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Il fenomeno dei Bed and Breakfast nella realtà del turismo moderno

di Viviana Hutter
Istituto Universitario Navale di Napoli
Facoltà di Economia - Corso di Management delle Imprese Turistiche

Relatore: Chiar.mo Prof. Franco Garbaccio
Tesi di laurea di: Viviana Hutter

6 - Conclusioni

Il fenomeno ricettivo del B&B presenta confini piuttosto sfumati con altre forme di ricettività e, specialmente in Italia, vi sono ancora ampi spazi di incertezza . Due in particolare meritano un accenno, seppur sintetico. È diffuso, ad esempio, specialmente in ambiti locali caratterizzati da elevate rendite di posizione ed effetti di congestione continui o ricorrenti durante l'anno (come le maggiori città d'arte), il fenomeno delle strutture alberghiere che reclutano spazi aggiuntivi presso privati per collocare eccedenze di domanda che altrimenti non potrebbero essere soddisfatte nella propria struttura ufficiale. L'avvio di un processo di regolamentazione del settore pone evidentemente problemi di trasparenza e di organizzazione differenti rispetto a prima, oltre ad eliminare una nicchia di flessibilità preziosa per le strutture alberghiere.

Dopo aver tentato di tracciare i confini di una realtà in continua espansione, vorrei concludere evidenziando quelli che risultano essere, a mio avviso, i vantaggi per chi decide di intraprendere questa attività. A cominciare dai costi di avvio e di gestione, che risultano essere decisamente contenuti; la bassa rischiosità;la possibilità di svolgere l'attività part-time: il B&B, infatti, una volta avviato e ben gestito, consente di guadagnare lasciando anche del tempo libero perché si presta ad una gestione flessibile degli orari e delle giornate di lavoro. Le donne in particolare possono conciliare un'attività gratificante con gli impegni familiari e domestici. Inoltre, nelle regioni dove il B&B è riconosciuto come attività saltuaria di integrazione del reddito familiare, la gestione non implica tutti i vincoli burocratici e fiscali a cui sono soggette le categorie tradizionali dedite alla ricettività, come l'apertura della partita Iva. È un lavoro che stimola la crescita culturale di chi lo pratica: è infatti consigliabile conoscere almeno una lingua straniera, anche se a livello elementare, saper utilizzare un computer e raccogliere informazioni sul proprio territorio e le sue attrattive turistiche; dà l'opportunità di scambi culturali e di socializzazione. Laddove in altri Paesi (Inghilterra, Irlanda, Francia, USA) affittare camere B&B è una pratica già consolidata, in Italia, data la novità del fenomeno, è ancora poco diffusa. Puntare su un mercato non ancora inflazionato e con forti potenzialità di sviluppo può rivelarsi un business molto redditizio.

In Gran Bretagna, dove è nato, ed in Francia, dove ha trovato un terreno particolarmente fertile, il Bed and Breakfast è sinonimo di vacanza all'insegna del risparmio. Da noi, dove affittare camere della propria abitazione non è ancora pratica molto diffusa, ma dove l'industria del turismo registra fatturati sempre più alti, può essere sinonimo di business.

Il successo (ed il guadagno) sembra assicurato anche perché, a differenza di quanto accade in Gran Bretagna e in Francia dove nelle catene come "Formula 1" e "B&B" è ancora possibile pernottare pagando somme piuttosto contenute, da noi sono poche e, spesso, di scarsa qualità le strutture ricettive in cui sia possibile pernottare per qualche notte con una spesa limitata. Ecco i motivi per cui gli ormai numerosi Bed and Breakfast attivi su tutto il territorio nazionale non hanno alcuna difficoltà a trovare clienti.

Un'ultima considerazione riguarda il rapporto non del tutto risolto e spesso conflittuale tra i B&B e gli alberghi.

Gli alberghi, al fenomenale exploit che hanno avuto queste piccole realtà, hanno risposto alle nuove richieste dei viaggiatori imitando l'esperienza e le caratteristiche tipiche del B&B, ovvero arricchendo i servizi dell'albergo con un tocco di personalizzazione, servendo la prima colazione, organizzando corsi di formazione per lo staff volti a potenziare il rapporto personale tra gli impiegati e gli ospiti e creando una figura analoga a quella del gestore di B&B che accolga gli ospiti alla porta e li curi durante la permanenza. Chiaramente nel caso degli alberghi il gestore è solo un impiegato e non il reale proprietario.

Ma si possono considerare i B&B come dei veri concorrenti per gli alberghi in quanto in grado di sottrarre loro quote di mercato? Secondo gli autori di "So You Want to Be an Innkeeper" probabilmente no, in quanto la capacità ricettiva complessiva dei B&B è decisamente limitata. Sarebbe più giusto affermare che il B&B è una forma di ricettività complementare, e talvolta alternativa, alla convenzionale sistemazione alberghiera.

Ma questa soluzione non piace agli albergatori. Succede ad esempio in Campania, dove qualcuno si è scagliato contro i B&B: la Federalberghi denuncia infatti le strutture che eserciterebbero la propria attività illegalmente. Una concorrenza sleale nei confronti delle strutture alberghiere regolari, dicono. Di qui, pertanto, la decisione, da parte dell'assessorato regionale al Turismo, di richiamare gli operatori del settore ad una rigida applicazione della legge regionale 5/2001 per i Bed and Breakfast. La questione era stata sollevata dal presidente della sezione Turismo di Avellino, Tommaso Tedeschi, e portata all'attenzione dell'assessore Armato dal presidente di Federturismo Campania, Ruggero Fimiani. Ben venga il monitoraggio di strutture che operano illegalmente, ma a tutto c'è un limite. Il fenomeno dei Bed and Breakfast in Campania, negli ultimi anni ha avuto un boom straordinario, attirando flussi turistici consistenti. Non si può negare che la nascita e la smisurata crescita del numero di queste strutture in qualche modo sta contribuendo alla diversificazione dell'offerta turistica, a dispetto dei numerosissimi grandi alberghi costosi e d'élite. Una rigidità strutturale che ha spesso determinato, nei potenziali turisti, la ricerca di un'alternativa scegliendo luoghi più a buon mercato e altrettanto piacevoli da visitare. Questo è uno dei motivi per cui in pochi anni Ischia ha perso il 60% di turisti tedeschi.

A mio avviso è necessario rinnovare continuamente e offrire prodotti innovativi a costi accessibili. Perché cercare colpevoli è giusto fino a quando ognuno ammette i propri limiti.