Dove vuoi andare?
Ospiti e camere
...
IT | Cambia lingua Preferiti Vicino a me Inserisci la tua struttura
Regioni Località turistiche Punti d'interesse Offerte Last Minute
B&B Day
primo weekend di marzo
Settimana del Baratto
terza settimana di novembre
BarattoBB
baratto tutto l'anno in B&B
BB25
25 Euro tutto l'anno
B&B Card
richiedila gratis
Come aprire un B&B Mondo B&B Blog Magazine Turismo Speciali Eventi Fiere Punti d'interesse Suggerisci un punto d'interesse Tesi universitarie sul B&B
(Guadagna 100 Euro)
Scopri i B&B migliori B&B Europa
FAQ e contatti Note legali, Cookie Policy, Privacy Area Riservata Gestori
Italiano English Français Deutsch Español

Lo sviluppo dei B&B e gli effetti sul turismo urbano. Il caso di Lecce.

di Andrea Alfarano

Università del Salento
Facoltà di Scienze della Formazione, Scienze Politiche e Sociali
Corso di Laurea in Studi Geopolitici e Internazionali
Tesi di Laurea in: Geografia delle Interazioni Locale-Globale
Relatore: Chiar.mo Prof. Fabio Pollice
Anno Accademico: 2016/2017

1.2 - Le città come poli attrattivi

Il geografo urbano, Paul Knox, suggerisce come il mondo moderno sia strutturato da sei tipologie differenti di flussi, chiamati ethnoscape (flussi di turisti, uomini d'affari, immigrati, rifugiati ecc.), technoscape (tecnologie, macchinari, software), finanscape (capitali, denaro), mediascape (immagini, informazioni), ideoscape (costruzioni ideologiche) e commodityscape (merci, consumi). I nodi di questi flussi globali sono le città che costituiscono «un hub, un fulcro, un centro allo stesso tempo logico, culturale e infrastrutturale della mobilità degli uomini, delle decisioni, della cultura, dell'economia e dei flussi finanziari».

In origine l'area urbana era solamente un centro di irradiazione di turismo, ovvero un polo di formazione e organizzazione della domanda turistica. La città è oggi, proprio in seguito agli sviluppi della globalizzazione e al ruolo principale che essa occupa, meta di turismo regionale, nazionale e internazionale.

Secondo Eurostat, che è l'ufficio statistico dell'Unione europea, il turismo urbano è un fenomeno in continua crescita e anche le città di medie dimensioni possono trarre vantaggio da questa tendenza.

Dai dati Eurostat emerge che le aree urbane hanno rappresentato quasi i due terzi del numero totale di pernottamenti turistici nell'Unione Europea la cui continua crescita è da attribuire alla combinazione di fattori come: il movimento di rivalorizzazione e risanamento dei centri storici delle città, l’ampliamento e la diversificazione delle attività culturali, l’interesse notevole, da parte dei consumatori, per il patrimonio e l’urbanistica, la ricerca di animazione e di opportunità di fare acquisti. Il frazionamento delle ferie, l’avvento del mercato unico e l’aumento generale della mobilità rappresentano gli ulteriori fattori che favoriscono lo sviluppo del turismo urbano europeo.

Allo stesso modo, secondo una relazione preparata dalla società di ricerca di mercato IPK per la fiera del turismo ITB Berlin nel 2013, il segmento turistico che ha sperimentato un boom reale è il turismo urbano.

L'aumento del turismo nelle città, rispetto agli altri tipi di turismo, come quello al mare o in montagna, è evidenziato nel Benchmarking Report 2016-2017 stilato dall'European Cities Marketing, un'organizzazione internazionale che si occupa di turismo e marketing nelle principali città europee.

Il Benchmarking Report sulle città europee viene prodotto in collaborazione con l'Università Modul di Vienna, è considerata «la fonte n. 1 delle statistiche sul turismo cittadino in Europa», ed è importante per esaminare lo sviluppo, nel tempo, del turismo urbano.

Se è evidente che il turismo urbano cresce è molto più difficile definirlo.

