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Microricettività italiana e irlandese a confronto: il caso del Bed and Breakfast

di Elisa Millo
Università degli Studi di Udine
Corso di Laurea in Scienze e Tecniche del Turismo Culturale
Relatore: Prof.ssa Michela C. Mason
Anno accademico: 2014/2015

Introduzione

Questo studio si propone di sondare il campo della microricettività, quale settore emergente nell’ambito dell’ospitalità turistica italiana. Per lo scopo, l’analisi del fenomeno verrà localizzato in particolare sul territorio della regione Friuli Venezia Giulia, per essere rapportato in seguito all’odierna situazione della ricettività extra-alberghiera di un caso modello nel settore, quello dell’Irlanda. Verrà definita la microricettività partendo dalle sue radici, andando a delineare le ragioni della comparsa, attorno agli anni Novanta, di questa nuova modalità di accoglienza locale dei turisti, da quali operatori è stata promossa e con quali aspettative nei confronti della futura crescita del settore turistico sul territorio. E’ importante comprendere appieno quali siano state le modalità di sviluppo di questa nuova tendenza turistica, le tempistiche e gli effetti sui turisti, sugli operatori di settore e sulla popolazione ed il loro coinvolgimento in Friuli Venezia Giulia, in relazione all’introduzione di strutture ricettive quali gli agriturismi, le case vacanze, gli affittacamere, incentrando lo studio su una più attenta analisi del fenomeno del Bed and Breakfast (abbreviato B&B). La tipologia di ospitalità casalinga che si realizza nei B&B è infatti quella che aderisce maggiormente a criteri di gestione familiare dell’attività di promozione e valorizzazione del territorio e della cultura locale, che permette un contatto più stretto tra il turista e l’operatore del luogo.

La novità della nascita e della crescita della tendenza alla formazione di varie categorie di strutture ricettive, ha richiesto, come immediata conseguenza, la loro regolamentazione su vari livelli: verranno quindi affrontate le tematiche dei riferimenti legislativi regionali, in relazione alle leggi quadro di natura statale, che gettano le basi dei diritti e dei limiti posti all’operato di queste attività.

Nel secondo capitolo verranno prese in analisi la storia e le differenti motivazioni che hanno portato all’apertura di strutture per l’accoglienza extra-alberghiera dei turisti in Irlanda, paese pilota, insieme ai restanti paesi del Regno Unito, per questo tipo di fenomeno, analizzando in particolare la situazione della zona sud-est dell’isola, che vanta da sempre una vocazione turistica e raffrontabile, sotto vari aspetti, alla nostra realtà regionale.

Il confronto tra le realtà odierne dei due paesi in oggetto, guiderà alla comprensione di affinità e differenze tra le tipologie di percorsi di sviluppo, sotto il punto di vista normativo, ma soprattutto pratico, constatando quale sia l’impatto dell’attività microricettiva sull’economia turistica delle due zone. Questo confronto sarà possibile anche grazie alla lettura di dati provenienti da un’indagine effettuata sul campo tramite l’ausilio di questionari rivolti agli operatori del settore “B&B” e di fonti raccolte sul territorio irlandese.

Infine, l’analisi dei dati metterà in luce il ruolo svolto dalle associazioni territoriali nel promuovere la microricettività sul territorio e le loro modalità di intervento sull’operato dei B&B; verranno delineate, in base ai risultati ottenuti, ipotesi di nuove strategie da poter mettere in atto per valorizzare ed ampliare ulteriormente questo settore, in vista di una maggior visibilità turistica del Friuli Venezia Giulia e del suo patrimonio storico, artistico e culturale, unico nel suo genere.