B&B Stardust - Business Plan
Università degli Studi di Roma Tor Vergata
Economia e Management
Corso: Creazione di impresa e imprenditorialità minore
Relatore: Prof. F. Scafarto
Anno Accademico: 2017/2018
8 - L’analisi dell’ambiente esterno
Il turismo in Italia
Il turismo italiano è un vero oro nero per l'economia nazionale anche se spesso sottovalutato. Come emerge dal rapporto 2017 realizzato da Unicredit in collaborazione con Touring Club Italiano, la Penisola ha consolidato la sua posizione di quinta destinazione turistica mondiale con 50,7 milioni di arrivi internazionali e ha segnato una ripresa anche nel turismo domestico che più aveva sofferto negli anni della crisi. Gli arrivi italiani sono infatti aumentati del 6,2% e le presenze del 4,8%. La spesa turistica degli stranieri nel Belpaese nel 2017 per il quinto anno consecutivo ha registrato un record raggiungendo 36,4 miliardi di euro. La spinta del turismo all'economia è netta: il settore vale 70,2 miliardi di euro, pari al 4,2% del Pil italiano, che salgono a 172,8 miliardi di euro, cioè il 10,3% del Pil, se si aggiunge l’indotto. Dal punto di vista occupazionale, inoltre, sono circa 2,7 milioni i lavoratori nel settore. Tra le regioni con l’offerta ricettiva più amata dagli ospiti stranieri spunta in terza posizione l’Umbria, accanto a Valle d’Aosta e Basilicata.
L’analisi del mercato alberghiero italiano
La capacità ricettiva nel nostro Paese è caratterizzata dalla presenza di un numero di esercizi extra-alberghieri maggiore di quello delle strutture alberghiere. Per l’anno 2017, l’Istat ha rilevato 125.122 esercizi extra-alberghieri e 33.290 esercizi alberghieri; rispetto all’anno precedente, si registra un lieve aumento per i primi (+0,7%) e una leggerissima riduzione per i secondi (-0,1%).
Con una dinamica di incremento continua, si evince infatti, come predominano gli esercizi extralberghieri registrando un’importante crescita tra il 2006 ed il 2017 (tabella n.1):
- gli agriturismi sono aumentati di 8.224 esercizi;
- gli alloggi in affitto gestiti in maniera imprenditoriale sono cresciuti di 16.489 attività;
- i bed & breakfast hanno aggiunto 22.588 esercizi alla già alta quota, con una media di duemila attività ogni anno.
Un’ulteriore crescita, seppure non così importante rispetto alle categorie extraalberghiere, è quella degli alberghi a 3 e 4 stelle, rispettivamente di 1.264 e 2.155 attività, e un calo costante nelle categorie minori (hotel a 2 e a 1 stella).
Vediamo meglio nel dettaglio attraverso la rappresentazione grafica:
Tabella 1: “Variazioni assolute esercizi ricettivi in Italia dal 2006 al 2017”
Fonte: nostra elaborazione su dati Istat 2018
L’andamento del turismo in Italia
Il flusso dei clienti (residenti e non residenti) registrato nel 2017 nel complesso degli esercizi ricettivi è stato pari a 113,4 milioni di arrivi e 392,8 milioni di presenze, con un periodo medio di permanenza di 3,46 notti. Rispetto al 2016, gli arrivi e le presenze sono in aumento, rispettivamente del 6,4% e del 4,0%; la permanenza media, invece, si riduce lievemente.
L’andamento dei flussi turistici sia negli esercizi alberghieri che negli esercizi extraalberghieri (tabella 2), è stato positivo sia per la componente residente che per quella non residente della domanda turistica. In particolare, negli esercizi alberghieri, per i clienti residenti si registra un aumento importante sia degli arrivi (+5,6%) che delle presenze (+4,5%); per la componente non residente, si rileva un forte aumento degli arrivi (+5,7%) e un aumento meno cospicuo per le presenze (+1,8%).
Relativamente agli esercizi extra-alberghieri, la crescita è notevole sia per le presenze che per gli arrivi di entrambe le componenti della domanda turistica; in particolare, per i residenti, gli arrivi aumentano dell’8,5% e le presenze del 5,5%, per i non residenti, rispettivamente, del 9,9% e del 5,9%. Rispetto all’anno 2016, le presenze dei clienti residenti negli esercizi alberghieri risultano nettamente in calo. In termini di quote percentuali sul totale delle presenze negli alberghi, si rileva una diminuzione di 3,1 punti percentuali delle presenze dei clienti residenti (che passano dal 53,8% del 2013 al 50,7% del 2017). Aumenta, di conseguenza, la quota di presenze dei clienti non residenti, che passano dal 46,2 del 2013 al 49,3 del 2017. Negli esercizi extra-alberghieri la situazione è analoga: la quota di presenze dei clienti residenti si riduce di 4 punti (dal 55,5% del 2013 al 51,5% del 2017), mentre quella dei clienti non residenti aumenta, passando dal 44,5% del 2013 al 48,5% del 2017.
