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Dal marketing all'ospitalità familiare: Bed & Breakfast in Provincia Granda

di Valentina Bottero
Università degli Studi di Torino
Facoltà di Lingue e Letterature Straniere - Corso di Laurea Triennale in Scienze del Turismo

Relatore: Prof.ssa Laura Fina
Tesi di laurea di: Valentina Bottero
Matr. N.° 278838 - A.A. 2009/2010

2.3 - Differenze tra le norme regionali

Si è già fatto riferimento a quanto l'impulso allo sviluppo del bed & breakfast in Italia debba alla prima regolamentazione dell'attività (Regione Lazio nel 1997). Da allora quasi tutte le Regioni italiane hanno legiferato in materia.
In tutte le leggi l'unico elemento comune sempre presente riguarda il nucleo dell'offerta: la fornitura di servizio di alloggio e di prima colazione.
Sulle altre caratteristiche vige una più o meno elevata omogeneità legislativa, ma mai una normativa ovunque coincidente. Un principio ricorrente risiede nel carattere saltuario dell'attività e alcune Regioni si spingono a definire il periodo minimo o massimo di apertura complessiva o per singoli periodi o, ancora, del soggiorno di ogni singolo ospite. Altra formula che compare spesso riguarda l'obbligo di avvalersi della normale organizzazione familiare per la gestione dell'attività.
L'unico elemento comune riguarda i contenuti generali dell'offerta, ma addentrandosi nelle prescrizioni specifiche si scopre che gli stessi variano anche in modo considerevole. Il numero massimo di stanze da adibire a bed & breakfast, ad esempio, varia da un minimo di tre, previsto dalla maggior parte delle Regioni, a un massimo di sei (Puglia); in modo analogo varia anche il numero di posti letto da mettere a disposizione: in alcune leggi non è espressamente indicato, ma si va da un minimo di sei a un massimo di 20 (Sicilia). La situazione si complica se si analizza come viene disciplinata la somministrazione della prima colazione: ci sono normative, infatti, che non regolamentano la somministrazione e altre che prevedono cibi e bevande confezionati e non soggetti a manipolazioni, passando da una generica "garanzia della sicurezza alimentare" (Piemonte) all'utilizzo di "almeno il 70% dei prodotti tipici della zona, confezionati direttamente o acquisiti da aziende o cooperative agricole della regione" (Marche).
Altre differenze si riscontrano nell'adozione o meno di un marchio distintivo e di una classificazione delle strutture. Se poi in linea di massima l'attività deve essere svolta all'interno della propria abitazione, c'è chi lascia libertà di estendere il bed & breakfast anche in locali che possono essere ubicati a non più di 50 metri di distanza dall'abitazione in cui si dimora (Marche e Puglia).

Nelle tabelle sottostanti sono riportate le indicazioni fornite dalle Regioni.

Dal marketing all'ospitalità familiare - Foto 1

Dal marketing all'ospitalità familiare - Foto 2