L'aggettivo “urbano” è un termine generale, non impiegato per designare un insediamento di tipo o di dimensione specifici, infatti le unità urbane non sono di tipo, struttura o dimensioni tra loro omogenee e viene utilizzato per descrivere realtà quali una cittadina, una città, un sobborgo e un'area metropolitana. Bisogna tenere presente che «la città è un fenomeno globale e nel contempo, essa rappresenta anche una variabile regionale e culturale. Circostanze storiche, culturali e tecnologiche diverse condizionano infatti la struttura e l'evoluzione delle differenti città del mondo. Se la città è un fenomeno universale, le sue caratteristiche sono invece diverse da regione a regione».

Il “prodotto turistico” può essere definito come «il risultato della combinazione di fattori geografici naturali e culturali, di un luogo o di una regione, ai quali si aggiungono le infrastrutture che permettono l'accesso a tutti i servizi pubblici e privati predisposti a ospitare e soddisfare i visitatori oltre che di trasmettere una visione sintetica del territorio».

Dopo aver chiarito i concetti di “urbano” e “prodotto turistico” si può definire turismo urbano come l’insieme di oggetti, eventi, strutture e servizi localizzati geograficamente nella città.

Tuttavia, affinché la città sia considerata attrattiva è necessario che il sistema locale di offerta turistica (SLOT) si incentri su di essa.

Il sistema locale di offerta turistica indica «un insieme di attività e fattori di attrattiva [beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi prodotti tipici dell'agricoltura e dell'artigianato locale] che, situati in uno spazio definito (sito, località, area), siano in grado di proporre un’offerta turistica articolata ed integrata».

Quindi rappresenta un sistema di ospitalità turistica specifica e distintiva che valorizza le risorse e la cultura locale. Essendo molteplici le varie specificità locali, il concetto stesso di sistema locale di offerta turistica rimanda ad una pluralità di situazioni specifiche che differiscono tra loro.

Generalmente ci sono almeno quattro fattori che determinano il livello attrattività di una determinata località:

  1. la presenza di risorse turistiche;
  2. la fruibilità di tali risorse;
  3. l'accessibilità della domanda;
  4. l'immagine turistica della località sul mercato, interno ed estero.

Nell'ambito urbano, lo studioso Armando Montanari ordina le risorse turistiche in elementi primari, secondari e terziari. Gli elementi primari comprendono beni hard, immutabili e immobili, e sono costituiti da beni naturali e culturali (chiese, palazzi, musei, quartieri storici e artistici, ville e giardini, parchi, lungofiumi e lungomari), mentre i beni soft, mobili, riproducibili e facilmente trasformabili, includono le caratteristiche socioculturali (folclore, dialetti, abitudini e stili di vita, abitabilità e qualità della vita, notorietà letteraria o cinematografica, specialità gastronomiche). Anche l'organizzazione di mostre, eventi artistici, musicali e sportivi rientrano negli elementi primari.

La fruibilità delle risorse dipende dagli elementi secondari, di cui fanno parte le infrastrutture dell'offerta turistica, ricettive e pararicettive.

Gli elementi secondari si suddividono in due diverse categorie: la prima, che è connessa al soddisfacimento dei bisogni primari e comprende le strutture alberghiere ed extra-alberghiere, la ristorazione e alcuni servizi specifici collegati alle strutture ricettive; la seconda racchiude, invece, quell'insieme di attività che rendono possibile la fruizione delle risorse territoriali, e comprendono i collegamenti verso la risorsa, ma anche le informazioni a riguardo.

Gli elementi terziari comprendono le infrastrutture di trasporto, accesso e comunicazioni come strade, autostrade, ferrovie, aeroporti, porti, parcheggi, sistemi di trasporti pubblici urbani, pubblicità turistica, comunicazione e informazione sulle opportunità e sull'accessibilità dell'offerta. Questi elementi, insieme ai fattori tempo di percorrenza e costo di trasferimento, concorrono a definire l'accessibilità di un centro turistico urbano.

L'ultima componente è l'immagine, in quanto rappresentazione di sintesi di una località, che può amplificare, ridurre o distorcere l'attrattività di una destinazione.

