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HOTEL DELLA CULTURA. Nuove frontiere per la ricettività italiana

HDC è l’acronimo di Hotel della Cultura, la nuova sfida per il rilancio dell’Hotellerie del Bel Paese che, negli ultimi anni, a fronte di un trend di domanda di turismo culturale crescente, non ha avuto una adeguata innovazione nelle formule di ospitalità e ricettività alberghiera.
HDC è un progetto di recente presentato alla BIT di Milano e che vede coinvolti l’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili), l’Associazione Civita – gruppo che da anni opera sul territorio per la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale del nostro Paese - in collaborazione  con Arcus, Unicredit e Federalberghi che si prefiggono, nei prossimi anni, la creazione di un network dell’ospitalità d’eccellenza sulla falsariga dei paradores spagnoli o delle pousadas portoghesi.
Gli Hotel della Cultura verranno realizzati trasformando vecchi e dismessi edifici del demanio, anche militare, sparsi sul territorio italiano, attraverso una sinergia che dovrebbe attuarsi tra Stati, Regioni e operatori privati.
Al momento il progetto è solo sulla carta ma sono trapelate indiscrezioni sui progetti pilota: Villa Favorita a Ercolano, la Caserma Monti di Forlì, il Collegio dei Gesuiti di Noto e la Cavallerizza Reale di Torino.
Quest’ultima si trova nel cuore di Torino a pochi passi da Piazza Castello. La struttura al momento è utilizzata per spettacoli e mostre temporanee. Fu progettata da Amedeo Castellamonte nel 1673 e subì successivamente vari rimaneggiamenti, alcuni illustri, come quelli di Filippo Juvarra e Benedetto Alfieri. Si tratta insomma di un piccolo gioiello che potrebbe in futuro diventare una magnifica struttura ricettiva proprio in centro città.

Seguendo l’esempio virtuoso di Spagna e Portogallo gli Hotel della Cultura consentiranno di restaurare, salvaguardare  e far rivivere importanti beni architettonici del Paese in grado, in un secondo momento, di autofinanziarsi grazie alle strutture alberghiere che verranno collocate al loro interno. Gli Hotel della Cultura si differenzieranno dai paradores spagnoli e dalle pousadas portoghesi poiché avranno la funzione di valorizzare soprattutto il territorio circostante grazie a pacchetti turistici in grado di rilanciare una Italia minore. Il turista dovrà scegliere l’albergo non solo per il sistema di accoglienza che è in grado di offrire, ma anche per la sua capacità di proporre i costumi e lo stile di vita delle tante culture di cui è ricca l’Italia.
La creazione di un network alberghiero specializzato nel segmento turistico culturale rappresenta una opportunità di grande interesse sul piano della crescita della competitività e del posizionamento sul mercato internazionale delle destinazioni turistiche culturali. Secondo i soggetti coinvolti, il progetto, a regime, potrebbe coinvolgere circa 150 strutture ricettive capaci di generare un introito giornaliero di oltre 700 mila euro e, su base annuale, un giro d’affari di 278 milioni di euro.

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