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Marketing Plan come strumento di progettazione strategica per la creazione di un futuro Bed&Breakfast nell'area Costiera Ortonese

di Martina Petrizzelli
Università degli Studi di Teramo
Facoltà di Scienze del Turismo e dello Sport con indirizzo Turismo, Cultura e Sviluppo

Relatore: Prof.ssa Ilaria Di Pietro
Candidata: Martina Petrizzelli

2.6 - L'offerta extralberghiera in Abruzzo

L'offerta turistica di un territorio è costituita non solo dalle attività direttamente collegate con il turismo ma anche da quelle che con esso hanno un legame non diretto anche se intenso. Tra le prime possono essere inserite quelle attraverso le quali al viaggiatore vengono forniti i servizi essenziali: ricettività nelle diverse forme attualmente disponibili (strutture alberghiere ed extralberghiere tra cui campeggi, agriturismi ecc.), organizzazione del viaggio (agenzie turistiche, tour operator ecc.), fruizione di servizi tipici di alcune località turistiche (stabilimenti balneari, impianti di risalita).
Nell'ambito delle attività non direttamente legate al turismo si annoverano quelle per le quali la quota principale della clientela è costituita dalla popolazione residente, alla quale si aggiunge una percentuale consistente, sebbene non caratterizzante, rappresentata da turisti. Si tratta di attività che forniscono servizi di ristorazione (ristoranti, bar, ecc.) e possibilità di pratica sportiva e di svago (campi da golf, piscine, parchi naturali, musei, cinema, ecc.).
Oltre alle attrezzature turistiche, che possono essere distinte in ricettive, cioè che soddisfano il bisogno di pernottamento, para ricettive in quanto soddisfano il bisogno di ristorazione ed in ultimo le complementari che soddisfano il bisogno di svago , un territorio è caratterizzato turisticamente dalle risorse naturali e antropiche della comunità in esso insediata. Quando l'offerta turistica organizzata in senso imprenditoriale si integra con l'azione degli enti pubblici competenti in materia turistica è possibile creare rapporti sinergici che esaltino i caratteri peculiari non solo delle attrezzature turistiche disponibili ma anche del particolare ambiente naturale e antropico in cui esse sono distribuite. L'analisi delle strutture ricettive si basa sui dati forniti annualmente dall'Istat nella pubblicazione "Statistiche del turismo" che riporta i principali risultati delle ricerche riguardanti non solo la capacità ricettiva ma anche il movimento dei clienti degli esercizi ricettivi, i dati economici relativi alle imprese turistiche e la bilancia dei pagamenti .
La capacità ricettiva globale della regione Abruzzo al 31 dicembre 2001 era pari a 94.945 posti letto, distribuiti in 1255 esercizi alberghieri ed extralberghieri. L'analisi delle strutture ricettive non può tenere conto esclusivamente di quelle alberghiere considerando che esse esprimono in Italia la metà dei posti letto totali; di conseguenza, è necessario studiare anche la ricettività extralberghiera, costituita da tutti quegli esercizi che non forniscono servizi alberghieri in senso stretto ma che comunque soddisfano uno dei bisogni fondamentali del turista, quello del pernottamento.
Nell'ambito delle strutture ricettive extralberghiere, che dall'Istat vengono denominate complementari, vengono raggruppati diversi tipi di esercizi: quelli all'aria aperta (villaggi turistici e campeggi), gli alloggi dati in affitto e iscritti negli appositi registri delle Camere di Commercio, gli ostelli ferie, i rifugi alpini. L'Istat non rileva, però, le seconde case che costituiscono un' importante forma di ricettività extralberghiera che genera una quota molto rilevante del movimento turistico nazionale. I dati a disposizione e utilizzati nell'analisi di questo particolare segmento sono quelli pubblicati annualmente dall'Istat nelle "Statistiche del turismo" e aggiornati al 2001. Come riportato dall'Istat nelle avvertenze alle tavole, i dati relativi agli esercizi extralberghieri presentano una variabilità in alcuni casi molto accentuata nel caso si faccia il confronto con gli anni precedenti. Tali discordanze sono da attribuirsi alle verifiche e all'aggiornamento che gli enti locali effettuano anche in base alle normative locali che vengono nel tempo emanate per la regolamentazione di tali strutture. Bisogna però considerare che i dati a disposizione riguardano gli esercizi extralberghieri che svolgono la loro attività nell'osservanza delle disposizioni di legge. Sfuggono alle rilevazione quelli che operano in mancanza di autorizzazioni o con autorizzazioni parziali. In base ai dati risultanti dalle statistiche ufficiali il settore ricettivo extralberghiero in Italia esprime alla fine del 2001 la metà dei posti letto totali superando per la prima volta il peso della capacità alberghiera, ma in realtà, se si tiene conto del notevole ammontare di strutture che operano nel sommerso, il peso del settore extralberghiero è notevolmente superiore così che la percentuale