Tabella 2: “Presenza negli esercizi ricettivi per residenza dei clienti e tipologia d’esercizi”
Fonte: nostra elaborazione su dati Istat 2018
L’andamento del turismo orvietano
Tramite un questionario che abbiamo sottoposto a tutte le agenzie di viaggio e agli esercizi turistici presenti sia nella città di Orvieto che in quegli esercizi facenti parte del compensorio Orvietano abbiamo rilevato i dati sull’andamento del turismo sia italiano che straniero nella location prescelta.
Mentre nell'intero territorio nazionale (+1,9%, Italia centrale +1,8%) c'è un andamento positivo che conferma l'evoluzione costante, negli ultimi sei anni, del settore del turismo allargato, l'Umbria si assesta al 15/o posto nel ranking delle regioni italiane per peso del settore turistico e in termini di incidenza sul totale delle imprese (7,8%).
Dall'analisi e dalla valutazione dei dati raccolti nel questionario, notevoli sono stati gli effetti negativi prodotti dal terremoto per l'intera regione nel 2017, soprattutto se confrontati con le ottime performance in termini di arrivi e presenze di turisti realizzate nei primi 9 mesi del 2016 per gli esercizi.
Dall'analisi dei flussi, si nota una certa ripresa da giugno 2017 rispetto al 2016, ma è particolarmente positivo l'aumento dei flussi di Novembre che – rispetto al 2016 – registra un incremento del +3% negli arrivi e +10% nelle presenze e anche nel mese di dicembre 2017/2015, a fronte di un leggero rialzo di arrivi si evidenzia un incremento delle presenze.
La maggior parte dei proprietari intervistati ci fa presente come questi dati derivino maggiormente dal fatto che Orvieto è una delle città italiane più interessanti da visitare e punto fermo di ogni viaggiatore grazie alla sua posizione geografica a metà strada fra Roma e Firenze.
Per quanto riguarda il +10% nelle presenze rispetto al 3% degli arrivi, la maggioranza sembra affermare che questa è dato dal fatto che Orvieto non è una città per una breve sosta, ma merita una visita approfondita per scoprirne tutti i suoi molteplici aspetti storicoculturali. È una città che, insieme al suo vasto comprensorio, offre la possibilità di ogni tipo di vacanza: culturale, naturalistica, per famiglie e per coppie. Inoltre la città, grazie alle sue caratteristiche geografiche ed ai suoi collegamenti stradali e ferroviari, rappresenta una meta ideale anche per il turismo congressuale.
Quanto alla distribuzione media per tipologia/categoria di struttura, più della metà dei turisti ha soggiornato in strutture alberghiere e il restante in quelle extralberghiere. L'offerta turistica ha evidenziato un incremento degli alberghi a 3 e 4 stelle, mentre sono calati gli alberghi a 1 e 2 stelle e le Residenze d'epoca; nel settore extralberghiero sono aumentate: affittacamere, agriturismi, bed & breakfast, case per ferie e case religiose di ospitalità.
Per quanto riguarda i segmenti ospitati, si evidenzia una crescita per le famiglie che hanno fino ad un figlio e una diminuzione per le coppie nel 2017 rispetto al 2016.
Analizzando i dati fornitici dalla regione Umbria inoltre possiamo affermare che il comprensorio Orvietano è quello che nel 2017 è stato in grado di registrare, rispetto al 2016, il miglior aumento regionale di arrivi (12,15%) e presenze (13,71%) di turisti sul territorio.
Orvieto infatti, segnava 83.009 arrivi nel 2017 contro i 74.019 del 2016, mentre in presenze è passato a 144.885 nel 2017 rispetto ai 127.417 del 2016. Questo delle presenze è un dato che confrontato con le altre zone umbre (Assisano 521.654, Perugino 478.975, Trasimeno 257.895 e Folignate 194.986) fa capire come in termini assoluti ci sia stato un divario consistente, ma nel rapporto della vastità dei territori il potenziale Orvietano comincia decisamente ad essere estremamente competitivo.
Giorgio Mencaroni, presidente dell’Unioncamere Umbria, sottolinea che "Attualmente le sfide competitive per il settore turistico riguardano il superamento della logica del prodotto, delle logiche tradizionali di segmentazione e per questo occorre riprogettare l'esperienza turistica all'interno di una pianificazione strategica del turismo stesso integrando risorse, territori, temi, processi produttivi e i soggetti del sistema del turismo".
Possiamo concludere che il nostro bed and breakfast proseguirà esattamente questo scopo ovvero l’integrazione delle risorse naturali e paesaggistica forniteci dal bellissimo comprensorio Orvietano, con delle innovazioni che capovolgeranno l’andamento dell’offerta turistica attualmente presente.