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Bed and Breakfast e strategie di marketing: il caso Sicilia

di Eugenio Chiarello
Università Telematica Pegaso
Corso di Laurea in Scienze Turistiche
Insegnamento di Teorie e Tecniche della Comunicazione
Relatore: Chiar.mo Prof. Giorgio Mulè
Anno accademico: 2015-2016

2.4 - Il profilo dei gestori

Il portale bed-and-breakfast.it svolge a cadenza triennale un’indagine basata su cinquanta domande somministrate ad un campione di Bed and Breakfast selezionati su tutto il territorio italiano, in modo da ottenere informazioni dirette sull’offerta del mercato. Dal rapporto del 2016, integrato con i dati ISTAT disponibili, possiamo così delineare l’identikit di chi conduce questo tipo di attività.

SESSO - ETA´ - ISTRUZIONE
Dal campione di 2.500 Bed and Breakfast che hanno risposto al sondaggio si conferma il ruolo delle donne nella gestione del B&B: il 61,31% contro il 38,69%.
L’età media dei gestori è cresciuta negli ultimi dieci anni ed è compresa, in prevalenza, tra 46 e 65 anni (53,43%).
Una buona fetta degli intervistati, il 30,49%, ha un’età compresa tra 31 e 45 anni, mentre superano di poco il 10% i titolari di Bed and Breakfast over 65 e quelli di età compresa tra 18 e 30 anni raggiungono il 5,68%, in discesa di quasi dieci punti percentuali negli ultimi 9 anni.
Il 52,87% degli intervistati possiede un diploma di scuola superiore. I laureati raggiungono il 28,55% e il 5,5% ha un master post laurea.

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PROFESSIONE
Per quanto riguarda la professione dei gestori il 40,11% non ha un’occupazione diversa dalla gestione full-time della struttura. Il 10,74% è un impiegato, il 10,18% un libero professionista e l’11,55% un pensionato. La somma di coloro che gestiscono il B&B in maniera esclusiva tra pensionati, casalinghe e studenti raggiunge il 60% in tutto.

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SITUAZIONE ECONOMICA
Rispetto al 2014 la situazione economica migliora nel 5% dei casi. Se chi lamentava “forti criticità” negli ultimi due anni rimane nella stessa condizione (8,80%), chi invece accusava alcune criticità nel 2014 (57,13%) ne lamenta meno nel 2016 (52,42%).
Questo quasi 5% fa aumentare di un punto percentuale chi si considera in una situazione di agiatezza (da 3,78% a 4,69%) e di quattro punti percentuali chi invece ritiene di non avere alcuna criticità (dal 30,22% al 34,05%).

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LINGUE STRANIERE PARLATE
Il 41,44% degli intervistati parla una lingua straniera; il 33,84% parla due lingue straniere e una percentuale discreta, il 12,6%, è in grado di comunicare in più di due lingue straniere. Ciò significa che quasi il 90% dei gestori italiani parla almeno una lingua straniera ed è dunque in grado di competere su un mercato sempre più globale intercettando flussi turistici esteri grazie ad un tasso altissimo di internazionalizzazione dell’ospitalità familiare.

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MOTIVAZIONE APERTURA B&B
Chi apre un B&B lo fa tanto per incrementare le entrate familiari, quanto per pura passione e per il piacere di accogliere ospiti da tutto il mondo. Diversi disoccupati sono riusciti ad affrontare il periodo di crisi mettendo a reddito una proprietà, altri hanno abbandonato il loro lavoro e iniziato ad intraprendere l’attività di Bed and Breakfast per rimanere più vicino a figli o genitori.

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Il 21,5% ha avviato l’attività di B&B da meno di due anni; il 27,1% da due a quattro anni; il 24,19% da quattro a otto anni, il 14,42% da otto a dieci anni e sono ormai il 16,76% quelli che hanno aperto il B&B da più di dieci anni.

