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PESCATURISMO: tendenza dell'estate 2013

Pescato e mangiato. E' l'ultima tendenza in fatto di vacanze estive: una vacanza in barca insieme ai pescatori, vissuta attraverso i loro occhi e grazie alla loro esperienza in mare.

Il Pescaturismo è diventato una attività ludico ricreativa di grande suggestione e a prezzi contenuti. Perché il mare non è solo ombrellone, sdraio, gelato e beach volley ma è soprattutto tradizione marinara. Nato per diffondere la cultura marinara e il patrimonio di conoscenze e saperi legati ai mestieri e alle tradizioni marinare il pescaturismo si è imposto come formula turistica sana, low cost e genuina.

L’offerta turistica, molto diversificata a seconda delle varie specificità e vocazioni territoriali, spazia da brevi a escursioni lungo le coste, le lagune, i laghi ed i fiumi, all’osservazione delle attività di pesca professionale e alla possibilità di effettuare attività di pesca sportiva, fino alla ristorazione a bordo o a terra, comprendendo anche tutte quelle attività finalizzate alla conoscenza e alla valorizzazione dell’ambiente costiero che possono servire ad avvicinare il pubblico al mondo della pesca professionale.

Secondo i dati della LEGA PESCA sono 700 in Italia i pescherecci che praticano il Pescaturismo. L'escursione a bordo dei peschercci può essere effettuata ogni giorno dell'anno anche di notte. Il privilegio è quello di ammirare e scoprire angoli remoti, non facilmente accessibili se non si è possessori di una barca, e di gustare a bordo il bottino della pesca cucinato secondo le ricette tradizionali locali. Secondo la stessa indagine condotto dal Centro Studi Lega Pesca, a fine stagione, saranno circa 500 mila i vacanzieri che avranno provato l'emozione di una giornata di pescaturismo per un giro d'affari complessivo che ammonta a circa 35 milioni di euro. L'87% di quanti lo hanno già provato in passato si dichiara pronto a ripetere l'esperienza premiata come scelta di turismo responsabile e low cost dal 45% dei turisti e come inedita occasione di educazione al gusto di specie ittiche sconosciute per il 36%.

Il pescaturismo è una carta vincente anche dal punto di vista dell'imprenditoria giovanile: il 52% degli addetti ha meno di 35 anni. Una sfida importante per l'ambiente poiché la possibilità per i pescatori di integrare il reddito ospitando a bordo dei turisti consente non solo di valorizzare culture e tradizioni ma anche di contrastare il sovrasfruttamento delle risorse praticando una attività di pesca controllata. La chiave del successo del pescaturismo sta anche nell'estrema varietà dell'offerta: dal mare alle lagune, ai laghi ai fiumi, ce n'é per tutti i gusti, e, soprattutto, per tutte le tasche. Si va dalla semplice battuta di pesca, effettuate con i più diversi sistemi (piccola pesca, lampare notturne, lenze), al pasto a bordo compreso, con la possibilità di immersioni per gli amanti dei fondali, fino ai servizi di ristorazione e pernottamento nelle case dei borghi marinari dove è decollato l'ITTITURISMO.

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