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Il fenomeno dei Bed and Breakfast nella realtà del turismo moderno

di Viviana Hutter
Istituto Universitario Navale di Napoli
Facoltà di Economia - Corso di Management delle Imprese Turistiche

Relatore: Chiar.mo Prof. Franco Garbaccio
Tesi di laurea di: Viviana Hutter

2.2 - Aspetti legislativi

"Bed and Breakfast", come più volte si è ripetuto, è un termine comunemente usato nei Paesi del Nord Europa per identificare un servizio di alloggio con colazione.

In tali Paesi, questo tipo di ospitalità si svolge generalmente in case private, dove i proprietari mettono a disposizione dei clienti alcune stanze del proprio appartamento dando loro la sensazione di essere in famiglia, informano sui luoghi da visitare, indicano i ristoranti dove è possibile degustare piatti tipici, preparano personalmente specialità gastronomiche locali. La colazione, poi, è per loro una qualcosa di “sacro”, da consumarsi lentamente e molto ricca (pancetta fritta, uova, pane di segala, salumi, svariate bevande).

La formula ricettiva del "Bed and Breakfast" ha debuttato, nel 2000, finalmente anche in Italia. La tradizionale insegna che spuntava da decenni dagli angoli delle case di tutt'Europa ha iniziato a mostrarsi anche sui muri e sui portoni di palazzi e ville italiane. Al posto di anonime camere d'albergo, l'accoglienza calda e cordiale di una famiglia, due chiacchiere, tante informazioni e la possibilità di calarsi immediatamente nella cultura locale.

Il B&B, come si è detto nel capitolo precedente, si configura storicamente come un'esperienza spontanea, lontana da qualsivoglia strategia. Tuttavia, come dimostrano le esperienze dei paesi nei quali il fenomeno è più sedimentato e strutturato, esiste una soglia critica oltre la quale il fenomeno esce dalla dimensione spontanea per diventare un business e, in quanto tale, necessita di programmazione e quindi, in primis, di una precisa attività normativa volta a disciplinarlo.

Presso la Camera dei Deputati fu depositato, ma non approvato, un progetto di legge di modifica della Legge Quadro sul turismo, volto ad inserire esplicitamente il B&B tra le tipologie di strutture ricettive . La nuova Legge Quadro , infatti, rimette l'individuazione delle tipologie e caratteristiche delle imprese turistiche al Presidente del Consiglio dei Ministri, che deve provvedere con proprio decreto. Tale decreto, ad oggi, non è stato ancora emanato.

Dal punto di vista normativo, pertanto, non esistono, a livello nazionale, provvedimenti riguardanti espressamente la formula del B&B.

Sono state invece le diverse Regioni ad individuare e sancire, con leggi proprie, le caratteristiche distintive dell'attività di Bed & Breakfast ed i requisiti minimi necessari per il suo svolgimento.

Se si escludono la provincia autonoma di Bolzano - in cui da anni il privato cittadino può affittare camere non solo Bed & Breakfast ma perfino somministrare pranzo e cena ai turisti - e la regione Lazio - che, in vista del Giubileo, ha accolto già nel '97 la formula del B&B - quasi tutte le regioni che hanno varato leggi sul Bed & Breakfast lo hanno fatto nell'ultimo biennio, ovvero nel corso degli anni 2000 e 2001.

Eccetto il Molise e la Calabria, tutte le Regioni sembrano essersi precipitate, in poco tempo, a predisporre gli strumenti normativi atti a recepire e disciplinare il cosiddetto "B&B", finora letteralmente vietato dalle leggi, incrementando così il ventaglio di scelta della ricettività turistica.

Infatti, l'offerta di una qualsiasi ristorazione, o anche solo di un servizio come il regolare cambio delle lenzuola, era fino ad ieri concepita come un'attività imprenditoriale, tipica degli affittacamere o dei residence, con tutto quello che ne consegue (partita Iva, iscrizione alla Camera di Commercio, eccetera).

A volte nelle offerte di servizi turistici sembrano esserci interessanti ritorni al passato ed è innegabile che il soggiorno in strutture condivise con le famiglie residenti è stato il punto di partenza per lo sviluppo di alcuni distretti a forte rilevanza turistica.

