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B&B come risorsa per il territorio: una mappatura dell’offerta turistica del Friuli Venezia Giulia

di Alessia Attanasio
Università degli Studi di Udine
Master Universitario di I livello in “Valorizzazione turistica dei beni ambientali e culturali”
Relatore: Prof. Francesco Marangon
Anno accademico: 2014/2015

6 - Conclusioni

Da quanto emerge nel presente lavoro, la formula del B&B non risulta avere rilevanti impatti sull’ambiente ove si colloca. Emerge come queste realtà non modificano il contesto in cui sono inserite, sia esso urbano o rurale, ne modificano, se non in minima parte, le abitudini della famiglia che accoglie gli ospiti. Viene quindi a definirsi un nuovo tipo di turismo, cosiddetto “sostenibile”, che a differenza di altre tipologie, non modifica le tradizioni ed ha potenzialmente impatto “zero” sul territorio e sull’ambiente.
Come si è visto, in Italia è stato rilevato che il numero di B&B è cresciuto esponenzialmente soprattutto negli ultimi 7 anni, interessando nel 2014, circa 28.558 case per un totale di 147.810 posti letto aggiunti all’offerta ricettiva tradizionale. Questa repentina crescita ha dunque reso necessario, da parte delle diverse Regioni italiane, la creazione di normative dedicate in base alle proprie esigenze.
Esse pongono dei limiti precisi per quanto riguarda il numero di camere e nella maggior parte dei casi anche di letti messi a disposizione dalle singole strutture, nonché in diversi casi limitano le possibilità dei gestori nella manipolazione di cibi e bevande per rispettare più facilmente le norme igieniche.
Considerando dunque che dai dati forniti dall’Istat si contano circa 570 B&B sul territorio regionale con circa 2.850 posti letto; si apprende quindi che la media regionale di letti per stanze risulta essere di approssimativamente 5 letti, l’incremento massimo grazie alla nuova legge è di 3 letti per struttura, con un massimo quindi di 8 posti letto per struttura. Con la L.R. 13/2010 viene previsto l’obbligo di qualificare il B&B in una delle seguenti tre categorie: “standard”, “comfort” o “superior”. Questa decisione è senza dubbio positiva per coloro che vorranno scegliere di pernottare in un B&B friulano, ma le caratteristiche che posizionano ogni struttura dovranno essere chiare al fine di non sfavorire quelli con meno servizi.
In Italia, come anche nella Regione Friuli Venezia Giulia, si è vista la necessità da parte dei B&B di fare “network” e di raccogliersi in associazioni in modo da garantire la qualità e l’uniformità del prodotto, che risulta ancora molto differenziato, anche a causa delle diverse norme prodotte dalle singole Regioni. Nel caso del Friuli Venezia Giulia, sono presenti sul territorio due associazioni, ancora poco conosciute; vi è, inoltre, ancora molta incertezza in capo a diversi aspetti della gestione dei B&B, la quale potrebbe essere risolta attraverso il sostegno che si potrebbe trovare all’interno delle associazioni, qualora i gestori ne aderissero.
Si è analizzata poi la presenza web di tali strutture, rilevando come si prediligano i portali sui quali è possibile “sfruttare” le recensioni per fare promozione, come Trip Advisor o Booking.com, lasciando in secondo piano i siti delle associazioni come anche la possibilità di avere un sito web personale.
Data la difficoltà per un potenziale cliente di scegliere l’offerta a lui più dedicata, vista la scarsità di informazioni e difficoltà di reperimento, per la Regione Friuli Venezia Giulia si è pensato di creare una mappatura il più completa possibile contenente non solo l’offerta ricettiva dei B&B, ma anche i luoghi di maggior interesse storico-artistico-culturale e i principali eventi enogastronomici, in particolare sagre e feste per la promozione e divulgazione dei prodotti tipici locali.