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L'Agriturismo e il B&B: il caso del Lazio

di Sara Romagnoli
Università degli Studi di Firenze
Facoltà di Economia - Corso di Laurea in Scienze Turistiche
Relatore: Chiar.ma Prof.ssa Silvia Scaramuzzi
Tesi di laurea di: Sara Romagnoli
A.A. 2007 /2008

3.3 - Il B&B in Italia: nascita, contesto normativo e analisi degli elementi comuni e non tra le leggi regionali

Tracciare un quadro complessivo della dimensione dei Bed and Breakfast nel nostro paese non è un operazione semplice. I motivi sono molteplici: innanzitutto si tratta di un fenomeno di recente sviluppo rispetto a quanto avvenuto in altri Paesi europei, in secondo luogo si avverte l'assenza di una vera e propria legislazione nazionale che fissi i principi cardine, affidando alle singole Regioni le competenze legislative e amministrative in materia. Non si può dunque affermare che ci sia stata un'unica "via italiana al bed and breakfast", ma diverse sono state le declinazioni della formula secondo il contesto regionale e la sua identificazione più o meno forte con il territorio.
In Italia la formula B&B arriva solo alla metà degli anni '90, quando nel 1997 viene riconosciuta l'attività a livello normativo da parte della regione Lazio che, spinta dall'occasione del Giubileo e dalla conseguente invasione da parte dei pellegrini, fa da apripista.
IL servizio sembrò in quella circostanza un'ottima soluzione per conciliare le esigenze di economicità, semplicità e rapidità del soggiorno con quelle di trovare alloggio in un ambiente familiare dove il pellegrino avrebbe ricevuto informazioni utili sul territorio, sulle tradizioni e sulla cultura locale.

Dopo il Lazio quasi tutte le altre regioni italiane, seppur in maniera differente, hanno legiferato in materia con le due uniche eccezioni della Toscana e della Provincia Autonoma di Bolzano che hanno deciso di non stabilire una normativa specifica del B&B perché tale formula non è conforme al loro ideale di ospitalità.
Per la Toscana il riferimento legislativo è la regolamentazione sugli affittacamere, tipologia considerata più attinente alla cultura e alla tradizione dell'ospitalità locale. L'assenza di una regolamentazione specifica provoca le lacune riguardanti la rilevazione delle statistiche Istat sulla capacità ricettiva del fenomeno in Toscana: infatti in Toscana i B&B si trovano all'interno delle statistiche relative agli affittacamere, case e appartamenti per vacanze, e residence e non è quindi possibile una loro distinzione.
La Regione Toscana per ovviare a questa carenza ha modificato l'articolo n. 55, del "Testo unico delle leggi regionali in materia di Turismo",
relativo agli "Affittacamere". Il nuovo Art. 55 considera gli esercizi di affittacamere le strutture composte da non più di sei camere per clienti con una capacità ricettiva non superiore a dodici posti letto, ubicate nello stesso appartamento, nelle quali sono forniti alloggio ed eventualmente servizi complementari. Gli affittacamere possono somministrare, limitatamente alle persone alloggiate alimenti e bevande e quando somministrano la prima colazione possono assumere la denominazione di "bed and breakfast".

L'assenza di una Legge Quadro in materia ha determinato delle differenze nelle normative regionali. L'elemento comune a tutte le Leggi regionali riguarda il servizio di alloggio e la prima colazione, il carattere saltuario dell'attività e l'obbligo di avvalersi dell'organizzazione familiare per la gestione dell'attività.
Le maggiori differenze si riscontrano sul numero di stanze adibite al B&B che varia da un minimo di tre (previsto dalla maggioranza delle regioni) ad un massimo di sei (Toscana e Puglia); altra differenza si riscontra nel servizio di prima colazione: alcune leggi prevedono la somministrazione di cibi e bevande confezionate non soggette a manipolazione, altre prescrivono l'utilizzo di prodotti tipici della zona, confezionati e senza manipolazione (Umbria); un ulteriore differenza si riscontra nell'indicazione del periodo di apertura, non specificato per la maggioranza delle regioni, specificato per un massimo di 270 giorni in Piemonte e Emilia Romagna.

L'attività di B&B richiede i seguenti requisiti:

  • deve essere esercitata in modo occasionale, non professionale e basata sull'organizzazione familiare;
  • un minimo e un massimo di posti letto che varia da Regione a Regione;
  • un servizio di prima colazione fornito esclusivamente a chi è alloggiato nella struttura e costituito da cibi e bevande confezionate.

I servizi di base che il B&B deve obbligatoriamente garantire sono i seguenti:

  • camera e prima colazione;
  • pulizia quotidiana dei locali;
  • fornitura e cambio periodico della biancheria;
  • fornitura di energia elettrica, acqua calda e riscaldamento dei locali.