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Le Ville e i Giardini Medicei Toscani Patrimonio dell'Unesco

Si allunga la Lista dei Beni Italiani Patrimonio dell'Umanità.

L'estate 2013 infatti ha visto l'ingresso in lista dell'Etna e delle splendide Ville e Giardini Medicei Toscani: gioielli del patrimonio nazionale dislocati nell'area nord-occidentale della Toscana.

Il riconoscimento UNESCO aggiunge, al classico itinerario fiorentino e toscano, un percorso rinascimentale di gran pregio che racconta uno stile di vita unico fuori dai centri abitati. Uno stile, promosso dalla Famiglia Medici, in grado di far convivere in armonia il paesaggio, l'arte e la cultura.

Mete ideali per passeggiate e weekend di fine estate le Ville e i Giardini Medicei meritano un tour di uno o più giorni.

Ad essere inseriti nella lista Unesco sono stati: villa di Cafaggiolo (Barberino di Mugello, Firenze), villa Il Trebbio (San Piero a Sieve, Firenze), villa di Careggi (Firenze), villa Medici di Fiesole (Fiesole, Firenze), villa di Castello (Firenze), villa di Poggio a Caiano (Prato), villa La Petraia (Firenze), villa di Cerreto Guidi (Firenze), palazzo di Seravezza (Lucca), villa La Magia (Quarrata, Pistoia), villa di Artimino (Carmignano, Prato), villa di Poggio Imperiale (Firenze), il giardino di Boboli (Firenze) e il giardino di Pratolino (Vaglia, Firenze).

Il Giardino di Boboli di Firenze è uno dei simboli cittadini della grandeur dei Medici. Per quattro secoli è stato giardino-reggia, luogo di rappresentanza del fasto e del potere dei Medici, teatro della vita di corte per superbi allestimenti e per le cacce tra le più famose in Europa. Nel 1549 Eleonora di Toledo acquistò il palazzo e l'orto di Boboli iniziando una opera di rivisitazione del complesso grazie a Nicolò Pericoli, Giorgio Vasari, Bartolomeo Ammannati, Bernardo Buontalenti.

Tra il 1583 e il 1587 venne edificata la Grotta Grande, piena espressione del gusto manierista fiorentino adattata su un precedente vivaio del Vasari che avrebbe voluto ospitarvi i Prigioni di Michelangelo. Gli Asburgo-Lorena, succeduti ai Medici, restaurarono completamente Boboli e lo dotarono di un monumentale Stanzone degli Agrumi, e del padiglione del Kaffeehaus, frequente ritrovo per la famiglia granducale sotto i bastioni del Forte di Belvedere.Nel 1788-89, furono trasportati a Boboli molti reperti antichi provenienti da Villa Medici a Roma, quali l'Obelisco Egizio, e i Prigionieri Daci.

La Villa di Cafaggiolo di Barberino del Mugello è una della più antiche proprietà medicee. Dal 1451, entratone in possesso, Cosimo il Vecchio vi fece intervenire Michelozzo con notevoli lavori di ristrutturazione che conferirono alla dimora la fisionomia odierna.

Il 17 giugno 1417, Giovanni di Bicci dei Medici acquistò da Tommaso Lippi una proprietà sul colle chiamato di Monterivecchi, ossia un palazzo dotato di corte, loggia, pozzo, cantina, stalla, torre, orto e due case. Su incarico di Cosimo il Vecchio, Michelozzo progettò la sua trasformazione e ne seguì i lavori avvenuti in due fasi successive: la prima conclusa nel 1440, riguardò l'edificio con la corte e gli ambienti adiacenti, e la seconda nel 1459, che si riferì alla costruzione delle due logge al piano terra del lato ovest. E' Careggi ad essere eletta da Lorenzo il Magnifico come residenza preferita e sede dell'Accademia Neoplatonica come centro culturale e artistico di eccellenza del primo Rinascimento. A questo periodo risale forse la loggetta panoramica del primo piano attribuita a Giuliano da Sangallo. Dopo illustri passaggi di proprietà la residenza è stata acquistata dalla Regione Toscana.

La villa di Poggio a Caiano sorge sul luogo di un'antica dimora padronale già appartenuta alle famiglie Cancellieri, Strozzi, e Rucellai, che venne acquistata da Lorenzo de' Medici nel 1474, insieme ad altri possedimenti che formarono l'estesa tenuta agricola delle Cascine di Tavola.

Intorno al 1485, Lorenzo affidò a Giuliano da Sangallo la progettazione della nuova villa concepita secondo il razionalismo umanistico del Magnifico, che traspare ancora nella veduta dell'Utens, dove la villa, relativamente isolata, domina il paesaggio con il piazzale vuoto, il giardino e i campi nettamente subordinati alla costruzione spartiti con regolarità. La sua costruzione venne interrotta nel 1494 con l'esilio di Piero, figlio di Lorenzo, e ripresa soltanto nel 1512 con il ritorno dei Medici a Firenze. Appartenne a questa seconda fase costruttiva il perfezionamento dell'opera architettonica potenziata dall'altro figlio di Lorenzo il Magnifico Giovanni, asceso al seggio papale con il nome di Leone X, che fu conclusa verosimilmente dallo stesso pontefice, alla fine del secondo decennio del XVI secolo. A Papa Leone X è attribuibile anche gran parte della realizzazione delle decorazioni del salone centrale interamente ispirato alla celebrazione della casata dei Medici. Passata nel 1923 alla competenza del Ministero della Pubblica Istruzione, la villa è stata riconosciuta Museo Nazionale nel 1984.

Il Parco Mediceo di Pratolino nasce nella seconda metà del Rinascimento, nel 1568, quando il Granduca Francesco I de’ Medici acquistò il terreno e affidò il progetto per la costruzione di un parco e di una villa all’architetto Bernardo Buontalenti per trasformarli in un soggiorno fiabesco per la moglie Bianca Cappello. Il lavori furono eseguiti dal 1569 al 1581. La villa, ora perduta, era circondata da un parco di abetine e sotto il piano basamentale aveva un complesso di grotte artificiali con giochi d’acqua e automi semoventi. Anche il parco era pieno di fantasiose trovate e artifizi. Lasciati in abbandono dopo la morte di Francesco (1587), la villa fu demolita e il parco ristrutturato in stile romantico inglese, dal 1817 al 1824, dal Granduca Ferdinando III di Lorena, successore dei Medici. In seguito il complesso fu venduto, nel 1872, al Principe russo Paolo Demidoff.

Alla morte dell’ultimo discendente Demidoff, la Principessa Maria Demidova, avvenuta nel 1955, l’intero complesso passò al nipote Paolo Karageorgevic di Jugoslavia per essere poi venduto ad una società immobiliare di Roma (1963). Nel 1981 esso fu acquistato dalla Amministrazione Provinciale di Firenze per essere destinato ad uso pubblico. Dell’impianto rinascimentale si sono conservati la statua del Gigante dell’Appennino, la Cappella, le Stalle, la Grotta di Cupido, la grande pietra detta Meta di Spugna, il viale degli Zampilli oltre ad opere che hanno subito ristrutturazioni e modifiche nel corso dei secoli (la fonte di Giove, la grande Voliera, la peschiera della Maschera, la grotta del Mugnone, la Paggeria oggi Villa Demidoff, l’edificio dell’Arsenale dei legnami oggi Villetta).

Per tutte le info sulle Ville e i Giardini Medicei consulta il sito: VILLE E GIARDINI MEDICEI DELLA TOSCANA. PATRIMONIO UNESCO

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