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Il fenomeno Bed&Breakfast nella regione Puglia

di Marco Barletta
Università degli Studi del Molise
Sede di Termoli
Dipartimento di Bioscienze e Territorio Corso di Laurea in Scienze Turistiche
Relatore: Chiar.mo Prof. Antonio Minguzzi
Anno Accademico 2014/2015

2.3 - Novità introdotte dalla Legge regionale n. 27 del 2013: “Disciplina dell’attività ricettiva di Bed and Breakfast (B&B)”

Dopo l’approvazione della Legge regionale n. 17 del 2001, che disciplinava i Bed & Breakfast nella Regione Puglia, per più di un decennio si è assistito ad un proliferare continuo, per alcuni versi impetuoso, di strutture Bed & Breakfast in Puglia.
Le ragioni dello sviluppo veemente di questa formula ricettiva in quegli anni, si possono ritrovare da una parte, nella facilità di dare avvio all’attività una volta in possesso di spazi adeguati all’accoglienza degli ospiti e nelle facilitazioni fiscali e gestionali, dall’altra, nel fatto che questo tipo di ospitalità familiare incontrava sempre più le esigenze dei turisti, per cui consolidò in quel periodo il suo successo.

Nel primo decennio degli anni duemila, infatti, la forma di ospitalità familiare è divenuta ormai un vero e proprio fenomeno ricettivo, sempre più viaggiatori sceglievano di soggiornare in Bed & Breakfast, attratti dall’informalità di questo tipo di accoglienza, accompagnata da un ottimo rapporto qualità – prezzo se paragonata a quella prettamente alberghiera.

Inoltre, la Puglia diviene pian piano una meta sempre più apprezzata non solo dai turisti italiani ma anche da quelli stranieri ed in questo scenario, il Bed & Breakfast diventa quasi un metro di misurazione dell’importanza di una località turistica, di fatto, dove sono presenti diverse strutture Bed & Breakfast vuol dire che vi è presenza di turisti; i Bed & Breakfast in taluni casi fungono addirittura da volano alla crescita turistica di alcuni territori.
Come tutti i fenomeni però, anche quello relativo ai Bed & Breakfast non ha evidenziato solo ed esclusivamente aspetti positivi, ma ha anche generato polemiche  da una parte cospicua di albergatori che ha definito i Bed & Breakfast “concorrenti sleali”, in quanto molti di essi si son celati dietro l’ospitalità familiare, nascondendo invece un’organizzazione ed una gestione tipicamente professionali, giovando al tempo stesso di notevoli agevolazioni contabili e fiscali.
Un altro aspetto negativo creato dall’espandersi del fenomeno Bed & Breakfast, è stato dato dal fatto che talvolta l’eccessiva proliferazione di questa tipologia di strutture ha fatto perdere di vista l’attrattività stessa degli spazi dedicati all’ospitalità e la qualità dei servizi erogati.
D’altro canto, un numero considerevole di strutture presenti sul territorio, rendeva particolarmente difficoltosa un’attenta attività di controllo su questo fenomeno ormai dilagante, per cui la carenza di ispezioni accurate ha provocato sia un incremento di strutture abusive, che andavano ad alimentare un turismo sommerso, sia un moltiplicarsi di Bed & Breakfast che avevano più una connotazione alberghiera caratterizzata dalla standardizzazione dei servizi offerti e da una gestione non propriamente familiare.

Questa situazione ha portato col passare degli anni ad un certo disorientamento anche da parte dei turisti che spesso si sono visti “costretti” a soggiornare in strutture che pensavano potessero offrire loro caratteristiche diverse da quelle che poi invece riscontravano e da parte degli operatori stessi, sia gestori Bed & Breakfast, sia proprietari di hotel che vedevano aumentare la concorrenza da parte di queste strutture ibride ed inadeguate.

A dare uno scossone all’intero comparto turistico e quindi anche all’ambito della micro ricettività familiare, intervenne il Codice del Turismo nel 2011, che definì per la prima volta i Bed & Breakfast  in forma imprenditoriale come:
strutture ricettive a conduzione ed organizzazione familiare, gestite da privati in modo professionale, che forniscono alloggio e prima colazione utilizzando parti della stessa unità immobiliare purché funzionalmente collegate e con spazi familiari condivisi”.

