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I Bed and Breakfast in Italia e in Francia, due realtà turistiche a confronto

di Angela D'Aurio

Università degli Studi di Napoli "Parthenope"
Corso di Laurea di I Livello in Economia e Management delle Imprese Turistiche
Tesi di Laurea in Abilità Linguistica in lingua Francese
Relatore: Chiar.mo Prof. Maria Giovanna Petrillo
Anno accademico: 2014-2015

1.3 - Il Bed and Breakfast e l’Affittacamere

Nella maggior parte dei casi molti turisti e non, confondono il B&B con l’attività di affittacamere ma esistono sottili differenze che portano benefici soprattutto di natura fiscale al B&B.
Fino agli anni ’50 il servizio B&B che conosciamo oggi, veniva svolto in Italia sotto un’altra forma: attraverso, appunto, il servizio di “affittacamere”. Con il boom economico, per qualche decennio si è creduto che offrire questo servizio fosse un po’ umiliante, come una palese dimostrazione di necessità economica, un modo per sopravvivere. Ed ecco invece che, in prossimità del terzo millennio, l’affittacamere torna sulla scena con una veste diversa, quella del B&B. Gli esercizi di affittacamere sono definiti dalla vecchia legge quadro sul turismo “strutture composte da non più di sei camere, ubicate in non più di due appartamenti ammobiliati in uni stesso stabile, nei quali sono forniti alloggio ed eventualmente servizi complementari”. L’esercizio di affittacamere risulta regolamentato già a partire dagli anni ’80, mentre molto più recenti sono le norme sul B&B, molte delle quali sono state emanate nei primi mesi del 2000 e nel corso del 2001.

In particolare, la differenza tra il B&B e l’Affittacamere è molto labile dal punto di vista logistico (essa risiede in pratica solo nel numero massimo di camere affittate che, per il B&B, risulta inferiore), gli affittacamere devono assolvere alcuni obblighi amministrativi da cui i B&B sono in genere esentati, quali l’iscrizione al REC e l’assunzione di una partita IVA, con conseguente tenuta dei relativi registri.

L’ufficio della Confappi ha pubblicato un’ interessante indagine sull’argomento del B&B ed altre locazioni extralberghiere, con il preciso scopo di identificare le incerte linee di demarcazione che esistono tra la fornitura di servizi “imprenditoriali” e la locazione turistica tradizionale di appartamenti e verificare quali sanzioni sono previste in caso di inadempimento degli obblighi di legge, spesso in misura totalmente scompensata, da regione a regione. Due sono le formule extralberghiere considerate: l’affittacamere e le case per vacanze che prevedono, per le leggi regionali, l’attività di impresa. La linea di demarcazione tra semplice locazione di più case e conduzione di impresa è sottilissima: si tratta di interpretare se la gestione è da considerarsi o meno “unitaria, imprenditoriale, organizzata”. Il più delle volte, per essere considerata tale, basta che i turisti siano accolti e indirizzati da un locale di ricevimento. Affidare perciò la locazione dei propri appartamenti ad un’agenzia immobiliare o di viaggi, quindi pubblicizzare la proposta di locazione, può essere considerato di per se prova di imprenditorialità. A ciò si aggiunga che, nonostante le leggi nazionali impongano un unico obbligo a chi, non imprenditore, loca a scopo turistico, le leggi regionali sull’extralberghiero non si limitano alle attività imprenditoriali, ma possono imporre, e spesso impongono, obblighi anche a chi affitta con privata locazione, prevedendo multe salate in caso di inosservanza degli obblighi.
E? forse proprio questo il motivo per cui la quota di appartamenti e camere dati in affitto “abusivamente” (ovvero senza dichiarare lo svolgimento di tale attività, sottraendosi all’adempimento degli obblighi che ne derivano, non da ultimi quelli fiscali) è sempre stata, ed ancora è, molto elevata. L’emanazione delle nuove leggi sui B&B rappresenta finalmente una scappatoia da questo caos.

Le differenze, ulteriori, che possiamo riscontrare tra le due tipologie di strutture ricettive sono:

  • L’attività di Affittacamere non è definita come saltuaria e, pertanto, non è stabilito un periodo massimo di apertura;
  • L’attività di Affittacamere può essere esercitata, contrariamente al B&B, anche in una casa diversa da quella in cui si abita;
  • L’attività di Affittacamere ha un limite massimo di ricettività para a sei camere (e, solitamente, dodici posti letto) ubicate in non più di due appartamenti in uno stesso stabile.

A fronte di tali vantaggi, però l’attività di Affittacamere, come si è detto, comporta una serie di adempimenti burocratici, contabili e fiscali cui, viceversa, il B&B, data la sua natura di attività non professionale e saltuaria, viene sottratto.

Nel caso in cui l’attività si configura come esercizio di Affittacamere, infatti, le autorizzazioni e gli adempimenti burocratici da espletare per l’avvio sono più numerosi. A tal proposito, si ricorda che anche questa attività è regolata da norme regionali e che, pertanto, i vincoli e gli adempimenti possono variare a seconda della regione in cui si svolge l’attività.