Dove vuoi andare?
Ospiti e camere
...
IT | Cambia lingua Preferiti Vicino a me Inserisci la tua struttura
Regioni Località turistiche Punti d'interesse Offerte Last Minute
B&B Day
primo weekend di marzo
Settimana del Baratto
terza settimana di novembre
BarattoBB
baratto tutto l'anno in B&B
BB25
25 Euro tutto l'anno
B&B Card
richiedila gratis
Come aprire un B&B Mondo B&B Blog Magazine Turismo Speciali Eventi Fiere Punti d'interesse Suggerisci un punto d'interesse Tesi universitarie sul B&B
(Guadagna 100 Euro)
Scopri i B&B migliori B&B Europa
FAQ e contatti Note legali, Cookie Policy, Privacy Area Riservata Gestori
Italiano English Français Deutsch Español
punti di interesse di Reggio Emilia

Palazzo dei Musei

La storia di Palazzo dei Musei inizia otto secoli or sono, esattamente nel 1256 quando i francescani, per concessione del vescovo Guglielmo Fogliani, si insediano presso la chiesa di San Luca e il contiguo palazzo imperiale, in uso come sede vescovile a partire dal 1195. La trasformazione da palazzo in convento avverrà qualche decennio più tardi. Nel corso dei secoli il convento prende forma, prima sviluppandosi su due piani e intorno a un grande chiostro porticato, quindi dotandosi di un grande spazio adibito a orto e circondato da un muro di cinta. L’aspetto con cui lo conosciamo ora, è dovuto a un grande rifacimento nei primi decenni del Settecento. Durante le soppressioni napoleoniche, Palazzo dei Musei cessa di essere un convento e si trasforma in una caserma e stalla per cavalli, quindi in sede di istituzioni scolastiche. Solo a partire dal 1830 vi si allestisce la prima collezione privata di Lazzaro Spallanzani. Poi arrivano i nuclei collezionistici di Gaetano Chierici, le raccolte naturalistiche di zoologia di Antonio Vallisneri, di anatomia e botanica, a cui si affiancano le raccolte di etnografia. Nei decenni del Novecento, si ampliano e completano le collezioni ottocentesche e se ne aggiungono di nuove come la Galleria Antonio Fontanesi, le raccolte numismatiche ed epigrafiche, le sculture, i mosaici, i frammenti di architettura, ceramica, oreficeria e arti minori; quindi le raccolte dedicate alla geologia e alla fauna, di cui la balena Valentina è l’elemento più curioso: i suoi resti, datati a oltre tre milioni di anni fa, sono stati ritrovati sulle colline reggiane della Valle del Secchia.