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Monumento Nazionale Foiba Di Basovizza

La cosiddetta foiba di Basovizza è nella realtà il pozzo minerario Šoht, scavato all'inizio del XX secolo per l'estrazione del carbone e poi abbandonato per la sua improduttività. Il 6 settembre 1930 furono fucilati nel campo di Basovizza (slov. Bazovska gmajna) quattro antifascisti sloveni, condannati nello stesso anno dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Nel decennio che precedette la seconda guerra mondiale, i quattro fucilati (i membri del TIGR Ferdo Bidovec, Fran Marušic, Zvonimir Miloš e Alojzij Valencic) divennero un simbolo dell'antifascismo sloveno con il nome di "eroi di Basovizza". La stessa voce di Bazovica (il nome sloveno della località) si estese fino a diventare un vero e proprio sinonimo del sentimento antifascista e antinazista delle popolazioni slovene. Il toponomo Bazovica dette perciò nome a molte associazioni, a un giornale (stampato dal 1941 al 1944 al Cairo, Egitto) e a una canzone popolare. Nell'immediato dopoguerra, le associazioni slovene locali costruirono un monumento ai quattro fucilati. Ogni anno vi si svolge un atto di commemorazione, al quale accudiscono, negli ultimi anni, anche rappresentanti dello stato sloveno.