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La comunicazione delle strutture ricettive e ristorative: quando l’online è una minaccia/opportunitá

di Luca Otella
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO
Dipartimento di Culture, Politica e Società
CdL magistrale in Comunicazione Pubblica e Politica
Relatore: Prof.ssa Maria Elena Rossi
Primo Correlatore: Prof.ssa Monica Gilli
Secondo Correlatore: Dott. Guglielmo Bruna
Anno Accademico: 2017/2018

2.5.3 - Parole O_Stili

Il terzo ed ultimo esempio virtuoso si discosta dai precedenti, in quanto persegue una finalità turistica e sociale, non mirando alla produzione di un servizio con fini di lucro. Il progetto Parole O_Stili è inserito in questa sezione perché intende rivolgersi come una guida anche per i titolari delle strutture ricettive e ristorative, i quali devono imparare a gestire al meglio la comunicazione, senza lasciarsi trasportare dalla foga in situazioni critiche. Parole O_Stili nasce a febbraio 2017 da un’idea di Rosy Russo e rappresenta un progetto di sensibilizzazione contro la violenza nelle parole. Nicoletta Polliotto, una collega della sopracitata, facente parte dei formatori di Parole O_Stili, ha dichiarato che «[…] essendo una digital marketer, […] un’attenta analista, ho notato negli ultimi anni un declino in termini di attenzione, di rispetto, di etichetta, di conoscenza delle regole della relazione online (forse per ignoranza, per velocità, o perché siamo fagocitati da troppi strumenti)». Per descrivere al meglio gli obiettivi prefissati, basati su tali considerazioni, occorre richiamare gli esatti termini con cui l’associazione no profit si presenta.

«Parole O_Stili vuole sensibilizzare, responsabilizzare ed educare gli utenti della Rete a praticare forme di comunicazione non ostile, e vuole promuovere la condivisione dei valori espressi nel “Manifesto della comunicazione non ostile”. […] si rivolge a tutti i cittadini consapevoli del fatto che “virtuale è reale”, e che l’ostilità espressa in Rete può avere conseguenze concrete e permanenti nella vita delle persone».

Parole O_Stili cerca di guidare le persone verso una conoscenza virtuosa dell’utilizzo delle parole in rete, affiancandosi a scuole, università, imprese e istituzioni. Tra i tanti eventi realizzati per cercare di educare non soltanto i ragazzi, ma anche i genitori, a febbraio 2018 si è tenuta a Milano una giornata di formazione gratuita per gli insegnanti, dedicata ai temi centrali del progetto. L’iniziativa ha potuto avvalersi della partecipazione della Ministra della Pubblica Istruzione Valeria Fedeli. Si è trattato di un segnale forte, sia dal punto di vista istituzionale, nei confronti dell’egregio lavoro svolto da Parole O_Stili, sia dal lato personale, essendo stata la Ministra stessa vittima di innumerevoli attacchi sul web a seguito della bufera originata dalla notizia della “non laurea”. Il “Manifesto della comunicazione non ostile – di cui si fornisce un’immagine nell’immediato seguito –, è stato pensato anche con delle declinazioni d’interesse della Pubblica Amministrazione e delle aziende, con il fine di poter attivare iniziative positive all’interno delle rispettive strutture da parte degli organi preposti. Spesso l’online viene erroneamente considerato un mondo a sé stante, secondo la concezione teorica della distinzione tra reale e virtuale. Il video del “Manifesto della comunicazione non ostile”, (prodotto in formato animato in modo tale da essere comprensibile anche ad un bambino), illustra in modo semplice e chiaro tutto ciò che del digitale ha effetti sulla vita di tutti i giorni. A differenza, però, della comunicazione orale, il web fa sì che quello che viene proferito, rimanga memorizzato per molto tempo: verba volant, scripta manent.

La comunicazione delle strutture ricettive e ristorative - Immagine 33

Figura 29 – Il Manifesto della comunicazione non ostile
Fonte: http://paroleostili.com/manifesto/

Nella prima edizione dell’iniziativa, svoltasi nel febbraio 2017, a Trieste, le frasi del Manifesto sono state presentate e firmate da Gianni Morandi. I dieci punti sono stati scelti tra un elenco di principi virtuosi tramite votazione in Rete per la Rete. In poco tempo, questi, sono stati condivisi da un crescente numero di persone, le quali si sono dimostrate vicine alla causa. L’ideatrice ed il suo team, con un imponente lavoro collettivo insieme a centinaia di professionalità nazionali, ed ospiti d’eccezione, sono riusciti ad organizzare l’evento articolandolo in diverse aree di discussione, aventi come tema centrale l’ostilità in rete e non.

Nella seconda edizione, svoltasi a giugno 2018 sempre a Trieste, i promotori dell’iniziativa hanno cercato di dare continuità al percorso di sensibilizzazione iniziato l’anno precedente. Il claim scelto come collegamento è il punto n.5 del Manifesto, ovvero “Quando le parole sono un ponte”. Per questo secondo appuntamento è stata elaborata da SWG un’indagine riguardante «Hate speech e fake news nel lavoro e nel business». Dai dati raccolti emerge un aspetto preoccupante: un calo piuttosto marcato dell’attenzione sul tema delle comunicazioni ostili (-17% rispetto al 2017). Inoltre, per l’81% dei dirigenti contattati, anche le aziende sono vittima di disprezzo e di fake news.

Lo scopo del Manifesto è di fronteggiare il sentimento di odio diffuso online. Aderendo al progetto si entra a far parte di una comunità che si schiera apertamente contro la violenza delle parole. A tal fine sono organizzati e realizzati diversi corsi di formazioni aperti a tutti, e in alcuni casi voluti dalle stesse aziende, per generare consapevolezza, responsabilità e incentivare un percorso di cambiamento condiviso.

Parole O_Stili ha anche realizzato una sezione dedicata al cosiddetto “termometro”. Si tratta di uno strumento utile a monitorare i linguaggi minacciosi sia online sia offline in collaborazione con enti di ricerca nazionali ed internazionali. Attualmente tale mezzo è adoperato per indagare tematiche relative al rapporto tra i ragazzi e la rete e sui sentimenti nei confronti della politica. Com’è visibile dalla ricerca “EU Kids Online per MIUR e Parole O_Stili” svolta dall’OssCom dell’Università Cattolica di Milano, Internet viene visto sempre più spesso come fonte di esperienze negative, passando dal 6% del 2010 al 13% del 2017. Il razzismo ed il cyberbullismo risultano essere gli aspetti più presenti in rete agli occhi dei giovani che, però, nel caso si trovassero di fronte a situazioni di hate speech, per il 52% non agirebbero, rimanendo passivi.

Parole O_Stili si propone di svolgere un’azione costante di sostegno, appoggio, vicinanza a chi è vittima dell’uso inappropriato delle parole, poiché l’unione fa la forza. Se il Manifesto riuscirà a diffondersi, maggiori saranno le possibilità di sconfiggere alcuni comportamenti