Lo sviluppo dei B&B e gli effetti sul turismo urbano - Immagine 2

Sistema turistico locale Fonte: Riadattamento da F. Pollice, Territori del turismo, FrancoAngeli, 2002, Milano, p. 187

Jean-Pierre Lozato-Giotart distingue sulla base di criteri geografici, economici, sociali e politici, due tipi di spazio urbano:

  • le grandi città, dotate di un elevato potenziale in termini di patrimonio culturale, ma anche risorse naturali e tecniche. In Europa, per esempio, Parigi con un clima oceanico temperato, ma moderatamente umido, un contesto geografico vario e di facile accesso e soprattutto un considerevole patrimonio storico, artistico e culturale. Diverso invece risulta essere il modello nordamericano di New York dove il turista effettua un soggiorno alla scoperta della vita urbana newyorchese più che una vista culturale. Questo tipo di città turistica deve molto di più alla potenza della propria immagine mitizzata che al proprio patrimonio culturale o monumentale. Ulteriore differenza si può riscontrare nel modello di Singapore che è al tempo stesso una città-Stato e uno dei più importanti porti a livello mondiale. Città litoranea senza spiaggia né con un particolare patrimonio culturale, è principalmente un centro congressi e d'affari;
     
  • le piccole e medie città (con meno di 500 mila abitanti), come per esempio Firenze in Toscana od Oxford in Gran Bretagna, che occupano un posto di rilievo nel circuito turistico mondiale. Il loro patrimonio storico e artistico le rende attrattive per un vasto pubblico e in generale l'ambito turistico resta circoscritto al centro storico o alle sue immediate vicinanze e i turisti vi soggiornano per tempo più breve (in media tre o quattro giorni). Non tutte le città medio piccole possiedono risorse storiche e artistiche sufficienti, è il caso delle città più votate alle fiere, saloni, congressi o al turismo d'affari come Francoforte in Germania, Atlanta negli Stati Uniti, Bologna in Italia o Salisburgo in Austria.

Gli agglomerati urbani tuttavia rappresentano anche, per i cittadini, un luogo di vita, di lavoro, di consumo e di svago.

In tal senso il turismo costituisce, non soltanto una componente di una politica di pianificazione urbana che voglia mirare alla soddisfazione dei visitatori-turisti, ma anche un fattore che contribuisce contemporaneamente, in modo positivo, allo sviluppo della città e al benessere dei suoi abitanti.

Il fenomeno turistico, infatti favorisce la creazione di posti di lavoro per i residenti, incoraggia le industrie imprenditoriali e alimenta gli investimenti esteri e lo scambio; le stesse interazioni, tra visitatori e la comunità locale, svolgono un ruolo importante in ambito culturale ed economico; il movimento turistico, e generalmente delle persone, favorisce l'organizzazione di un numero maggiore di spettacoli teatrali, musicali, sportivi di cui possono beneficiare anche i residenti.

Le amministrazioni locali reinvestendo nel settore turistico favoriscono, in automatico, allo sviluppo di infrastrutture e strutture che possono essere utilizzate anche dai residenti; inoltre, i piani di sviluppo turistico favoriscono anche la partnership pubblico-privato, dove l'attore pubblico ha un ruolo cruciale nella pianificazione e nell'infrastrutturazione, mentre il settore privato ha un ruolo determinante nel management e nel marketing territoriale; infine la rigenerazione urbana porta a un aumento d'orgoglio di appartenenza, che è uno dei fattori cruciali per lo sviluppo.

Si può dire quindi che il turismo urbano complessivamente può innescare dei benefici (culturali, sociali, strutturali ed economici) i cui destinatari sono sia i turisti che i residenti.

Complessivamente, tutto ciò, assume una rilevanza strategica se si considera che, nel continente europeo, «quasi l’80% della popolazione europea vive nelle città, il che fa dell’Europa il continente più urbanizzato del mondo e della questione urbana una delle maggiori sfide dei prossimi anni» e spiega perché viene considerato essenziale per la realizzazione «dei grandi obiettivi che l'Unione europea si è posta, vale a dire la promozione dell’interesse del cittadino europeo, la crescita e l’occupazione, lo sviluppo regionale, la gestione del patrimonio culturale e naturale, il rafforzamento dell’identità europea.»