigento, Villa romana del Casale, città tardo barocche del Val di Noto, Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica) ed uno del patrimonio naturale (isole Eolie).
La vera forza della Sicilia risiede proprio nella sua caratteristica di raggruppare tutte queste bellezze naturali e stupefacenti testimonianze storiche, in un'unica regione. In essa troviamo infatti coste stupende, acque limpide, riserve naturali, boschi, montagne e vulcani (da ricordare soprattutto l'Etna, costante meta di turisti sia in estate che in inverno per la sua capacità di cambiare completamente paesaggio), ma anche necropoli preistoriche, templi greci, vestigia cartaginesi, ville romane ricche di mosaici, decorazioni bizantine, monumenti in stile arabo-normanno, chiese e palazzi del tardo-barocco siciliano e tante altre meraviglie che lasciano i visitatori letteralmente stupiti dall'incredibile varietà di stili e paesaggi.
Purtroppo però, la vantaggiosa posizione geografica o il ricchissimo patrimonio artistico e paesaggistico oggi non bastano da soli all'isola per imporsi sui mercati turistici internazionali. Come afferma Sashira (2006), occorre infatti puntare su adeguate strategie di commercializzazione del prodotto turistico, con le sue specificità, i suoi servizi ed i suoi marchi. Solo così facendo si potranno trasformare tutte le potenzialità ancora inespresse del turismo in sviluppo economico concreto.
La Sicilia, dunque, è chiamata ad affrontare una nuova sfida decisiva per mantenere e rafforzare la sua posizione privilegiata all'interno della “classifica del turismo", poiché la concorrenza con le nuove destinazioni affacciatesi più o meno recentemente sullo scenario turistico, non si basa più soltanto sulle attrattive naturali e culturali, facendosi sempre più spietata. Puntando su questo obiettivo, a livello politico si è proceduto a riconoscere l'importanza del turismo nell'economia della regione, prendendo decisioni importanti per il miglioramento della gestione ed organizzazione del turismo.