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Bed & Breakfast e web: strategia per una migliore valorizzazione dell'offerta ricettiva sul territorio della comunità montana Monte Bronzone e Basso Sabino

di Silvia Sonzogni
Università degli Studi di Bergamo
Facoltà di Lingue e Letterature Straniere - Corso di Laurea in Lingue e Letterature Straniere
Curriculum: Turismo Culturale
Relatore: Prof. Mauro Cadei
Tesi di laurea di: Silvia Sonzogni
Matricola n° 39020 - A.A. 2005 /2006

1.1 - Il trend evolutivo italiano

A partire dal secondo dopoguerra, l'Italia è stata interessata da un turismo prevalentemente balneare che ha generato una domanda di massa molto stagionalizzata a cui si è cercato di far fronte costruendo numerosi alberghi. A ciò bisogna poi aggiungere che gli italiani hanno una considerazione della casa e della famiglia come ambiti strettamente privati. Questi fenomeni hanno caratterizzato un diverso sviluppo turistico dell'Italia rispetto al resto dell'Europa. Il tipo di accoglienza rappresentato dal B&B ha pertanto preso piede nel nostro Paese molto più lentamente rispetto alla realtà continentale. L'apertura delle prime strutture, purtroppo senza successo, risale solo alla metà degli anni '90. Il fenomeno ha cominciato a svilupparsi dal 1997 quando, a fronte dell'"emergenza2" determinata dalla previsione dei consistenti arrivi di pellegrini in visita a Roma per il Giubileo del 2000, la Regione Lazio ha emanato una legge specifica (L.R. 18/1997) per incrementare il numero di posti letto disponibili, senza richiedere la costruzione di nuove strutture, conferendo in tal modo una dignità normativa allo svolgimento di questo tipo di attività.
Da quel momento, il fenomeno è in continua espansione a livello nazionale e si basa sulla crescente offerta di B&B da parte di cittadini privati. Si rileva però la mancanza di una legge che disciplini a livello nazionale l'attività e che definisca dei requisiti minimi uguali e un'uniforme classificazione per tutte le Regioni.
A questo proposito, è importante sottolineare il compito svolto dalle associazioni di settore che tentano di creare un'offerta unificata almeno tra gli associati. Tra gli obiettivi attuali delle associazioni italiane, che verranno affrontati meglio nel paragrafo1.2, c'è` la promozione del B&B non solo come alternativa ricettiva all'albergo ma anche come prodotto turistico in grado di motivare il soggiorno in una determinata località. Infatti il B&B, dal punto di vista della domanda risulta essere sempre meno un ripiego quanto più una scelta, soprattutto per coloro che effettuano un turismo "mordi e fuggi", ossia con parecchi soggiorni annui caratterizzati da una bassa permanenza in luoghi piuttosto isolati e tranquilli situati vicino ai centri turistici.
Per cercare di colmare questo vuoto legislativo, nel 2002 il Touring Club Italiano, in collaborazione con la società di consulenza turistica SL&A, ha creato l'Osservatorio Nazionale del Bed & Breakfast con lo scopo principale di monitorare l'andamento del fenomeno negli anni. Sempre a partire dal 2002, il B&B, fino ad allora compreso nel settore ricettivo complementare, è stato classificato dall'ISTAT come tipologia ricettiva a sé stante.

Graf. 1.1. Crescita del numero di B&B in Italia dal 2000 al 2005

Bed & Breakfast e web - Foto 1

Dai dati di fonte ISTAT (Graf. 1.1), emerge come in Italia il fenomeno sia cresciuto, sia in termini di numero di strutture sia in termini di numero di posti letto, molto rapidamente e in breve tempo anche negli ultimissimi anni. Considerando anche il settore della ricettività complementare, nel 2005 il B&B si colloca al terzo posto per numero di strutture e al quinto per capacità ricettiva superando gli ostelli, gli altri esercizi e i rifugi alpini rispetto all'anno 2003 che lo vedeva solo al settimo posto3. Bisogna però tener conto che la corretta rilevazione dei B&B è carente in quanto in alcune Regioni (Marche e Toscana) manca una normativa specifica che li riconosca come strutture ricettive ufficiali e, in diversi casi, tali strutture operano sotto differenti denominazioni o tipologie ricettive quali affittacamere o alloggi in affitto.
Analizzando il panorama regionale del B&B dal 2000 al 2005, si nota che nel 2000 9 regioni su 20 non contavano nemmeno una struttura. Tra queste lo sviluppo più consistente è avvenuto in Sicilia dove, tra il 2003 e il 2005, si è registrato un tasso di crescita di oltre il 60% che colloca attualmente tale Regione al sesto posto per numero di B&B. Sempre dal Graf. 1.2, nel quale sono state raccolte solo le regioni ritenute più significative ai fini della descrizione del fenomeno, si può osservare come, oltre la Sicilia, anche la Lombardia abbia assistito ad una "esplosione" vera e propria del fenomeno. Il primato per numero di strutture e posti letto spetta sempre al Lazio, la regione "madre" del B&B in Italia, seguita da Veneto ed Emilia Romagna. Sebbene dal 2000 al 2005 siano sempre le 3 regioni con il maggior numero di B&B, dal Graf. 1.3 appare evidente che, mentre Veneto ed Emilia Romagna hanno quasi quadruplicato il valore percentuale delle strutture presenti, il tasso di crescita del Lazio si è abbassato notevolmente.
Da queste osservazioni si può quindi affermare che l'evidente incremento del numero di B&B in tutte le regioni ha portato ad una distribuzione più equa del numero di strutture presenti su tutto il territorio italiano.

Graf. 1.2. Numero di B&B in alcune Regioni italiane dal 2000 al 2005

Bed & Breakfast e web - Foto 2

Graf. 1.3. Numero di B&B negli anni 2000 e 2005 - distribuzione percentuale

Bed & Breakfast e web - Foto 3