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Le relazioni per la sostenibilità del turismo: evidenze nelle città Unesco di Ragusa, Modica e Scicli

di Maria Velardita
Università per Stranieri di Siena
Facoltà di Lingua e Cultura Italiana
Corso di Laurea in Mediazione Linguistica e Cultura in Ambito Turistico - Imprenditoriali

Relatore: Chiar.ma Prof.ssa Daniela Argento
Correlatore: Chiar.mo Prof. Massimiliano Tabusi
Tesi di laurea di: Maria Velardita

3.3.3 - Analisi delle infrastrutture (strade, ferrovie, porti, aeroporti)

Altro problema rilevante in Sicilia è la carenza di un sistema di infrastrutture moderno ed efficace, fatto che non danneggia soltanto il turismo ma tutta l'economia in generale, rendendo più difficili anche gli spostamenti più semplici.

Se esaminiamo la composizione della rete stradale, scopriamo che ancora oggi essa è composta per la maggior parte da strade provinciali e statali (spesso dissestate, strette o con frequenti curve), mentre solo una minima parte dell'isola è collegata da autostrade. Osserviamo, a tal proposito, lo schema nella pagina che segue.

Le relazioni per la sostenibilità del turismo - Foto 8

Ad oggi, le autostrade presenti in Sicilia sono la Palermo-Messina, sul versante settentrionale, la Palermo-Mazara del Vallo, che collega la costa settentrionale con quella sud-occidentale, la Palermo-Catania, che passa per le province interne, la Messina-Catania, ed infine la Siracusa-Gela (aperta nel 2008 per un tatto di soli 90 km circa), la quale, ancora incompleta, si ferma a Rosolini (Sr), lasciando scoperto tutto il versante meridionale dell'isola ed in particolare la provincia di Ragusa.

Se, dal punto di vista della rete stradale la Sicilia presenta alcune lacune, la situazione peggiora analizzando la rete ferroviaria, come possiamo vedere nella tabella riportata nella pagina che segue. Notiamo, infatti, non solo che la quantità di linee presenti è di gran lunga inferiore rispetto alle altre regioni italiane più vaste, ma anche che le reti ferroviarie elettrificate sono quasi del tutto assenti, rappresentando solo il 3,6% del totale delle linee, concentrate a loro volta nella parte nord-orientale. Se mettiamo a confronto la Sicilia con la Liguria, per esempio, scopriamo che quest'ultima, sebbene abbia una superficie poco estesa (5.421 kmq contro i 25.707 kmq dell'isola), è perfettamente collegata con reti elettrificate che rappresentano il 100% della viabilità su binari.

Le relazioni per la sostenibilità del turismo - Foto 9

Se i dati appena elencati danno una descrizione della situazione ferroviaria in Sicilia, essi, tuttavia, non ci mostrano i reali disagi che questa condizione provoca ai suoi abitanti e, di conseguenza, ai turisti. A tal proposito, basta citare un esempio molto significativo. Se un cittadino residente nella punta sud-orientale della regione volesse arrivare a Palermo in treno, rimarrebbe stupito nell'accorgersi che i tempi di percorrenza di tale tratta, interrotti dai vari cambi nelle varie stazioni, oscillano tra le 5 e le 10 ore. L'alternativa sarebbe allora utilizzare mezzi propri o autobus di linea, ma anche in questi casi la durata del viaggio non sarebbe inferiore alle 4 ore.

Vediamo ora come questa arretratezza si riversa sul turismo, analizzando gli arrivi e le partenze nazionali ed internazionali effettuate tramite questo mezzo di trasporto. Nel 2005, su un totale di 11.565.727 arrivi (circa il 2,2% del totale nazionale), 11.555.378 sono stati quelli domestici, di cui gran parte interni alla stessa regione, e solo 10.349 quelli provenienti dall'estero, i quali rappresentano, invece, soltanto lo 0,5 del totale nazionale. Le cifre relative alle partenze dello stesso anno sono molto simili: su un totale di 11.596.674 partenze (il 2,3% del totale nazionale), dalla Sicilia sono partite circa 11.579.039 persone per le destinazioni interne e solo 17.635 verso destinazioni estere.

Altre infrastrutture molto importanti sono i porti. La Sicilia, essendo un'isola, ovviamente ne possiede diversi, sparsi lungo tutti e tre i versanti, finalizzati sia al traffico di merci e materie prime che al trasporto passeggeri. Riguardo alla seconda funzione, l'isola si colloca al secondo posto dopo la Campania, ed in particolare, il porto di Messina risulta il più frequentato dell'isola ed addirittura dell'intero Paese, a causa della continua spola tra la città siciliana e le coste calabresi, effettuata costantemente dai traghetti.

Nella tabella che segue sono riportati soltanto i porti siciliani classificati come “principali" o “maggiori", ovvero quelli che, annualmente, movimentano più di 200.000 passeggeri (dalla Direttiva CE 64/95). Tuttavia, anche l'attività del porto di Catania è notevole, così come quella di Siracusa (porto turistico), mentre in ascesa, sebbene non ancora ai livelli degli altri, è pure Pozzallo (Rg).

Le relazioni per la sostenibilità del turismo - Foto 10

L'elevata attività dei porti siciliani è tale grazie anche alla presenza di isole minori, più o meno attigue alle coste, mete turistiche per definizione. Da Milazzo partono, infatti, gli aliscafi per le Eolie, da Palermo quelli diretti ad Ustica, da Trapani quelli diretti alle Egadi, alle Pelagie e Pantelleria, ed infine, da Catania e Pozzallo salpano i catamarani per Malta.

Per quanto riguarda il traffico aereo, in Sicilia sono presenti tre aeroporti: Palermo “Punta Raisi", Trapani “V. Florio" e Catania “V. Bellini" (ex Fontanarossa). Oltre a questi, ve ne è un altro a Comiso, in provincia di Ragusa che, ormai da alcuni anni, aspetta di essere inaugurato.

Oggi l'aereo è diventato uno dei mezzi di trasporto più utilizzati per la sua capacità di collegare città o Paesi, anche molto distanti, in poco tempo. Inoltre, grazie all'avvento delle compagnie low cost, scelte sempre più spesso soprattutto dai giovani o da chi non richiede particolari confort da un viaggio aereo ma pur sempre gli stessi standard di sicurezza, e grazie anche all'organizzazione di voli charter da parte dei principali tour operator nazionali ed internazionali che li includono nei loro “pacchetti vacanza", il traffico aeroportuale continua ad incrementare annualmente e ciò vale anche per la regione siciliana. Vediamo nella tabella seguente, alcuni dati a proposito di ciò.

Le relazioni per la sostenibilità del turismo - Foto 11

Come si vede, l'aeroporto di Catania è quello più frequentato dell'intera isola, poiché, se agli arrivi aggiungiamo anche le partenze, scopriamo che il numero sale a 5.167.365, contro i 3.807.713 di Palermo ed i 392.124 di Trapani. La ragione della maggiore attività dell'aeroporto “V. Bellini" risiede nel fatto che questa struttura copre un bacino d'utenza molto più vasto, coincidente con l'intera Sicilia orientale. Gli altri due, invece, essendo poco distanti l'uno dall'altro, si dividono il carico di passeggeri, nonostante su Palermo volino più compagnie rispetto a Trapani.