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Le strategie di sviluppo delle imprese turistiche nell'ottica e nella realizzazione del turismo sostenibile. Analisi di un paradosso: il caso del cosiddetto 'ecomostro'

di Iolanda Sicari
Università degli Studi di Napoli "Parthenope"
Facoltà di Economia
Corso di Laurea di I Livello in "Economia aziendale e la gestione delle PMI"
Anno Accademico:
2012/2013
Tutor: Ch.mo prof. Ernesto Floro Caroleo
Candidato
: Iolanda Sicari - matr.NA/ 1725

3.2.2 - Stop al mattone selvaggio

Il fenomeno dell'abusivismo edilizio è un'autentica piaga del nostro Paese. Le ordinanze di demolizione, anche quando sono previste da sentenze della magistratura diventate definitive, sono l'eccezione, non la regola. Il mattone fuorilegge continua a devastare l'ambiente e in molti casi anche ad arricchire le casse dei clan malavitosi. Nei cantieri il lavoro nero è la regola, la sicurezza semplicemente non esiste, i materiali utilizzati sono di pessima qualità. In questo clima, inaccettabile per un Paese civile, solo nel 2011 l'industria del mattone illegale ha messo a segno 25.800 nuovi abusi, tra case ex novo e significativi ampliamenti di volumetria in immobili preesistenti. Una cifra che rappresenta il 13,4% del totale delle nuove costruzioni. A questa colata di cemento fuorilegge si deve sommare il vecchio abusivismo, quello costruito prima del 2003 e non condonabile, che deturpa la penisola, molto spesso sulle coste, nelle zone di maggiore pregio paesaggistico, nelle aree più fragili del territorio dove esistono vincoli precisi legati al dissesto idrogeologico. Dove non si può edificare perché la terra frana e i fiumi esondano, inghiottendo tutto quello che trovano sulla loro strada, case e abitanti compresi. La città con il maggior numero di ordinanze di demolizione emesse negli ultimi undici anni è Napoli, con 16.837 provvedimenti, che però riesce a portarne a termine solo 710, pari al 4% delle ordinanze. Va ancora peggio a Reggio Calabria (2.989) e Palermo (1.943), dove secondo i dati forniti dalle amministrazioni Comunali non risulta eseguito neppure un abbattimento. Tra i comuni virtuosi vale la pena segnalare Prato (957 demolizioni effettuate, +111,5% rispetto a quelle emesse nello stesso periodo per l'esecuzione di provvedimenti relativi ad anni precedenti) e Genova, con 498 abbattimenti (25,7%). Non bisogna mai dimenticare, peraltro, che ad alimentare il fenomeno dell'abusivismo edilizio è anche la connivenza delle pubbliche amministrazioni con la criminalità organizzata, l'81% dei Comuni sciolti in Campania dal 1991 a oggi, vede, tra le motivazioni, un diffuso abusivismo edilizio, casi ripetuti di speculazione immobiliare, pratiche di demolizione inevase. Il record va alla provincia di Napoli, con l'83% di Comuni commissariati anche per il mattone illegale, percentuale che scende al 77% per quelli in provincia di Caserta. Dalle considerazioni raccolte nasce la campagna "Abbatti l'abuso" lanciata da Legambiente, cui ha aderito "Avviso pubblico", l'associazione che raccoglie Comuni, Regioni ed enti locali impegnati contro la corruzione, le mafie e per la legalità (www avvisopubblico.it). Una campagna che ha un obiettivo concreto quello di dare il via alla demolizione degli immobili costruiti abusivamente nel nostro Paese, affrontando alla radice i problemi che finora hanno impedito l'affermazione della legalità.

In che modo?

  • Facendo rispettare le leggi
  • Liberando il paesaggio rurale e urbanizzato dalle speculazioni e dalla criminalità e da chi vuole deturpare il nostro patrimonio solo per propri interessi.
  • Mettendo in sicurezza il territorio e la popolazione che lo abita.

E' necessario, allora, denunciare le omissioni promuovere e moltiplicare le esperienze positive, ma soprattutto rendere socialmente popolare la pratica delle demolizioni, innescare un meccanismo di evoluzione culturale, che riscatti gli italiani dall'inciviltà con cui si sono abituati a convivere.