Microricettività italiana e irlandese a confronto: il caso del Bed and Breakfast
Corso di Laurea in Scienze e Tecniche del Turismo Culturale
Relatore: Prof.ssa Michela C. Mason
Anno accademico: 2014/2015
4 - Conclusioni
Analizzando i dati ottenuti attraverso i due sondaggi, si osserva che si registrano un’affinità di comportamenti tra gli operatori di entrambe le zone geografiche oggetto dello studio: il profilo dell’operatore di B&B è lo stesso, il tipo di accoglienza e le strutture a disposizione dell’ospite anche. Ciò che veramente differenzia i B&B irlandesi rispetto a quelli italiani, sono le forme di associazione: i B&B irlandesi, pur avendo subito un brusco calo nel numero si strutture sul territorio, dovuto all’introduzione di nuovi hotel e strutture alberghiere e al poco ricambio generazionale degli operatori, continuano ad attirare turisti da tutto il mondo e a mantenere una percentuale di occupazione piuttosto elevata: dal 2007 al 2014 si è passati da un 48% delle presenza in 2.872 B&B (per un totale di 11.871 posti letto) ad un 40% di presenze nel 2014, con 1.394 B&B (5.859 posti letto). Il fattore che aiuta la promozione dell’immagine dell’Irlanda all’estero è sicuramente la visibilità che permette l’associazione della maggior parte delle strutture all’agenzia statale Fàilte Ireland. Si tratta di un ente organizzato, che mappa tutte le strutture e oltre alla valorizzazione del territorio e di tutto ciò che ruota attorno al mondo del turismo sul territorio della Repubblica d’Irlanda, sonda annualmente le loro evoluzioni attraverso indagini statistiche e, nel caso del B&B, una volta monitorato il calo, mette in atto delle strategie di recupero e rilancio. Nel 2010 infatti la Fàilte ha organizzato delle giornate di corsi per gli operatori in più città dell’isola, dove veniva spiegato loro come valorizzare al meglio le proprie risorse, pubblicizzandosi su internet, esaltando ad esempio la loro colazione con una bella fotografia sul sito internet ufficiale, come gestire le proprie finanze e come dare una svolta alla propria attività per il rilancio dell’ospitalità casalinga locale e delle tipicità del territorio. I B&B irlandesi possono contare per la ripresa su una rete efficace e su un’associazione che garantisce visibilità nazionale di supporto.
In Italia esiste l’Enit (agenzia nazionale del turismo), che si occupa di mappare tutte le strutture alberghiere ed extra alberghiere sul territorio nazionale, insieme ad ogni altra tipologia di attrazione turistica. Ciò su cui questo ente non ha ancora puntato tutto è la promozione. L’interfaccia web del turista che vuole programmare autonomamente un viaggio in Italia è demandato al sito www.italia.it: questo a sua volta, per scoprire le tipicità delle varie regioni, non fa altro che rinviare ai link delle varie associazioni regionali, che nel caso del Friuli Venezia Giulia, è proprio la PromoTurismoFVG. Tutto il peso della promozione di figure piccole come i B&B a livello internazionale si trova demandato ancora una volta alle regioni, che singolarmente, al di fuori dell’Italia, sono poco rilevanti. Anche per noi italiani, per esempio, spesso è difficile pensare di programmare un viaggio in Irlanda, tenendo conto della suddivisione interna della Repubblica d’Irlanda in ventotto contee: a nessuno verrebbe in mente di cercare una struttura ricettiva direttamente sul sito della Contea di Dùn Laoghaire-Rathdown! Eppure è una contea subito confinante con la contea di Dublino! Il presente ed il futuro della promozione, come risulta anche dai sondaggi analizzati, risiede nelle potenzialità del canale Internet: essendo questo uno strumento alla portata di tutti, è importante che le strutture imparino a sfruttarne le piene potenzialità, nel caso dell’Irlanda, così come gli enti a livello nazionale, nel caso dell’Italia.
Lo spirito innovazione e la motivazione negli operatori italiani e del Friuli Venezia Giulia è il motore trainante del settore: è un campo del turismo in lenta ma progressiva crescita. Al contrario in Irlanda, i B&B che resistono all’attuale declino, devono puntare proprio sull’innovazione per risollevarsi e tornare a credere nelle grandi potenzialità dell’ospitalità casalinga.
In conclusione per quanto riguarda il livello di competitività registrato dal sondaggio in analisi è più basso nei B&B italiani rispetto a quelli irlandesi; può essere considerato un aspetto positivo se si guarda alla creazione di una rete tra operatori che offrono un servizio simile, ma può diventare un elemento di svantaggio se non stimola all’innovazione. Quest’ultima può essere incentivata dalla differenziazione nei servizi data dall’introduzione di iniziative come la “home restaurant”, servizio di ristorazione casalingo offerto a prezzo modico da parte di privati, che sono principalmente gestori di B&B. Il futuro dell’ospitalità casalinga è in evoluzione e verte in questa direzione.