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Vacanze in Emilia Romagna

Vacanze in Emilia Romagna

L'Emilia Romagna è una delle regioni più amate dal turismo nostrano e straniero; vuoi per la gastronomia, vuoi per la bellezza e l’accoglienza delle sue città, vuoi per le sue chilometriche spiagge, l’Emilia Romagna è una regione dove vale sempre la pena recarsi.

Bologna

Parlare dell’Emilia Romagna vuol dire, innanzitutto, parlare di Bologna: detta la “dotta” per via della sua Università (attiva dall'XI secolo, la più antica università del mondo occidentale), coniuga molto bene questo soprannome con l’altro, la “grassa” che vede Bologna regina della gastronomia., ma anche, perché no, con la “rossa” per il colore che i tetti e le case danno alla città, mantenendo vivi i colori tipici dell’epoca medievale.

Piazza Maggiore, BolognaBologna è una città dal fascino speciale, brulicante di persone (giovani e meno giovani) che affollano i suoi 40 km di portici, le piazze e i banchi di un mercato, dove relazioni umane e fascino urbano sono inscindibili.

Piazza Maggiore è l’emblema del centro vitale di questa città: fu una delle prime piazze costruite dopo la caduta dell’impero romano, proprio per soddisfare l’esigenza - ormai sempre più pressante - di avere un luogo da adibire sia a mercato che a luogo di aggregazione.

Sulla piazza si affacciano le antiche testimonianze dei Palazzi d'Accursio, Re Enzo, del Podestà e dei Notai e la maestosità della basilica di San Petronio, patrono della città, splendido esempio del gotico italiano, la quinta chiesa più grande del mondo. 

Al centro di Piazza Maggiore fu posta, nel 1934, una sorta di piattaforma pedonale (detta “crescentone”), dove, nella bella stagione, vengono installati circa 3.000 posti a sedere per la proiezione di film all’aperto. 

Una curiosità riservata alle migliaia di studenti universitari è quella per cui leggenda vuole che sia per loro consigliabile non attraversare mai la piazza passando per il centro, ma sempre costeggiandola, per non correre il rischio di non laurearsi mai.

Una delle caratteristiche della città di Bologna è la presenza delle torri sul suo territorio; oggi ne restano circa venti, e avevano una duplice funzione, militare e gentilizia.

Le più famose sono senz’altro la Garisenda e la torre degli Asinelli, alta più di 97 metri e dalla cui sommità è possibile spaziare con lo sguardo anche, a volte, fin verso il mare.

Uno dei più bei palazzi storici di Bologna è l'Archiginnasio, antica sede dell’Alma Mater Studiorum (Università) fino al 1838; oggi Biblioteca, è caratterizzata da un lungo portico con 30 arcate decorate da centinaia di stemmi e due logge ai piani superiori.

Tortellini bolognesiBologna, come abbiamo detto, vanta tra i suoi soprannomi quello della “grassa”, legato alla sua lunga tradizione gastronomica, che vide le origini nel Medioevo, quando l’affluenza di studenti e professori provenienti da ogni parte del mondo rese necessario un arricchimento della cultura gastronomica.
Famosi in tutto il mondo sono i suoi tortellini - serviti rigorosamente in brodo -, il famoso ragù alla bolognese (sugo di pomodoro con carni tritate miste) da servire come condimento alle altrettanto famose fettuccine o alla lasagna.

Da non dimenticare la mortadella, un salume tipico da cui non solo si ricava il ripieno per i tortelli, ma anche una spuma da utilizzare da accompagnamento per tartine e crostini.

Ma è giunta l'ora di lasciare la bellissima Bologna e raggiungere Parma, la città del parmigiano e del prosciutto.

Parma

A circa 100 km da Bologna, lungo la via Emilia, si trova Parma, capitale italiana della cultura 2020-2021.

Parma è una città con molteplici catalizzatori per il turista, a cominciare da due importantissimi nomi dell’arte, il Correggio ed il Parmigianino

Il primo ha raggiunto l’apice della sua arte dipingendo la cupola del Duomo e quella Monastero di San Giovanni; il secondo, invece, trovò la pazzia cercando la perfezione negli affreschi della Basilica di Santa Maria della Steccata.

Il Duomo di Parma

Ed è proprio Piazza del Duomo - una delle piazze più belle al mondo - il punto di partenza del tour parmense, che non può esimersi dal toccare altre due importanti piazze: piazza Garibaldi, sede del palazzo del Governo, e piazza della Pilotta, oggi Piazzale della Pace, simbolo del potere ducale al cui interno troviamo il Museo Archeologico, la bellissima Biblioteca Palatina, la Galleria Nazionale ed il Teatro Farnese, il cui cortile esterno ogni estate è luogo di spettacoli e concerti.

Parma, inoltre, è conosciuta da secoli come “città della musica”,ed è sede di uno dei teatri più importanti in Italia, il Teatro Regio di Parma, da sempre un tempio della musica in Italia e nel mondo.

Ma Parma è anche uno dei luoghi in cui, in Italia, si mangia meglio, tant’è che la sua cucina è da provare almeno una volta nella vita. Parliamo del famoso Prosciutto di Parma DOP, come pure del Parmigiano Reggiano DOP, ma anche dei cappelletti o anolini in brodo, pasta fresca ripiena di stracotto cotti in brodo di carne e serviti specialmente durante le festività natalizie.

Ravenna

A circa un paio d’ore da Parma, ci lasciamo alle spalle l’Emilia ed approdiamo nella sanguigna Romagna, e precisamente a Ravenna, bellissima città d’arte che raccoglie appassionati da tutto il mondo. 

