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Il turismo extralberghiero come nuova opportunità di sviluppo

di Megan Castelnuovo

Università della Valle d’Aosta
Dipartimento di Scienze Umane e Sociali
Corso di Laurea in Lingue e Comunicazione per l’impresa e il turismo
Relatore: Prof.ssa Cristina Scarpocchi
Anno Accademico: 2016/2017

3.2 - Evoluzione nel corso del tempo

L’evoluzione del turismo in Spagna nasce tardivamente rispetto al resto dell’Europa, concretamente alla fine del XIX secolo. Come nel resto del continente, l’offerta si concentrava nelle balneari e fu diretta a una clientela aristocratica e all’alta borghesia delle città. L’inizio del turismo quindi viene fatto risalire intorno agli anni ‘50, precisamente nel 1959, una data che coincide con un significativo momento nella pianificazione economica spagnola; da quel momento in poi la Spagna si convertì in una destinazione turistica ogni volta sempre più di successo: nel 1960 il numero di visitatori superò i sei milioni e a partire da quell'anno iniziò una tappa che durò fino al 1973, in cui vennero costruiti complessi di appartamenti e hotel per sostenere l’affluenza arrivata sul territorio. Questo ritmo espansivo si fermò a causa dell'incremento dei prezzi di petrolio, dei duri controlli, della proibizione delle valute, delle infrastrutture che retrocedevano e la povertà generata provocò il crollo del turismo spagnolo annullando nella sua totalità lo sviluppo turistico del paese. Dal 1976 cominciò una nuova fase di crescita sostenibile che durò circa 15 anni, fino al 1989, la cui principale caratteristica fu l'integrazione degli spagnoli nel turismo di spiaggia e di conseguenza negli hotel e negli appartamenti. Con la nascita della popolazione con un interesse per le spiagge, si scoprì il beneficio della salubrità dell’acqua del mare, di origine terapeutico, e le spiagge si convertirono in balneazioni all’aria aperta molto più economiche. Così, molti luoghi si trasformarono in quello che oggi chiamiamo villeggiatura e lì l’affluenza dei bagnanti era considerabile nel periodo estivo, forse per la quantità di servizi che venivano offerti dalle città e dall’assistenza fornita dai membri delle case reali e dall’alta nobiltà. Intorno al turismo delle spiagge si generò una industria turistica basata sul miglioramento dell’offerta: creazione di catene di hotel di lusso, ristoranti, alloggi e trasporti sempre più avanzati e nascono i primi uffici del turismo in cui l’implicazione dello Stato in questo nuovo fenomeno fu sempre maggiore, consapevole dell’enorme potenziale che stava generando. Questa implicazione generò un incremento dell’offerta spagnola: un aumento delle infrastrutture, delle offerte di svago e una diversificazione e scoperta di nuove destinazioni alternative in Europa e nel Mediterraneo, dalle tradizionali mete turistiche della costa ad altre località come Barcellona, Malaga e Maiorca. Si può dire senza dubbio che questo periodo è chiamato il boom turistico in Spagna.

Nel 2007 la Spagna raggiunge i 100 milioni di visitatori e con queste cifre diventa la seconda meta turistica del mondo in base ai numeri di visitatori, dopo Francia e Stati Uniti. La Spagna occupa anche il secondo posto nel mondo del turismo per numero di ingressi, prima di Francia e dopo Stati Uniti d’America; se si compara l’evoluzione in relazione al numero di turisti/ingressi però si può notare che dagli anni novanta gli ingressi sono aumentati in una proporzione minore rispetto al numero di turisti, questo come conseguenza dell’aumento dei prezzi del settore che ha fatto perdere attrazione turistica al paese. Il modello turistico che si è consolidato in Spagna ha come principale caratteristica la provenienza internazionale dei visitatori, con condizioni di turismo di massa e una domanda che dunque sfrutta sole e spiagge infatti i paesi emittenti sono principalmente dell’Unione Europea e seguono i Paesi Nordici e il Portogallo (per la vicinanza). Le infrastrutture turistiche spagnole sono straordinarie e costituiscono il principale fronte di competitività: conta più di 10.000 hotel e ostelli, che offrono più di 1.100.000 posti letto. Una recente ricerca della pagina di Statistica Spagnola afferma che nel 2016 gli investimenti nel campo del turismo hanno superato i 2.000 milioni di euro e più della metà dei turisti internazionali che hanno visitato il paese spagnolo hanno soggiornato in hotel, ostelli o strutture simili. Nel caso de turismo domestico invece, caratterizzato dalla visita ai familiari e amici o le vacanze in seconde case, i turisti sia spagnoli che residenti all’estero, hanno dato come risultato un totale di 330 milioni di pernottamenti, la maggior parte in hotel di 4 stelle con una permanenza media di 3,3 notti e un grado di occupazione che arrivò al 60%.

Il Turismo Extralberghiero - Immagine 2

Perché sempre di più i turisti dormono in strutture turistiche extralberghiere ci viene spiegato sempre da alcuni studiosi di Business Insider (www.businessinsider.es) che individuano alcune delle ragioni che portano i turisti appunto a cambiare il loro soggiorno da una struttura alberghiera a un appartamento, un bed and breakfast, un ostello o una casa rurale e sono per esempio la libertà, conoscere la città come un locale, avere la possibilità di cucinare, poter iscriversi ad attività con altri turisti o trovare un alloggio più economico che in un hotel. Chi sceglie di viaggiare con un gruppo di amici generalmente sceglie un appartamento o un residence perché è più comodo per poter trascorrere il tempo tutti insieme e normalmente è più economico; nonostante in altre circostanze si preferisca l’hotel per sentirsi più in vacanza.

