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Dormire a tre passi dal cielo

Probabilmente nessuna dormita sarà più rigenerante di quella fatta presso la Capanna Regina Margherita. Nessun pasto o bevanda eguaglieranno quelli offerti dalla Capanna Regina Margherita. Anche perché raggiungere la Capanna Regina Margherita non è esattamente una passeggiata…

Se volete dormire e rifocillarvi a tre passi da cielo, se amate la montagna, le lunghe camminate, le sfide con voi stessi questo è il posto dove dovrete trascorrere almeno una notte. Lassù, nel rifugio più alto d’Europa vi sembrerà davvero di toccare il cielo con un dito e di sfiorare l’infinito.

La Capanna Regina Margherita è posta sulla vetta della Punta Gnifetti, la punta più alta della Valsesia. La capanna è anche il più importante osservatorio fisico-meteorologico del Piemonte oltre che laboratorio convenzionato con l’Università di Torino. Data la collocazione è uno dei laboratori per ricerche mediche e scientifiche più attrezzati del mondo.

Un rifugio nell’impossibile circondato da un silenzio assordante questo è la Capanna Regina Margherita. Se non si è esperti per raggiungere il rifugio bisogna rivolgersi ad una guida alpina (attualmente il rifugio è in gestione al CAI di Varallo Sesia). Ci sono diverse opzioni per la partenza. Si può iniziare l’ascesa dal rifugio Gnifetti (Alagna Valsesia o Gressoney) percorrendo i ghiacciai per oltre quattro ore di cammino. Potrete partire dal Monte Rosa Hutte (Zermatt) lungo il ghiacciaio del Grenz e, in circa cinque ore di cammino, raggiungerete la Capanna. Infine dal rifugio Resegotti che presenta un itinerario alpinistico di notevole difficoltà.

Veniamo invece alla storia e ai servizi offerti da questo straordinario luogo incastonato nella natura tanto che sembra averne fatto sempre parte (il rifugio ha ricevuto nel 2002 la certificazione UNI EN ISO 14001 che comprova il minimo impatto sull’ambiente circostante).

Il Rifugio è dedicato alla Regina Margherita che all’epoca in cui venne costruito era sovrana d’Italia. Il 14 Luglio 1889 l’Assemblea dei Delegati del CAI approvò il progetto di costruire una capanna oltre i 4500 metri per consentire a scienziati e alpinisti di spingersi fino in vetta con “maggior agio”. Nel 1890 fu scelta Punta Gnifetti e iniziarono i lavori di quello che sarebbe diventato il rifugio più alto d’Europa. La struttura della capanna venne predisposta a valle e fu trasportata dapprima con i muli e poi a spalla con un immane lavoro a catena.Il rifugio venne inaugurato il 4 settembre del 1893.
Qualche giorno prima dell’inaugurazione aveva pernottato lì la Regina Margherita alla quale era dedicata la struttura. Al 1899 risale la torretta destinata ad osservatorio meteorologico. La costruzione era costata 17.094 lire e 55 centesimi e la tassa d'ingresso del giorno dell'inaugurazione fu fissata in una lira, versata anche dal direttore dei lavori. La più recente ristrutturazione del rifugio, divenuto nel corso dei secoli fatiscente, risale al 1980. Attualmente la struttura ospita 70 posti letto ed è affollata soprattutto nei mesi estivi di luglio e agosto. La struttura è dotata di camerette con letti a castello, sala bar ristorante, servizi comuni, illuminazione elettrica. Il rifugio è chiuso in inverno periodo nel quale funziona solo il Locale invernale, non gestito, con 12 posti letto, coperte, gas, materiale da cucina e illuminazione.

Nella capanna è inoltre attiva, a cura della Commissione "Italo Grassi" della sezione C.A.I. di Varallo Sesia, una piccola biblioteca a disposizione degli alpinisti, che si può considerare la biblioteca più alta d'Europa. Inaugurata il 6 agosto 2004 con circa 160 volumi ricevuti in dono da case editrici, conta oggi circa 350 volumi più un buon numero di riviste e pubblicazioni di vario tipo.
Per tutte le info vai ai siti:

www.rifugimonterosa.it

www.caivarallo.it
Letture: 19976

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