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Le relazioni per la sostenibilità del turismo: evidenze nelle città Unesco di Ragusa, Modica e Scicli

di Maria Velardita
Università per Stranieri di Siena
Facoltà di Lingua e Cultura Italiana
Corso di Laurea in Mediazione Linguistica e Cultura in Ambito Turistico - Imprenditoriali

Relatore: Chiar.ma Prof.ssa Daniela Argento
Correlatore: Chiar.mo Prof. Massimiliano Tabusi
Tesi di laurea di: Maria Velardita

1.3 - Aziende ed Esseri Viventi: caratteristiche comuni

Nel precedente paragrafo abbiamo evidenziato come l'evoluzione dell'uomo si sia accompagnata al sorgere di nuovi bisogni e necessità che richiedono ulteriori tipologie di beni e servizi per essere soddisfatti.
Bisogna però precisare un punto. Per soddisfare certe esigenze, non basta possedere un determinato bene, sia esso materiale o immateriale, bensì occorre poterne godere, ovvero potersi appropriare del suo valore. Catturi (2003: 19) spiega che i beni sono come dei contenitori al cui interno è custodito il loro valore intrinseco, ovvero, ciò che ci permette di porre rimedio ad una situazione di disagio provocata dalla mancanza di qualcosa. Gli uomini si appropriano del valore di un determinato oggetto o servizio attraverso atti di impiego o consumo.

Per rispondere meglio all'urgente e continua necessità di creare valore, l'uomo ha pensato di realizzare dei “luoghi" destinati a questa funzione: le aziende. Queste unità sono organismi socio-economici viventi formati da comunità di persone, che contano sulla disponibilità di un sistema di risorse chiamato “patrimonio" e che hanno ottenuto il riconoscimento giuridico da parte delle autorità istituzionalmente abilitate (G. Catturi, 2003: 138). In tali unità produttive vengono, pertanto, combinate le conoscenze e le abilità proprie dell'uomo con l'utilizzo di beni e servizi funzionali al conseguimento dei fini aziendali.

La capacità delle aziende di soddisfare i bisogni consiste dunque nell'essere in grado di offrire prodotti o servizi il più possibile conformi alle esigenze, gusti e necessità di segmenti di domanda più o meno ampi. Il ruolo di questi organismi socio-economici si basa, inoltre, sul coniugare i bisogni del mercato e le attese della società. Proprio per questo motivo l'attività delle aziende ha una rilevante valenza sociale (Coda 1995: 19-20).

Parlando di aziende in questo contesto vogliamo dimostrare come tale argomento non sia soltanto una prerogativa degli economisti o dei soli addetti al settore, bensì come le aziende interessino diversi ambiti e discipline.

L'azienda può essere definita, a tal proposito, come un organismo tridimensionale che possiede, cioè, una dimensione economica, inerente ai processi di creazione del valore, visti nell'ottica del proprietario; una dimensione sociale, relativa alla presenza di una comunità di persone che lavorano insieme all'interno dell'azienda, svolgendo in modo coordinato funzioni diverse, e condividendo gli stessi obiettivi; e politica, poiché interagisce con l'ambiente circostante, con le istituzioni e con gli altri attori che si trovano sullo stesso territorio (Catturi, 2003).

Ognuno di noi ha a che fare con queste realtà molto spesso per questioni di lavoro, di formazione o altro, pertanto le aziende sono molto vicine alla vita quotidiana dei singoli individui. Inoltre, alcune teorie hanno dimostrato che è possibile paragonare queste entità socio-economiche agli esseri viventi sulla base di alcune caratteristiche e comportamenti comuni.