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UBICAZIONE, TIPOLOGIA E NUMERO DI CAMERE
Per quanto riguarda la distribuzione dei Bed and Breakfast in Italia, rispetto al 2007, le strutture aumentano del 12% al Nord (dal 34% al 46%) e diminuiscono del 10% nelle Isole (dal 21% all’11%) e del 3,6% al Sud (dal 18,28% del 2007 al 14,66% del 2016). Aumentano invece di poco, l’1,6%, al Centro. L’unica spiegazione possibile a questo calo può essere rintracciata, a nostro parere, nella grave discontinuità territoriale di cui soffrono Sicilia e Sardegna. Le due Isole non sono collegate a dovere non tanto con il resto del mondo, ma con l’Italia stessa. Le tariffe dei voli aerei sono spesso proibitive e senza alcun controllo; le linee ferroviarie ante-guerra, le autostrade inesistenti in Sardegna e di difficile percorrenza per raggiungere la Sicilia. Il sistema dei traghetti è un’alternativa in molti casi scomoda.
La percentuale dei B&B che si trovano in zone di campagna diminuisce dal 23% del 2007 al 19% del 2016, mentre il 18,26% delle strutture si trova località costiere e balneari. I B&B si trovano anche in montagna con un 5,5% e sui laghi con un 3,7% di presenze.
Il 54% di loro si divide equamente fra grandi centri urbani, città di medie e piccole dimensioni e borghi. In sostanza la copertura dei B&B in tutte le zone e località d’Italia è totale e uniforme. Dal 2007 sono aumentati del 7% i B&B in condominio, grazie forse ad una recente sentenza della Cassazione che ha escluso che l'attività di B&B e Affittacamere determini un mutamento delle destinazioni d'uso degli immobili utilizzati come “civile abitazione” e implichi dunque conseguenze dannose per gli altri inquilini (sentenza 24707/14).
Per il restante 70% i B&B sono delle abitazioni indipendenti, ville e case rurali.
I circa 25.000 Bed and Breakfast italiani mettono a disposizione dei turisti circa 75.000 camere complessive, con una media di tre camere per ogni struttura.

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APERTURA ANNUALE, NUMERO DI GESTORI E TIPOLOGIA DI B&B
Solo il 43% dei B&B rimane aperto tutto l’anno, mentre per il restante 57% c’è chi lavora solo in alcune stagioni, come nel caso delle strutture in località balneare (15,55%) e chi ha dei periodi di chiusura obbligatori per rispettare il criterio di saltuarietà (41,32%).
Il 50% dei B&B è gestito da una sola persona, mentre l’attività ricettiva viene gestita da due persone nel 42% dei casi. Raramente un B&B è gestito da più di due persone.
Queste percentuali ci permettono di stimare un numero di 40.000 persone che vivono di B&B in Italia, che percepiscono mediamente un compenso lordo annuo variabile da 6.000 a 7.500 Euro.
è per questo che possiamo dire che sono rari i casi in cui ci si arricchisce con il B&B. Il B&B è un modo per affrontare le spese di casa, soprattutto se si ha un mutuo, o per mettere a reddito un immobile di famiglia. Allo stesso tempo, uno dei motivi principali per cui si apre un B&B è la passione per l’ospitalità: accogliere il mondo a casa propria.

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PREZZI E PERNOTTAMENTI VENDUTI
I prezzi dei B&B si differenziano fra alta e bassa stagione nel 63% dei casi. Il 37% dei gestori, invece, mantiene un prezzo fisso tutto l’anno.
Per quanto riguarda le tariffe praticate dai B&B italiani il prezzo medio di una notte per persona oscilla tra i 25 e 35 Euro nel quasi 70% dei casi.
Nel 20% dei casi è addirittura inferiore a 25 Euro, mentre è inferiore a 30 Euro nel 46% dei casi. Solo nel 30% dei casi è superiore a 35 Euro.
Il prezzo medio a persona per notte oscilla fra i 32 e i 35 Euro, e nel 94% dei casi la colazione è compresa nel prezzo.
Si stima che i 25.000 B&B italiani vendano un numero di pernottamenti totali compreso fra 7,35 e 8,6 milioni all’anno (1 persona per 1 notte = 1 pernottamento) che moltiplicati per un prezzo medio a persona variabile fra 32 e 35 Euro generano un fatturato annuo medio di circa 270 milioni di Euro (la stima è variabile fra 240 e 300 milioni).