A questo punto, la Regione Puglia insieme ad altre Regioni, seguendo le linee tracciate dal Codice del Turismo (che ebbe tra l’altro vita piuttosto breve) ed in seguito alle polemiche a cui si è fatto cenno, cominciarono un fitto dialogo con le Associazioni di Bed & Breakfast  per cercare di porre rimedio ad una situazione ormai diventata insostenibile a causa delle pressioni esercitate dagli albergatori.
Il primo step verso una nuova normativa in materia di Bed & Breakfast  si ebbe con la proposta della Giunta pugliese di un Disegno di Legge col quale la Regione tendeva a fissare nuovi parametri dimensionali,  ossia in non più di 3 camere e 7 posti letto la dimensione massima della conduzione familiare, oltre la quale non appariva  più plausibile garantire qualità dell’accoglienza facendo perno sulla famiglia; al contrario, se i gestori avessero deciso di utilizzare più camere e più letti rispetto a quanto previsto dal Disegno di Legge regionale per i Bed & Breakfast  familiari e di esercitare l’attività di ospitalità in Bed & Breakfast senza risiedere nella stessa abitazione degli ospiti, avrebbero dovuto adeguarsi alla regolamentazione prevista per le attività professionali, quindi senza alcuna agevolazione in merito alla tenuta della contabilità ed al regime fiscale.

Tale Disegno di Legge, ideato dall’Assessore dott.ssa Silvia Godelli e presentato come provvedimento di riordino, inasprì ulteriormente la situazione già intricata tra le Associazioni di categoria degli Albergatori tout court e le Associazioni rappresentanti una parte cospicua dei Bed & Breakfast pugliesi.

Un’importante attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, si è formata attraverso il social network Facebook, mediante il quale circa 400 gestori di Bed & Breakfast pugliesi, riuniti nel gruppo “Salviamo i B&B in Puglia”, si sono adunati per difendere le prerogative proprie della micro ricettività familiare e per schierarsi contro la proposta del Disegno di Legge che avrebbe, inoltre, vietato ai Bed & Breakfast familiari di promuovere il loro servizio attraverso internet e le più comuni piattaforme digitali di promozione e prenotazione ed infine per opporsi al divieto di offrire ai propri ospiti una colazione tipica e preparata in casa per propinare invece prodotti confezionati.

Tale gruppo ha chiesto in modo ufficiale un confronto diretto con l’Assessore    dott.ssa Silvia Godelli, dibattito che si è avuto in sedi istituzionali e che ha contribuito a convogliare le differenti posizioni ed i diversi portatori di interessi ad un compromesso definito dalla nuova normativa in materia di Bed & Breakfast, con la Legge regionale n. 27 del 2013:  “Disciplina  dell’attività  ricettiva  di  Bed and Breakfast (B&B)”.
Promulgando suddetta norma, la Regione Puglia testualmente: “favorisce lo sviluppo e la presenza su tutto il territorio regionale dell’attività ricettiva denominata Bed and Breakfast (B&B), con la finalità strategica di promuovere un turismo sostenibile e un’ospitalità autentica in ambito familiare, di favorire l’incontro tra le persone, nonché la conoscenza e la diffusione delle culture e delle tradizioni e dei prodotti locali, valorizzando e migliorando altresì l’utilizzazione del patrimonio immobiliare esistente”.

La differenza sostanziale tra suddetta Legge, detta anche “Legge Godelli”, dal nome dell’Assessore che l’ha sottoscritta e la precedente Legge n. 17 del 2001, sta nella duplice classificazione delle tipologie di Bed & Breakfast oggi contemplate:

  • Bed & Breakfast a conduzione familiare;
  • Bed & Breakfast in forma imprenditoriale.

L’Art. 2 della nuova Legge, definisce il Bed & Breakfast a conduzione familiare e ne descrive le caratteristiche ed i servizi minimi testualmente nel modo seguente:
si definisce Bed & Breakfast a conduzione familiare l’attività ricettiva svolta in maniera non continuativa e non imprenditoriale da chi, nella casa in cui abita, fornisce alloggio e prima colazione in non più di tre camere e nove posti letto, avvalendosi della normaleorganizzazione familiare, ivi compresa l’eventuale presenza di collaboratori domestici al servizio della famiglia, senza la fornitura di servizi aggiuntivi.L’attività di Bed & Breakfast a conduzione familiare è esercitata in un’unica unità immobiliare da chi vi dimora stabilmente per l’intero periodo in cui dichiara di svolgere attività di accoglienza. L’attività di Bed & Breakfast a conduzione familiare può essere fornita per un minimo di novanta e un massimo di duecentosettanta giorni l’anno”.

