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La valorizzazione degli insediamenti produttivi nella regione siciliana: dai contratti d'area alle singole iniziative imprenditoriali

di Salvatore Molè
Università Cattolica del Sacro Cuore - Sede di Piacenza
Facoltà di Giurisprudenza - Corso di Laurea in Scienze Giuridiche

Relatore: Chiar.mo Prof. Marco Sgroi
Tesi di laurea di: Salvatore Molè

2.1 - Il QCS

Il Quadro comunitario di sostegno (QCS) approvato dalla Commissione europea, d'intesa con lo Stato membro interessato, riguarda i piani di sviluppo “produttivo - economico” sulla base della valutazione del Piano presentato dallo stesso Stato. Il QCS contiene la fotografia della situazione di partenza, la strategia, le priorità d'azione, gli obiettivi specifici, la ripartizione delle risorse finanziarie, le condizioni di attuazione. Il QCS è articolato in assi prioritari e attuato tramite uno o più Programmi operativi. In Italia, il processo formativo di tali documenti è stato avviato nel dicembre 1998 con il coordinamento del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica (oggi Ministero dell'Economia e delle Finanze). I soggetti coinvolti sono stati: regioni, amministrazioni nazionali, enti locali e parti economiche e sociali. Il processo si è concluso con l'elaborazione di questi documenti: PSM (programma di sviluppo per il mezzogiorno), PON(programmi operativi nazionali) e POR(programmi operativi regionali). Il QCS 2000-2006 per le regioni italiane obiettivo 1 comprende 7 POR (Programmi operativi regionali) e 7 PON (Programmi operativi nazionali).

Le regioni dell'obiettivo 1 sono quelle in ritardo di sviluppo, cioè con un prodotto interno lordo pro-capite inferiore al 75% della media comunitaria. Per quanto riguarda l'Italia, rientrano nella categoria: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia e, inoltre, il Molise, unica regione in sostegno transitorio.

Finalità del QCS è quello di coordinare gli interventi di trasformazione e sviluppo del territorio e renderli più efficaci rispetto alla riduzione del ritardo economico-sociale delle aree del Mezzogiorno d'Italia sulla base di quanto evidenziato dalla strategia di sviluppo. Gli obiettivi generali del QCS sono: raggiungere entro il periodo di attuazione del QCS un sentiero di crescita del Mezzogiorno stabilmente superiore a quello dell'Unione europea e ridurre il disagio sociale.

Le misure d'intervento previste dal QCS sono co-finanziate dai fondi strutturali comunitari e da fondi nazionali pubblici e privati. Per il periodo 2000-2006 i fondi strutturali europei sono quattro:

  • FESR: Fondo europeo di sviluppo regionale
  • FSE: Fondo sociale europeo
  • FEAOG: Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia
  • SFOP: Fondo per le azioni strutturali nel settore della pesca

Il QCS opera secondo “assi prioritari” che sono le sei aree di intervento e rappresentano le priorità strategiche per le scelte di investimento da realizzare nel periodo di programmazione. Gli assi sono stati individuati in base a un approccio integrato che, grazie al contributo di tutti i settori, faccia convergere gli interventi verso la valorizzazione e la mobilitazione delle risorse del Mezzogiorno. Questo è anche il motivo della scelta strategica che favorisce i Progetti integrati territoriali (PIT). L’articolazione della strategia in assi prioritari ha lo scopo di concentrare gli interventi sulle aree che possono avere un impatto più rilevante sulla crescita economica del Mezzogiorno, con due principi trasversali a tutti gli assi: la sostenibilità ambientale circa gli interventi di trasformazione del territorio, in relazione al tipo di insediamento previsto e il rispetto delle pari opportunità tra uomini e donne.

Per ogni asse è stata individuata una specifica strategia con i relativi obiettivi globali che si articolano in obiettivi specifici. Questi ultimi riflettono le diverse linee di azione previste all’interno di ogni asse. Per quantificare gli obiettivi specifici sono stati definiti degli indicatori chiave che garantiscono la rappresentatività, la misurabilità e la governabilità dei dati.

L'Unione europea, attraverso i fondi strutturali, promuove lo sviluppo armonioso, equilibrato e duraturo delle attività economiche, lo sviluppo dell'occupazione e delle risorse umane, la tutela e il miglioramento dell'ambiente, l'eliminazione delle ineguaglianze e la promozione della parità tra uomini e donne. Con la riforma dei fondi strutturali, gli obiettivi prioritari dell'azione europea sono tre: il più importante è l'obiettivo 1: questo promuove lo sviluppo e l'adeguamento strutturale delle regioni che presentano ritardi nello sviluppo, favorendo tutte quelle iniziative pubbliche e imprenditoriali private, capaci di intervenire sul territorio apportando modifiche strutturali e infrastrutturali.