rappresentata dai corrispondenti posti letto supera notevolmente la metà e il sorpasso non sarebbe avvenuto solo alla fine degli anni novanta ma in anni ben precedenti.
A livello regionale si nota che tra le ripartizioni italiane solo quella settentrionale mostra un peso della capacità ricettiva extralberghiera (intesa in termini di posti letto) vicina alla metà. Nelle altre i posti letto extralberghieri rappresentano percentuali che si aggirano sul 53-57% del totale. L'Abruzzo non si discosta molto da questi valori dato che la relativa percentuale è pari al 50,6%.
Tra le regioni meridionali si registrano casi in cui il peso supera i due terzi dei posti letto totali. L'Abruzzo non è tra le regioni italiane più dotate di capacità ricettiva extralberghiera. Infatti, per quanto riguarda le singole tipologie di esercizio si nota che i soli ottanta campeggi e villaggi turistici distribuiti sul territorio regionale pongono la regione al quinducesimo posto nella graduatoria nazionale e rappresentano il solo 3,4% della dotazione totale italiana, percentuale sensibilmente inferiore a quelle registrate da alcune regioni meridionali come Puglia, Calabria e Campania. Anche il numero di posti letto disponibili in tali strutture non pone la regione in una buona posizione in graduatoria rappresentando il 3,2% del totale nazionale. Sono strutture la cui dimensione media riflette quella generalmente riscontrata nelle regioni meridionali ma risulta lievemente inferiore a quella dell'Italia in complesso. Nell'ultimo decennio è aumentato leggermente il numero di esercizi ro di esercizi per la gioventù, gli appartenenti a questa tipologia ma è specularmente diminuito il numero dei corrispondenti posti letto, determinando una certa diminuzione della dimensione
media registrata. La situazione non è migliore se si considera il comparto degli alloggi in affitto iscritti al Registro degli Esercenti il Commercio. In Abruzzo secondo i dati forniti dall'Istat, esistono novantadue strutture di questo tipo che esprimono 1.922 posti letto e che rappresentano rispettivamente lo 0,1% e lo 0,4% dei totali nazionali. Durante gli anni novanta nella regione si è assistito a un forte calo quantitativo di queste strutture non solo per quanto riguarda il numero di esercizi, che essendo diminuiti di circa il 60% hanno subito un vero e proprio tracollo, ma anche per quanto riguarda il numero di posti letto disponibili che sono diminuiti del 20% circa .
E' possibile analizzare con maggiore dettaglio le tipologie di strutture ricettive inserite nel comparto denominato "altri esercizi" utilizzando gli elenchi pubblicati dalla regione Abruzzo sul relativo sito Internet. Nella regione sono presenti cinquantanove esercizi di Bed and Breakfast, distribuiti in misura maggiore nelle province di L'Aquila e di Pescara. Questa tipologia, disciplinata nella regione dalla Legge n. 78 del 28 aprile 2000, come si può facilmente intuire traducendo la formula dall'inglese, prevede attività ricettiva e di ristorazione molto semplici, che consistono nell'offerta di un posto letto e della prima colazione in abitazioni private. Sono più numerosi gli esercizi di affittacamere che contano un numero pari a centouno.
L'analisi della ricettività extralberghiera può essere completata confrontando i dati assoluti sulla capacità espressa in termini di posti letto con quelli riguardanti la consistenza demografica delle unità amministrative in esame. L'Abruzzo era dotato alla fine del 2001 di 37,4 posti letto extralberghieri ogni mille abitanti residenti, valore superiore sia alla media delle regioni meridionali che a quella nazionale ma notevolmente inferiore ai valori delle regioni dove questo tipo di ricettività ha tradizioni antiche.