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L’attività di affittacamere: La costruzione di un Business Plan

di Filippo Cella
Università degli Studi dell'Insubria
Dipartimento di Diritto, Economia e Culture
Corso di Laurea in Scienze del Turismo
Relatore: Prof. Marco Botta
A.A. 2018/2019

3.3 - Forma Giuridica

La forma Giuridica con la quale desidero aprire questa attività è quella dell’affittacamere.

Questa forma, chiamata anche Foresteria, e a volte intesa unpo come un B&B sotto forma imprenditoriale, come abbiamo già detto, presenta delle differenze sostanziali con un B&B classico. Essendo un’attività commerciale ci troviamo di fronte alla scelta di quale tipo giuridico di impresa vogliamo avvalerci.

Essendo che non devo formare società con altri soci il regime Giuridico che ho preferito è quello della “Ditta Individuale”, ho optato questo regime giuridico per vari fattori: innanzitutto è il metodo meno oneroso è più veloce per aprire un attività, per dare alla luce un’impresa in questo regime giuridico non si necessita di nessuna particolare formalità, infatti non servirà nessun atto pubblico o versamento di capitale sociale, bensì basterà farsi attribuire una partita IVA tramite il proprio commercialista ( con il costo di circa EUR 150,00 o addirittura facendolo in modo autonomo scaricando il modulo dal web e pagando due marche da bollo dal valore di circa 20 euro cadauno), l’iscrizione al registro delle imprese alla camera di commercio della propria città (dal costo di circa 200 euro più una tariffa annuale di circa 100 euro), fornirsi di una casella di posta elettronica certificata (P.E.C), dopo di che basterà fare una comunicazione di inizio lavori tramite la SCIA e iniziare la propria attività, inoltre anche le scritture contabili sono semplificate, di fatti non esiste obbligo di redigere un bilancio pubblico a fine anno.

Di contro L’imprenditore è l’unico “promotore” e responsabile dell’attività, tutte le obbligazioni derivanti dall’esercizio dell’attività, essendo assunte in nome proprio, fanno riferimento alla sua persona, di conseguenza il rischio d´impresa ricade su tutto il patrimonio personale dell’imprenditore, fermo restando che comunque per un’impresa senza investimenti o rischi troppo elevati questa formula risulta accettabile e sostenibile, data questa caratteristica l’imprenditore gode di un affidabilità creditizia piuttosto limitata essendo che la banca si potrà rivalere solo sul patrimonio personale, inoltre anche in caso netti molto cospicui essi rientrano direttamente nel patrimonio personale dell’imprenditore, finendo nella sua dichiarazione dei redditi e quindi venendo tassati come patrimonio personale. Sul lato fiscale e amministrativo l’attività non rientra nelle due classiche grandi famiglie contabili (ordinaria o semplificata), ma bensì in contabilità a regime forfettario.

Questo regime è attuabile solamente per business che non superano i 65.000€ annui di entrate (grazie alla flat-tax sulle imprese, gli anni addietro fluttuava attorno ai 25.000 – 35.000 in base all’attività svolta), permette dei vantaggi fiscali molto convenienti. Innanzitutto, è presente per le imprese un indice di abbattimento sul quale viene calcolata la tassazione, regolato in base al settore in cui si opera, per quanto riguarda l’attività di accoglienza e B&B questo tasso è pari al 40%, la tassazione viene quindi calcolata abbattendo il totale dei corrispettivi, delle entrate, sul risultato viene poi calcolata la tassazione.

La tassa IRAP (imposta regionale sulle attività produttive) regolata dalla regione, non è scaglionata in base al volume di entrate ma ha un’aliquota forfettaria del 15%, che, per i primi 5 anni viene ridotta al 5% considerando l’attività come una start-up, nel mio caso troviamo il 5% della quota abbattuta, ossia pari a 1925,60€. Un altro vantaggio è la possibilità di non applicare l’iva sulle vendite e quindi nemmeno sugli acquisti facendo così che non bisogni liquidarla trimestralmente. Inoltre, le scritture contabili non essendo una società non sono pubbliche e vengono usate solamente per la contabilità interna.

Ovviamente bisogna versare la tassazione all’INPS. Per quanto riguarda la mia attività la quota INPS da prendere in considerazione è quella per commercianti, quindi abbiamo un imponibile fisso (fino a 15.070€) che è pari a 3700€ annuali, per quanto riguarda l’eccedente (nel mio caso pari a 22.802 €) viene tassato al 24.01% risultando quindi un’aggiunta di 5472,48€, un totale di 9172,48€ da versare in 4 rate durante l’anno ognuna di 2.293,12euro, è possibile anche chiedere uno sconto pari al 35% annuo, ma, con un conteggio nel versamento pari a 8 mesi in un anno.

Inoltre dal 2020 la flat tax per le imprese, in teoria dovrebbe, essere estesa alle imprese con volumi di entrate fino ai 100.000 € quindi se il primo anno di attività l’impresa avrà ricavi superiori ai 65.000€ l‘anno successivo rientrerà con tutta probabilità comunque in regime forfettario alle stesse condizioni.

Altrimenti se questo non questo non avvenisse, ma superassi comunque i 65.000€ di incassi annuali rientrerei in contabilità semplificata.