L’anno scorso in Spagna 12,7 milioni di turisti hanno optato per strutture extralberghiere e in totale furono 131 milioni di prenotazioni nel 2017: le prenotazioni sono il dato che normalmente si utilizza come misura in temi di soggiorni turistici ed esso rappresenta un incremento di quasi il 6% rispetto alle cifre dell'anno precedente e dentro questa alternativa agli hotel, gli appartamenti turistici sono quelli che hanno maggiore peso, con il 60% delle prenotazioni. Negli ultimi anni infatti le prenotazioni in strutture extralberghiere sono cresciute da 102,9 milioni registrati nel 2013 fino alle 131 milioni del 2017, con un incremento del 27% negli ultimi quattro anni.

Questo aumento delle notti in appartamenti non sta però frenando la crescita delle notti di hotel: le cifre dimostrano che l'anno scorso ci sono state 131 milioni di prenotazioni in strutture extralberghiere e 330 milioni di notti in hotel, questo vuol dire che il 73% delle notti dei turisti sono state in hotel ed il restante 27% in un altro tipo di attività. Stanno crescendo sempre più appartamenti turistici perché cambia il tipo di viaggiatore e cambia la forma di alloggiare: ci sono nuove abitudini di consumo perché si sta producendo una trasformazione nei tipi di viaggio, ci si muove di più accorciando le vacanze ed è sempre più presente l’apparizione di turisti più giovani che cercano nel loro viaggio esperienze e sono meno vincolati dagli hotel tradizionali. Il tipico mese di ferie è cambiato per tre o quattro fughe durante all'anno, un cambiamento di modelli che ha avuto un’influenza anche su questo incremento degli appartamenti turistici.

La crescita di viaggi urbani è anche una delle cause della crescita degli appartamenti turistici in quanto i brevi viaggi che si realizzano all'anno normalmente hanno destini urbani con l'idea di vivere come un locale. Quando si domanda agli utenti le ragioni che portano a soggiornare in queste strutture normalmente una tra queste è la differenza di prezzo ma anche tra gli svantaggi sono presenti le politiche di cancellazione o la non presenza di un'accoglienza 24 ore per recuperare le chiavi.

Anche se il turismo locale è stato recuperato negli ultimi tempi, l'ultima inchiesta dell'INE segnala che i viaggi di turisti nazionali sono cresciuti quasi del 5% e sono i turisti stranieri il grosso dei turisti che soggiorna in questo tipo di strutture. I dati dell'inchiesta delle attività extralberghiere mostrano che i viaggiatori non residenti rappresentano il 64,1% del totale di viaggiatori e il 75% delle prenotazioni in appartamenti turistici viene realizzato da turisti stranieri.

I Bed and Breakfast invece sopravvivono al passo del tempo perché la loro formula continua a essere familiare, accessibile, comoda e riempie di incantesimo. Alloggiare in un B&B significa rimanere in una casa tipica e se per esempio sei nei Paesi Baschi della Spagna puoi essere in un casale mentre se si è in Francia, si può essere perfino in un castello. Queste strutture piacciono tanto agli utenti perché sono attività modeste che si adattano a tutti i presupposti e fanno sentire il calore umano attraverso un trattamento personalizzato; inoltre essendo piccole strutture spesso sono ubicate in posizioni strategiche che un hotel, per le sue dimensioni, non può usufruire.

Gli Stati Uniti sono, vicino a Regno Unito, uno dei paesi con maggiore offerta e sono proprio gli statunitensi che viaggiano sempre più alloggiando in B&B, ormai parte della loro cultura, in cui trovano sempre “un posto dove rimanere e ritornare”. Il risparmio non è solo la prima scelta di questa forma di viaggiare, ma anche conoscere gente nuova e la vita quotidiana dei paesi si conosce meglio attraverso questa formula che in un grand hotel in quanto è molto più impersonale.

Ogni paese ha una legislazione concreta sui B&B e la differenza sta soprattutto nel numero di stanze che in Spagna arriva fino a massimo di quattro stanze; vicino al numero di stanze, si valuta la colazione che questo tipo di alloggio facilmente si adatta a gusti, allergie ed opzioni alimentari e dunque un vegano, un allergico al glutine o un ospite con qualunque altra intolleranza potrà avere un menù più curato in questi posti. In Spagna ci sono stabilimenti che cambiano i loro requisiti per denominarsi Bed and Breakfast e quelli più popolari si trovano in Andalusia, nei Paesi Baschi e in Catalogna in cui si trovano B&B in fattorie, casali e strutture rurali; tuttavia la denominazione di quest’ultima rimanda all’agriturismo con una colazione con pomodori dell'orto, di consumo ecologico, dove si fanno l’olio ed il vino e si prendono le uova delle galline. Il concetto di Bed & Breakfast sta risultando complesso perché secondo lo stato è difficile smettere di chiamare casa rurale e chiamarlo Bed and Breakfast, perché ha alla base alcune implicazioni molto concrete e culturali.