Una innovazione interessante di suddetta normativa è rappresentata dalla possibilità nei  borghi e nei Comuni con popolazione residente non superiore a diecimila abitanti in base ai dati ufficiali disponibili ed all’interno dei centri storici così come delimitati dagli strumenti urbanistici e all’interno dei borghi rurali di cui all’articolo 1 del regolamento regionale 22 marzo 2012, n. 6 (Regolamento attuativo dell’attività ricettiva di albergo diffuso di cui alla legge regionale 24 luglio 2001, n. 17 (Istituzione e disposizioni normative dell’attività ricettiva di Bed & Breakfast - affittacamere), di poter esercitare l’attività di Bed & Breakfast a conduzione familiare anche in unità immobiliari fisicamente distinte, lontane non oltre cento metri misurati nel più breve percorso pedonale possibile, fermo restando l’obbligo di dimora nell’unità abitativa principale.
La Legge n. 27 del 2013, tra l’altro, non impone per l’attività di Bed & Breakfast a conduzione familiare l’iscrizione nel registro delle imprese e ritiene che esso debba beneficiare delle agevolazioni fiscali previste appunto dalla normativa vigente.

Per quanto concerne la definizione, le caratteristiche ed i servizi minimi dei Bed & Breakfast in forma imprenditoriale, l’art.3 definisce Bed & Breakfast in forma imprenditoriale: “l’attività ricettiva svolta in maniera continuativa e professionale da chi, presso il proprio domicilio, fornisce alloggio e prima colazione in non più di sei camere e diciotto posti letto, anche avvalendosi della collaborazione di personale qualificato”.

“L’attività di Bed & Breakfast in forma imprenditoriale dev’essere, inoltre, esercitata in un’unica unità immobiliare, ovvero in due unità immobiliari ubicate nello stesso stabile o in due stabili lontani tra loro non oltre cento metri, misurati nel più breve percorso pedonale possibile”.
Al contrario della precedente tipologia, l’esercizio dell’attività di Bed & Breakfast in forma imprenditoriale necessita d’iscrizione nel registro delle imprese pur beneficiando di talune agevolazioni fiscali previste dalla normativa vigente.
L’esercizio dell’attività di Bed & Breakfast è consentito, previa segnalazione certificata di inizio di attività (S.C.I.A.), da presentare al Comune in cui è sito l’immobile adibito all’attività, nel rispetto dei limiti e delle condizioni di cui all’articolo 19 della legge 7 agosto 1990, n. 241 (nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi).
La Giunta regionale, oltretutto, con apposito provvedimento e su proposta dall’Assessorato regionale al Turismo, adotta il marchio identificativo dell’ospitalità in Bed & Breakfast: “Puglia Ospitale”.
Secondo la normativa oggi vigente, tale marchio può essere efficacemente declinato per visualizzare l’autenticità dell’offerta di ospitalità familiare pugliese, distinguendo con due diverse soluzioni cromatiche la tipologia a conduzione familiare, da quelle organizzate in forma imprenditoriale.

Il marchio può altresì recare le seguenti diciture aggiuntive:

  • “ospitalità accessibile”, esposta dalle abitazioni fornite di caratteristiche e dotazioni adeguate a ospitare persone con disabilità;
  • “ospitalità friendly”, esposta per indicare una ospitalità aperta anche a coppie dello stesso sesso e a ospiti di qualsiasi appartenenza nazionale e di qualsiasi connotazione etnica;
  • “ospitalità pet friendly” esposta per indicare la disponibilità ad accogliere ospiti che portano con sé un animale da compagnia.

Questo è quindi attualmente lo scenario normativo nel quale operano i Bed & Breakfast pugliesi, che però non ha completamente messo d’accordo tutti gli operatori e di conseguenza ha lasciato strascichi polemici destinati a perdurare nel tempo.