La valorizzazione degli insediamenti produttivi nella regione siciliana: dai contratti d'area alle singole iniziative imprenditoriali
Facoltà di Giurisprudenza - Corso di Laurea in Scienze Giuridiche
Relatore: Chiar.mo Prof. Marco Sgroi
Tesi di laurea di: Salvatore Molè
3.5 - La legge 488/92
Ulteriore normativa a sostegno della creazione di insediamenti produttivi è la già più volte citata legge 488/92. Essa al fine di favorire lo sviluppo economico e l'incremento dell'occupazione nelle aree depresse del Paese, prevede la concessione di agevolazioni sotto forma di contributo in c/impianti in favore delle imprese che intendono promuovere programmi di investimento; a tali agevolazioni possono accedere, sulla base di specifici bandi diversamente articolati, le imprese operanti in determinati comparti economici, che presentano un dettagliato piano economico-finanziario d'impresa e che rispettino requisiti esattamente individuati.
La L. 488/92 è nata per agevolare investimenti produttivi nel settore dell'industria e dei servizi. Progressivamente, soprattutto in questi ultimi anni, l'agevolazione è stata estesa ai seguenti settori produttivi Commercio, Turismo e Artigianato. L'impianto generale della Legge 488/92 è quello stabilito per il settore industria. Tale impianto ha subito delle modifiche in relazione ai diversi settori produttivi ai quali la legge si applica.
Gli investimenti devono essere compiuti nelle aree obiettivo I e II della CEE, cioè quelle aree con minor sviluppo infrastrutturale. La regola prevista dalla legge n. 488 stabilisce un contributo decrescente man mano che ci si allontana dalle aree sottosviluppate. Per gli investimenti effettuati nelle aree obiettivo I della CEE (Sicilia; Sardegna; Puglia; Basilicata; Calabria., Campania) il fondo perduto può arrivare al 50% dell'investimento totale. Per gli investimenti effettuati nelle aree obiettivo II della CEE (Molise, Abruzzo e le aree del centro Italia comprese nell' Obbiettivo II) il contributo ottenibile è pari a circa il 40-45% dell'investimento complessivo.
La Legge 488/92 funziona con il sistema dei bandi: annualmente vengono pubblicati i bandi per accedere a tale legge distinti per settori produttivi (bando industria, bando commercio, bando turismo e bando artigianato). L'imprenditore, per poter accedere alla L.488/92, deve avere a disposizione un ammontare minimo di capitale proprio da immettere nell'impresa. Secondo il regolamento C.E.E. l'imprenditore, per poter accedere ai fondi strutturali (dei quali fa parte anche la L. 488/92) deve avere a disposizione almeno il 25% in capitale proprio dell'ammontare dell'investimento totale per la realizzazione del proprio progetto. Il capitale proprio può essere reperito sotto qualunque forma (mutui, prestiti personali e bancari, immobili, beni propri) ma non deve essere già a copertura di altre agevolazioni pubbliche. Esso deve essere messo a disposizione in base allo stato avanzamento dei Lavori degli investimenti.
Sono ammissibili i seguenti tipi di investimento:
A. Nuovo impianto
B. Ampliamento
C. Ammodernamento
D. Riattivazione
E. Riconversione
F. Ristrutturazione
G. Trasferimento