Dove vuoi andare?
Ospiti e camere
...
IT | Cambia lingua Preferiti Vicino a me Inserisci la tua struttura
Regioni Località turistiche Punti d'interesse Offerte Last Minute
B&B Day
primo weekend di marzo
Settimana del Baratto
terza settimana di novembre
BarattoBB
baratto tutto l'anno in B&B
BB25
25 Euro tutto l'anno
B&B Card
richiedila gratis
Come aprire un B&B Mondo B&B Blog Magazine Turismo Speciali Eventi Fiere Punti d'interesse Suggerisci un punto d'interesse Tesi universitarie sul B&B
(Guadagna 100 Euro)
Scopri i B&B migliori B&B Europa
FAQ e contatti Note legali, Cookie Policy, Privacy Area Riservata Gestori
Italiano English Français Deutsch Español
punti di interesse di Napoli

Porto di Napoli

La fondazione di Napoli e del suo porto si colloca certamente nell'ambito della colonizzazione greca; nel IX sec. a.C. un gruppo di navigatori di Rodi approdò sulle sue coste e tra il VII e il VI sec. a.C. fu fondata la colonia greca sull’Acropoli di Pizzofalcone. Nel 475 d.C. gli abitanti di Cuma fondarono Neapolis (città nuova) nella parte orientale della città originaria. Da scalo principalmente militare dell’epoca greco-romana, il porto di Napoli si aprì sempre più ai traffici marittimi assumendo importanza crescente. Fu sotto la dominazione normanna che il porto conobbe un periodo di grande splendore, tanto che nel 1164 entrò, unica tra le città marittime italiane, a far parte della famosa Lega della Compagnia, detta delle “Città Anseatiche”. Fu per Napoli e per il suo porto, quello della dominazione normanna, un periodo di successi nel campo marittimo e dei traffici. Ma fu con l’avvento degli Angioini, nella seconda metà del 1.200, in particolare sotto il regno di Carlo I d’Angiò, che il porto si ampliò, si arricchì di nuovi edifici e la città divenne la più popolosa e la più ammirata d’Europa. La fortificazione del porto e la costruzione di magazzini, di depositi e di fabbriche continuò sotto la dominazione aragonese ( 1400) e nel periodo del vicereame spagnolo. Bisogna arrivare al regno dei Borboni ( 1700) per vedere il porto affermarsi come uno dei più attrezzati, dei più forti a livello europeo e la città divenire una delle grandi capitali europee insieme a Parigi e a Londra. Fu, difatti, sotto i Borboni che l’Arsenale divenne un grande cantiere navale e che nel 1818, addì 27 settembre, la “Real Ferdiando I”, la prima nave a vapore del Mediterraneo, fu varata. Dopo il 1861 fu il declino. L’Unità d’Italia paradossalmente segnò negativamente la storia del porto che vide diminuire i suoi traffici e ridurre le sue attività. La ripresa arrivò ai primi del ‘900 grazie all’impegno di Francesco Saverio Nitti e dell’Ammiraglio Augusto Witting. Il fascismo, poi, puntò su Napoli come porto di collegamento con i possedimenti coloniali e lo dotò di nuove infrastrutture e di nuovi edifici come la Stazione Marittima, progettata nel 1932 dall’architetto Bazzani. Dopo la seconda guerra mondiale, il porto di Napoli divenne teatro del terribile e massiccio esodo di migliaia di italiani che da qui partirono per cercare fortuna in America.