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Agriturismo e Bed & Breakfast, due realtà a confronto in Abruzzo e Molise

di Annagrazia Recinelli
Università degli Studi del Molise
Dipartimento di Bioscienze e Territorio - Sede di Termoli
Corso di Laurea in Scienze Turistiche
Prova finale in Statistica per il Turismo
Relatrice: Prof.ssa Rosa Maria Lipsi
Anno accademico: 2014-2015

3.2 - Le caratteristiche strutturali degli agriturismi e relativa domanda turistica

Collocazione territoriale

La collina è la zona in cui sono collocate più della metà delle aziende agrituristiche nazionali e cioè il 52%.

Rispetto alla collina, anche nella zona di montagna, l’attività agrituristica risulta abbastanza diffusa con il 33% delle aziende. A differenza della zona collinare e montuosa, in quella pianeggiante le aziende che praticano l’attività agrituristica sono molto esigue.

Sebbene nella zona pianeggiante, la diffusione degli alloggi agrituristici è stata poco rilevante, rispetto al 2007, in pianura gli alloggi agrituristici sono aumentati di circa il 40%, a differenze della montagna e della collina in cui l’aumento è stato meno sostenuto.

Il gestore

Le aziende agrituristiche vengono gestite per più della metà da uomini (il 64%). Questo accade principalmente per l’attitudine maggiore del sesso maschile a svolgere i lavori manuali richiesti nello svolgimento delle attività dell’azienda agricola. Infatti, molto spesso la figura dell’imprenditore agricolo è associata alla figura maschile.

Nonostante questa prevalenza maschile nella gestione, dal confronto dei dati tra gli anni 2007 e 2014, emerge un aumento pari al 26% delle donne a capo di un’azienda agrituristica.

Il flusso turistico

Il flusso turistico delle aziende agrituristiche nel 2014, è contrassegnato da più della metà delle presenze dei soggiorni trascorse da parte di turisti stranieri pari al 56,6% e da più della metà degli arrivi effettuati da turisti nazionali con una percentuale del 55,9% (Figura 8).

Nel 2007, primo anno d’analisi invece, sia gli arrivi che le presenze sono state effettuate per un maggior numero da turisti nazionali.

Nel secondo anno d’analisi, nel 2014, dal calcolo della permanenza media, effettuata sia per i turisti nazionali che per quelli stranieri è emerso che, mentre il turista straniero effettua prevalentemente una vacanza di lunga durata in agriturismo, più o meno di 5 notti, quello italiano invece ne trascorre quasi sempre una di breve di durata, pari a circa 3 notti.

Il confronto dei dati della permanenza media degli ospiti rispetto al primo anno d’analisi, ha rivelato un aumento del numero di giorni trascorsi da un turista italiano in un’azienda agrituristica, e un calo dell’11% per quello dei turisti stranieri.

Indicatori dell’offerta turistica

La ricettività più alta rilevata tra gli alloggi agrituristici nel 2014 è avvenuta al Nord–Ovest in Trentino Alto Adige e al Centro nell’Umbria, in cui il numero di posti letto messi a disposizione ogni cento abitanti è di circa 2 (Tabella 7).

In base all’estensione territoriale, il tasso di funzione ricettiva composto maggiore nel 2014, che misura la densità turistica di un territorio, si è verificato elusivamente nella regione dell’ Umbria in cui la ricettività degli alloggi agrituristici è stata dello 0,2746 per 100.000 abitanti.