Le strategie di sviluppo delle imprese turistiche nell'ottica e nella realizzazione del turismo sostenibile. Analisi di un paradosso: il caso del cosiddetto 'ecomostro'
di Iolanda Sicari
Università degli Studi di Napoli "Parthenope"
Facoltà di Economia
Corso di Laurea di I Livello in "Economia aziendale e la gestione delle PMI"
Anno Accademico: 2012/2013
Tutor: Ch.mo prof. Ernesto Floro Caroleo
Candidato: Iolanda Sicari - matr.NA/ 1725
Facoltà di Economia
Corso di Laurea di I Livello in "Economia aziendale e la gestione delle PMI"
Anno Accademico: 2012/2013
Tutor: Ch.mo prof. Ernesto Floro Caroleo
Candidato: Iolanda Sicari - matr.NA/ 1725
2.7.1 - I risultati
I risultati sono stati divisi in sezioni.
Sezione Uno: Profilo delle strutture
Come campione significativo sono state intervistate 203 su 800 imprese turistiche italiane con etichetta ecologica. Diverse tipologie di cui:
- 48% alberghi,
- 28% agri,
- 6% campeggi,
- 7% B&B
- Numero medio di addetti: 10 persone (61,6% sono microimprese, ovvero con meno di 10 addetti).
- 30,1% società individuali
- 75,4% conduzione famigliare
- 79,3% immobile di proprietà (dato importante per investimenti strutturali)
Sezione Due - Storia aziendale dell'impegno
Motivo di adesione:
- interesse personale (79,3%),
- educazione familiare (41,9%),
- marketing (28,1%),
- altro (26,1%),
- risparmio 18,23%
- Il 68% è propenso a fare investimenti "verdi" (di cui 69%, rinnovabili 20%)
- ristrutturazione e bioedilizia 7%,
- 19,8% promozione,
- 6,5% cibo contro il 29% che li esclude
- il 61% delle strutture fa parte di consorzi (soprattutto agriturismi e alberghi che dichiarano di ricevere prevalentemente assistenza pratica i primi e ispirazione i secondi).
Sezione Tre - Vantaggi e difficoltà dell'"etichetta ecologica"
Sono percepiti come aspetti positivi ( tutti ne citano almeno 1):
- soddisfazione e apprezzamento dei turisti 55,2%
- riduzione di costi e sprechi 54,7%
- consapevolezza 44,3%
- valorizzazione del territorio 34,5%
- coinvolgimento dei turisti 33,5%
- coinvolgimento dei dipendenti 32%
- aumento del fatturato solo il 15,8%.
Difficoltà: il 42,9% non ne ha trovate, contro il 39,9% che cita almeno una difficoltà, tra cui in ordine: - reperimento e costo prodotti ecologici
- raccolta differenziata
- non collaborazione dei clienti
- burocrazia
Sezione Quattro - Le altre aziende
Perché gli altri non lo fanno?
- scetticismo sul valore dell'etichetta ambientale 40,9%
- costa troppo tempo 29,1%
- altri motivi (41,4%): scarsa informazione e promozione, disinteresse, oneroso in termini di impegno gestionale e costi, rifiuto del controllo esterno.
Possibili facilitazioni: - agevolazioni finanziarie 48,3%
- incentivi 43,3%
- marketing 29,6%
- richiesta turisti 22,2%
- rete locale 21,7 % (soprattutto per gli agriturismi).
Sezione Cinque - Cosa dicono i vostri ospiti
Tra gli intervistati:
- il 57,1% ritiene che l'etica ambientale di un'azienda è importante per i turisti"
- il 35,5% ritiene che "i turisti cercano aziende con marchio ambientale".
- L'aver fatto provare nuove esperienze agli ospiti e la preferenza degli stessi verso la propria struttura in quanto "verde" (anche in una successiva vacanza) sono stati i più importanti cambiamenti ispirati dai comportamenti delle strutture:
- il 42% dichiara di aver fatto provare esperienze nuove ai propri clienti
- il 28% è convinto di essere stato scelto e fidelizzato per il suo impegno ambientale
- il 91,1% conferma che "i tour operator non cercano aziende certificate"
- il 28,9% degli alberghi evidenzia l'effetto filiera "anche i miei fornitori si sono adeguati per effetto delle mie richieste", assente nelle altre tipologie ricettive.