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Lo sviluppo dei B&B e gli effetti sul turismo urbano. Il caso di Lecce.

di Andrea Alfarano

Università del Salento
Facoltà di Scienze della Formazione, Scienze Politiche e Sociali
Corso di Laurea in Studi Geopolitici e Internazionali
Tesi di Laurea in: Geografia delle Interazioni Locale-Globale
Relatore: Chiar.mo Prof. Fabio Pollice
Anno Accademico: 2016/2017

1.3 - L’espansione del turismo urbano

In Italia «il settore viaggi e vacanze vale oltre il 10% del PIL nazionale e occupa 2,7 milioni di persone» e interessa tipi di turismo diversi culturale, balneare, montano, crocieristico, business e congressuale, termale ed enogastronomico.

La conferma della vocazione turistica del Bel Paese, viene dalla classifica UNWTO sugli arrivi internazionali, in cui l'Italia è in quinta posizione, con «52,5 milioni di arrivi».

La parola “vocazione” significa letteralmente «tendenza per qualcosa», pertanto le “aree a vocazione turistica” indicano quelle località che presentano aspetti naturali e umani in grado di attrarre turisti da altri territori di provenienza. Tali aree si caratterizzano per la presenza di potenti fattori d'attrazione (ambientali, culturali, economici e tecnici) che permettono alle località di far godere di un potenziale turistico particolarmente favorevole.

Secondo UNWTO, tra i fattori che alimentano i flussi turistici, la cultura è una delle motivazioni più importanti per i viaggi in città e «storicamente i flussi del nostro Paese sono legati a tre aspetti fondamentali: beni culturali, paesaggio ed enogastronomia, e non a caso, alla luce dei dati emersi negli ultimi anni, «il patrimonio artistico-culturale è oggi la risorsa più valida e rappresentativa del turismo italiano, tanto da costituire la principale leva competitiva».

Il territorio italiano è ricco di testimonianze, bellezze artistiche e archeologiche: possiede tra i più grandi patrimoni artistici e culturali di tutto il mondo, «4.144 musei, dei 6.000 siti archeologici, delle 367 aree archeologiche statali, delle 85.000 chiese soggette a tutela, delle oltre 40.000 dimore storiche censite» e «48 siti UNESCO (soltanto la Cina ci precede con 51 siti)».

Il CENSIS utilizza il concetto di vocazione turistica per classificare i comuni italiani individuando «3.123 comuni su 8.100, pari al 38% del totale (esclusi i comuni capoluoghi di regione) che presentano aspetti, attrattive o pretesti turistici».

Inoltre, il turismo nelle città d'arte ha subito una notevole crescita, dovuta sostanzialmente a tre variabili: «un aumento degli short break (vacanze brevi) e city trip (gite in città), un aumento delle vacanze pluri-scopo ed una crescita d'interessa per la cultura».

Secondo il Country Brand Index, che analizza 118 paesi in tutto il mondo, il marchio “Italia” si piazzerebbe al 1° posto (vedere Fig. 3.1) nella classifica che riguarda il turismo e i beni culturali (classifica risalente al periodo 2014-2015, ad oggi l'ultimo periodo in cui è stata aggiornata).

Fig. 3.1

Lo sviluppo dei B&B e gli effetti sul turismo urbano - Immagine 3

Country Brand Index 2014-2015

Fonte: Future Brand, Country Brand Index 2014-2015, p. 38

Esiste un legame storico, risalente al turismo degli aristocratici (il Gran Tour), e intrinseco tra turismo e cultura: il patrimonio culturale italiano costituisce una delle leve fondamentali del nostro turismo creando attrattiva nei contesti territoriali; viceversa, il turismo rappresenta uno strumento, sia per diffondere la conoscenza beni culturali, che un modo per autofinanziare la manutenzione e il restauro dei beni artistici.

Importante, a tal punto, è anche il ruolo dello Stato, che, per molto tempo, si è ritenuto «dovesse limitarsi a rendere le risorse accessibili, dimenticando che il ruolo fondamentale delle istituzioni pubbliche è promuovere un utilizzo razionale di queste risorse affinché costituiscano fattori di sviluppo sociale, economico e culturale per l'intera collettività». Considerando che le risorse culturali e naturali hanno capacità d'attrazione spesso limitata, è la fruibilità, tramite un diverso e specifico utilizzo delle risorse territoriali, ad ampliarla. La presenza dello Stato è inoltre necessaria per la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale.

La conferma sull'importanza delle città d'arte per il turismo italiano viene dal “XX rapporto sul turismo italiano” redatto dall'Osservatorio Nazionale del Turismo che mostra, in termini di arrivi, il 45% è dovuto proprio al turismo culturale dei centri urbani.

Fig. 4.1

Lo sviluppo dei B&B e gli effetti sul turismo urbano - Immagine 4

Quota differenziale determinata dai vari turismi nell'anno 2015 rispetto all'anno 2000 (NAC: Non Altrimenti Classificabile)

Fonte: Osservatorio Nazionale del Turismo, XX Rapporto sul turismo italiano, 2016

La Germania si conferma la nazione che alimenta le maggiori entrate per turismo in Italia (16% del totale), con un aumento del 4,6% rispetto al 2015, che insieme a Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Svizzera, genera oltre la metà delle entrate. La spesa media giornaliera tende a crescere all’aumentare della distanza geografica e del reddito pro-capite del paese di origine del viaggiatore.

Gli stranieri prediligono la vacanza in città d’arte (56,7% della spesa nel 2016). Seguono le vacanze al mare (20,1%) e al lago (9,1%). Si conferma quindi «la solidità del turismo culturale tradizionale, che si avvicina ai 14 miliardi di fatturato, pari a +8,3%»

Fig. 5.1

Lo sviluppo dei B&B e gli effetti sul turismo urbano - Immagine 5

Titolo: Spesa e viaggiatori per motivo della vacanza Fonte: Banca d'Italia, Indagine sul turismo internazionale, 2017, p. 13

Sono quindi innegabili, l'importanza e le opportunità che il turismo offre allo sviluppo delle città italiane, ma affinché una città abbia un elevato indice di turisticità (neologismo che indica le «potenzialità di attrazione turistica di un territorio»1) occorre che ci sia «lo sviluppo di un'offerta artistica e culturale qualificata, di servizi di qualità e di infrastrutture funzionanti, ma anche ovviamente la commercializzazione dell'immagine di una città sana, sicura ed efficiente»