In primo luogo, ciò che rende possibile questo paragone è il fatto che le aziende, così come gli uomini o gli animali, sono formate da organi che svolgono diverse funzioni coordinate tra loro, il cui obiettivo è la crescita equilibrata dell'intero sistema. Successivamente, possiamo notare che, al pari degli organismi viventi, l'azienda manifesta dei bisogni per il cui soddisfacimento sono necessari determinati beni che possono essere dei macchinari, degli strumenti, delle materie prime o dei servizi; essa è capace di memorizzare gli eventi passati e, a seconda di questi, fare delle previsioni per il futuro che l'aiutino ad assumere comportamenti razionali per il raggiungimento degli obiettivi prefissati; l'azienda è in grado di comunicare con gli altri attori presenti nel medesimo ambiente, fornendo informazioni relative alla sua attività, proprio come gli uomini o gli animali interagiscono con i loro simili.

Oltre alle analogie appena citate, ne troviamo un'altra che riguarda la cultura. Parimenti agli uomini che possiedono una propria mentalità frutto dell'epoca e del luogo in cui vivono e che agiscono in base ai principi in cui credono, così anche le aziende sono portatrici di una loro cultura, che viene influenzata da quella dell'ambiente circostante, ed agiscono secondo i valori che considerano importanti.

Ogni azienda, per di più, percorre un ciclo di vita del tutto identico a quello degli organismi viventi. La cellula viene concepita nel momento in cui una o più persone decidono di creare questa entità socio-economica, e nasce quando ottiene il riconoscimento giuridico. In seguito, essa si sviluppa per raggiungere la sua maturità. Dopo alcuni anni in cui l'azienda si trova in questa fase, potrebbe correre il rischio di morire, nel caso in cui non riuscisse a reagire agli stimoli esterni, oppure potrebbe sopravvivere, grazie ad un suo rinnovamento.

Il modo in cui le aziende riescono a superare questi momenti di crisi ed a reagire agli stimoli ambientali risponde al principio dell'omeostasi economico-finanziaria, già presente in natura. Esso riguarda la capacità posseduta dagli esseri viventi di mantenere un equilibrio interno, nonostante i mutamenti che avvengono al di fuori di essi. Una definizione più precisa di tale principio ci viene fornita dalla nota enciclopedia Encarta:

L'omeostasi è la capacità di un organismo di mantenere costanti le condizioni chimico-fisiche interne anche al variare delle condizioni ambientali esterne. Essa presuppone che un organismo sia in grado di “sentire" le modificazioni dell'ambiente esterno e di controllarle. (Microsoft Encarta)

Come possiamo dedurre dalla definizione sopra riportata, per preservare gli organismi non si deve isolarli dal contesto in cui si trovano, al contrario, l'equilibrio può essere trovato solo se l'essere è in grado di avvertire questi mutamenti e di poterli gestire come occorre, quindi solo se esso è completamente inserito nell'ambiente circostante.

Secondo lo stesso principio, le aziende devono prestare attenzione alle richieste del mercato ed ai comportamenti messi in atto dagli altri attori e dalle persone che operano e vivono nel medesimo ambiente; solo così facendo potranno evitare di incorrere in una crisi.

Si pensi ad un'azienda che fino a qualche anno fa produceva walkman. Oggi essa non esisterebbe più se non avesse prestato attenzione alle nuove proposte del mercato ed ai gusti dei consumatori che lo hanno sostituito, prima con il lettore CD portatile, e poi con quello MP3, più moderno e maneggevole rispetto ai suoi “antenati". Ovviamente questo esempio vale per tutte le tipologie di aziende, non solo per quelle di elettronica, particolarmente soggette ai cambiamenti repentini.

Tramite questo esempio capiamo, dunque, che le aziende, come gli uomini e gli animali in generale, sono parte integrata di un contesto più ampio, rappresentato dalla società, dal luogo e dal tempo in cui svolgono la loro funzione produttiva. Non possono portare a termine alcuna missione senza tener conto dell'attività svolta dagli altri enti e delle esigenze avvertite dalla popolazione che vive nel medesimo territorio. Soprattutto oggi che la tipologia dei bisogni avvertiti è cambiata radicalmente, gli organismi socio-economici, se vogliono sopravvivere, sono costretti a modificare la loro attività, la loro gestione, la qualità o il tipo di beni e di servizi prodotti, il livello di formazione dei propri lavoratori o semplicemente gli strumenti impiegati, a seconda delle nuove esigenze.