Le sue bellezze artistiche fanno sì che Ravenna abbia otto siti inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO,  e la maggior parte sono edifici che contengono al loro interno mosaici bizantini conservati perfettamente; inoltre, pochi sanno che le spoglie di Dante sono conservate qui, e non a Firenze.

La sua costa si estende per 35 chilometri, ed è conosciuta come la culla del “divertimentificio” romagnolo.

Galla PlacidiaUna visita a Ravenna non può partire se non dalla Basilica di San Vitale, uno dei monumenti più importanti dell’era Paleocristiana al cui interno spiccano naturalmente i meravigliosi mosaici.

Non molto distante, si trova il Mausoleo di Galla Placidia, esternamente molto semplice ma con all’interno degli splendidi mosaici, i più antichi di Ravenna; in particolare, il soffitto decorato riccamente con un mosaico blu che rappresenta la volta celeste e 570 stelle, pare sia stato la fonte ispiratrice di Cole Porter, che andò a Ravenna in viaggio di nozze alla fine degli anni ’20. La storia racconta che fu proprio il cielo stellato del mausoleo a ispirargli la famosissima “Night and Day”.

Ravenna è inoltre caratterizzata da tantissimi campanili circolari, ed uno di questi - fatto proprio a cilindro - è quello della Basilica di Sant'Apollinare Nuovo, dove è ospitato il più grande ciclo di mosaici del mondo.

Degno di nota è anche il Mausoleo di Teodorico, non fosse altro per l’antica leggenda che ruota intorno a questo monumento: si narra, infatti, che la vasca in porfido rosso che si trova al piano superiore del Mausoleo sia la stessa in cui trovò la morte l’Imperatore barbaro.

Mausoleo TeodoricoPoiché aveva paura dei fulmini, in un giorno di temporale si rifugiò nel suo mausoleo ma un fulmine venne a colpirlo proprio mentre stava facendo il bagno. Dalla fessura a forma di croce aperta nel tetto del Mausoleo, sarebbe poi arrivato un cavallo nero che lo avrebbe gettato nell’Etna.

Distante 8 km dal centro di Ravenna si trova la Basilica di Sant’Apollinare in Classe, imponente e maestosa, con i suoi mosaici a ritrarre Cristo circondato dai quattro evangelisti, mentre le pecore simboleggiano gli apostoli.

Abbastanza recente - risale, infatti, agli inizi del 2000 - è la scoperta della Domus dei tappeti di pietra, che si trova 3 metri sotto il livello della chiesa di Sant’Eufemia.

Si tratta di una casa bizantina del V-VI secolo con 14 ambienti tutti decorati con pavimenti a mosaici policromi e marmi. I mosaici sono straordinari e lasciano immaginare la ricchezza del proprietario della casa e il suo gusto per la bellezza. 

Anche Ravenna si distingue per le sue specialità enogastronomiche come il resto della regione: tipica del posto è la piadina con lo squacquerone, cui si affiancano cappelletti e tagliatelle al ragù, per poi passare alla carne  o agli ospiti degli abbondanti canali locali, come anguille e rane. Il tutto annaffiato da Albana, Sangiovese, Trebbiano o Pagadebit.

Brisighella

A metà strada fra le colline di Ravenna e Firenze, troviamo il piccolo comune di Brisighella, nella bassa valle del Lamone.

Qui il protagonista è il gesso, su cui poggia il borgo, i tre colli e tutta la valle circostante; e questa caratteristica è presente in tutto il borgo, nelle facciate delle case, nelle scale scolpite, nei nomi delle vie, come la famosa Via degli Asini, caratteristico passaggio sopraelevato con archi che danno sulla sottostante strada.

L’origine toponomastica nasce dal fatto che gli operai che estraevano il gesso - di cui è ricco il territorio - i c.d. “birocciai“, vivevano in questo quartiere e trasportavano il gesso con gli asinelli e le birocce, caratteristici carretti.

Brisighella vista dall'alto

Per raggiungere la parte sovrastante del borgo usavano questa strada che da allora ha preso il nome di Via degli Asini. Le loro abitazioni erano al di sopra degli archi mentre le stalle al di sotto.

Ma ciò che contraddistingue il piccolo borgo di Brisighella è la grande ospitalità dei suoi abitanti e la vocazione al turismo sostenibile, che le hanno valso l’inserimento nel club dei “Borghi più belli d’Italia” e la certificazione dal Touring Club Italiano con la “Bandiera Arancione”.

Dozza

Dozza, in provincia di Bologna, è considerato uno dei più caratteristici borghi medievali dell'Appennino tosco-romagnolo. 

Si trova a poco più di 30 km dal capoluogo emiliano, ed è composto da due paesi, Toscanella e Dozza.

La particolarità di questo antico borgo sono i murales dipinti sui muri delle sue case, che rendono la passeggiata tra i vicoli medievali una vera e propria full immersion in una galleria d’arte a cielo aperto. 

Negli anni sessanta, infatti, nacque una manifestazione ad hoc, la Biennale del Muro Dipinto che si svolge a Dozza a settembre degli anni dispari; sotto ogni dipinto è presente il nome dell’artista che l’ha creato e l’anno di produzione.

Oltre ai murales, da ammirare semplicemente passando per i vicoli del borgo, degne di visita sono anche la Torre Maggiore e la Torre Minore, dalle quali si ha una meravigliosa vista panoramica sulle case del borgo e sulla campagna circostante.

Il Borgo della Scola

Il Borgo della Scola è un piccolo borgo di Rocchetta Mattei, frazione di Grizzana Morandi, dove il tempo sembra essersi fermato a secoli fa. 

La Scola è uno dei borghi medioevali meglio conservati dell’Appennino bolognese, un minuscolo agglomerato di case di pietra che sembra uscito da una favola.