Lo sviluppo dei B&B e gli effetti sul turismo urbano. Il caso di Lecce.
Università del Salento
Facoltà di Scienze della Formazione, Scienze Politiche e Sociali
Corso di Laurea in Studi Geopolitici e Internazionali
Tesi di Laurea in: Geografia delle Interazioni Locale-Globale
Relatore: Chiar.mo Prof. Fabio Pollice
Anno Accademico: 2016/2017
2.2 - Recenti tendenze evolutive dell'offerta ricettiva
L'offerta o capacità ricettiva rappresenta uno dei principali indicatori per valutare la dimensione del settore turistico di un paese.
In Italia la rilevazione della capacità delle strutture ricettive viene condotta annualmente dall'Istat che ne rileva, a livello di singolo comune, il numero degli esercizi, dei letti, delle camere e dei bagni per le strutture alberghiere; degli esercizi e dei posti letto per le strutture extra-alberghiere.
L'obiettivo è quello di quantificare la consistenza degli esercizi alberghieri e extra-alberghieri e le tendenze evolutive nell'arco degli anni.
In riferimento al numero di abitanti, e quindi implicitamente alla grandezza della città, è utile la Fig. 2.2 da cui si evince che i comuni italiani con meno di 2 mila abitanti, 44,1% del totale, offrono una capacità ricettiva pari all’11,6% dei posti letto presenti sul territorio nazionale e accolgono l’8,1% delle presenze complessive.
Al contrario, nei 144 comuni di grandi dimensioni, con oltre 50mila abitanti, e che costituiscono meno del 2% del totale, si concentra un quinto dell’offerta ricettiva in termini di posti letto e quasi il 30% delle presenze registrate negli esercizi ricettivi.
Fig. 2.2
Posti letto e presenze negli esercizi ricettivi per classe demografica dei comuni di destinazione.
Fonte: Istat, Movimento Turistico in Italia, 2016, p. 8
Fig. 3.2
Capacità degli esercizi ricettivi in Italia dal 2013 al 2016
Fonte: Istat, 2017
«Dopo la crisi degli anni 2012 e 2013, si consolida la ripresa del settore che si era già manifestata negli anni immediatamente successivi. Nel 2016, infatti, gli esercizi ricettivi italiani registrano il massimo storico con oltre 116,9 milioni di arrivi di clienti italiani e stranieri e poco meno di 403 milioni di presenze».
Dal rilievo dei dati Istat si riscontra che, nel 2016, l’offerta ricettiva italiana può contare su 178,45 mila esercizi ricettivi di cui il 18,58% è rappresentato dagli esercizi alberghieri, con gli hotel di media categoria in prima posizione e il restante 81,42% dagli esercizi extra-alberghieri cui oltre la metà è rappresentato dagli alloggi in affitto, seguono i B&B e gli agriturismi. Rispetto al 2013 l'offerta ricettiva è aumentata complessivamente del 13,29%, tuttavia diminuiscono dello 0,45% gli esercizi alberghieri, mentre si nota un aumento del 16,97% degli esercizi extra-alberghieri.
Nonostante la lieve perdita del settore alberghiero, se si considerano i posti letto, il gap fra strutture alberghiere ed extra-alberghiere si riduce fortemente: gli hotel contano 2,24 milioni di posti letto (45,5% del totale), in aumento dello 0,64% sul 2013; mentre extra-alberghieri 2,69 milioni di posti letto, del 8,02% in aumento rispetto al 2013, con la quota parte maggiore rappresentata dai campeggi e villaggi turistici (54,5% del totale).
Da segnalare l'importanza della vicinanza al mare per il settore turistico italiano: benché i comuni costieri siano meno del 13% del totale e ospitino il 33,7% della popolazione italiana, offrono il 56% dei posti letto e contribuiscono per il 52,7% al totale delle presenze turistiche registrate nel 2016. Ciò evidenzia anche la stagionalità di tali mete. «Nei comuni costieri il 71,2% delle presenze si concentra nel periodo estivo (giugno-settembre), a fronte del 49% delle presenze rilevate nello stesso quadrimestre negli altri comuni italiani»
Fig. 4.2
Presenze negli esercizi ricettivi per tipo di comune di destinazione e stagionalità
Fonte: Istat, Movimento Turistico in Italia, 2016, p. 8