In ambito aziendale, tuttavia, l'omeostasi non è un processo così semplice da attuare. Essa deve essere predisposta razionalmente e responsabilmente da chi si occupa della gestione, osservando dunque un piano ben preciso e predeterminato che tenga conto, sempre e comunque, degli obiettivi che si vogliono raggiungere e degli strumenti che si hanno a disposizione. Il cosiddetto “rettangolo operativo 2C-2D" è un esempio grafico che serve a mostrare la razionalità di tali comportamenti. Esso può essere rappresentato dalla figura seguente:

Le relazioni per la sostenibilità del turismo - Foto 1

La configurazione di tale rettangolo rende evidente come ogni elemento dipenda da quello precedente e come, a sua volta, esso influenzi quello successivo. L'organismo aziendale deve, prima di tutto, conoscere ciò che succede sia internamente che esternamente ad esso, affinché possa stabilire quali comportamenti assumere. Solo conoscendo i problemi, infatti, può dominare e gestire il fenomeno, prendendo decisioni adeguate per apportare i cambiamenti necessari al benessere aziendale (Catturi, 2003).

Ad ogni modo, davanti a questi cambiamenti, Coda (1988) sostiene che le singole aziende possono seguire logiche imprenditoriali, ovvero logiche che imprimono un nuovo corso alla vita aziendale e contemporaneamente contribuiscono alla creazione di un ambiente per certi aspetti “nuovo", oppure logiche di adattamento. Queste ultime, a loro volta, possono concretizzarsi in vario modo, in base ai diversi atteggiamenti assunti dai singoli organismi socio-economici. Vi sono, infatti, aziende che subiscono passivamente certi cambiamenti (atteggiamento passivo), altre che reagiscono ad essi per contrastarli o assecondarli (atteggiamento reattivo), o ancora aziende che cercano di anticipare tali mutamenti (atteggiamento anticipatorio).

Se, per qualsiasi motivo, l'organizzazione aziendale non dovesse avviare il processo di omeostasi economico-finanziaria, si arriverebbe ad un malfunzionamento dell'intero apparato che potrebbe condurre persino al fallimento dello stesso. Ciò sarebbe la conseguenza diretta di un atteggiamento passivo e di un'amministrazione poco attenta agli input inviati dall'esterno, che portano l'organismo aziendale a lasciarsi trasportare dagli eventi. Un'azienda che, invece, si accorge che la sua attività non produce risultati soddisfacenti e si impegna affinché tale situazione vari, è caratterizzata da un atteggiamento reattivo, in quanto reagisce, appunto, ad una situazione di negatività, modificando gli aspetti del management che fino a quel punto non avevano portato nessun risultato apprezzabile. Infine, l'atteggiamento anticipatorio è tipico di una gestione estremamente sensibile ai segnali provenienti dall'esterno, tanto da essere capace di prevenire i cambiamenti futuri e dominarli attivamente. Può capitare che un'azienda così amministrata riesca, addirittura, ad imporre nuove regole alle altre che operano nello stesso contesto, provocando un cambiamento dell'intero tessuto socio-economico.

Notiamo, dunque, come le cellule economiche sono fortemente condizionate da ciò che accade intorno a loro, motivo per cui un elemento importante da tenere in considerazione per l'intero ciclo di vita di questi organismi è rappresentato dall'ambiente circostante.

Per concludere, analogamente agli esseri umani, le aziende, nel momento in cui entrano in contatto con le altre cellule del tessuto socio-economico, intrecciando relazioni di vario genere, vengono inevitabilmente influenzate da queste. Ciò si ripercuote nella cultura propria di ogni azienda, la quale assorbe determinati valori dall'esterno e ne crea degli altri che andranno a plasmare una nuova cultura ambientale, secondo il processo che analizzeremo nel prossimo paragrafo.