La formula del B&B sembra ricondurci all'origine. Una domanda sempre più diversificata, l'accesso a nuove aree d'interesse turistico e la richiesta di soggiorno anche da parte di soggetti economicamente deboli rendono necessaria la nascita di nuove forme d'ospitalità. Tra queste il Bed & Breakfast può essere una scelta sicuramente vincente.

Nato come serbatoio d'emergenza in previsione di un eccezionale aumento della domanda turistica da parte dei pellegrini in occasione del Giubileo, la Regione Lazio ha regolamentato il Bed and Breakfast come forma di ricettività ufficiale presso famiglie. In seguito altre regioni italiane hanno introdotto nella propria legislazione turistica forme di ricettività analoghe, anche se con caratteristiche e limitazioni talvolta diverse, sia di propria iniziativa che sotto la spinta di alcuni soggetti propensi ad iniziative imprenditoriali e desiderosi di ampliare l'offerta ricettiva con uno strumento agile e flessibile, dotato del fascino di un'ospitalità del tutto speciale, estranea all'omologazione delle catene alberghiere ed in grado di porre il turista a stretto contatto con le persone del luogo, con chi offre le proprie camere e le proprie premure, e caratterizzato da una diffusione atomistica sul territorio. Si tratta della presa d'atto dell'esistenza di una diversa motivazione turistica nella domanda , che richiede esplicitamente un rapporto intimo con l'ambiente e la sua cultura, mediato da un'interfaccia familiare. Sono fiorite, pertanto, società ed associazioni che hanno cercato di costituire reti locali o regionali di privati disposti a lanciarsi nell'attività di B&B.

Mentre in molti paesi stranieri il Bed & Breakfast è da tempo una realtà consolidata e spesso sostenuta dallo Stato, in Italia tale formula, fino a pochi anni fa conosciuta solo dagli estimatori che l'avevano sperimentata nei loro soggiorni all'estero, oggi può essere considerata come uno dei rami emergenti del mercato turistico italiano, grazie ad alcuni fattori concomitanti che hanno contribuito alla sua progressiva espansione. Tra questi si annoverano: la nascita dei primi circuiti italiani di B&B, che hanno importato dall'estero la cultura e le regole dell'ospitalità ed offrono un sostegno reale ai loro associati; la maggiore sensibilità di molti enti pubblici verso l'ambiente, che si traduce nella valorizzazione turistica delle strutture già esistenti (si pensi all'affermazione dell'agriturismo) a discapito della costruzione di nuove strutture ricettive; le difficoltà crescenti ad entrare o rientrare nel mondo del lavoro, che spingono molte persone a diventare piccoli imprenditori e ad utilizzare, a tal fine, le risorse a loro disposizione (in questo caso la propria dimora).

Ma fondamentale elemento di crescita è stato il riconoscimento legislativo del B&B, introdotto da diverse Regioni italiane hanno nella propria legislazione turistica. In alcuni casi sono stati i potenziali operatori a promuovere la normativa, presentando la proposta di legge e stimolando gli enti preposti all'approvazione, in altri sono state proprio alcune istituzioni illuminate a dar vita di loro iniziativa alla nuova legge. I motivi sono di diversa natura: ad esempio, una Regione prende atto che sul proprio territorio esistono già parecchie strutture B&B, non in regola o costrette a sottostare alla normativa degli affittacamere, e quindi con una legge opportuna intende ufficializzare e sostenere una realtà di fatto, un'altra invece cerca di favorire uno sviluppo turistico ed imprenditoriale di qualità in zone depresse o non ancora valorizzate appieno sotto il profilo turistico, altre ancora pensano di utilizzare il B&B come una struttura complementare a quelle alberghiere per eventi di particolare portata, come nel caso sopra citato della Regione Lazio, che ha promosso il B&B per offrire un'alternativa di qualità e a buon prezzo ai milioni di pellegrini del Giubileo.

Trattare della legislazione che regola l'attività di B&B non è sicuramente facile, dal momento che, come detto, si tratta di una realtà di recente affermazione. Il punto di partenza è rappresentato dalla L.17.05.1983 n.217, "Legge quadro per il turismo e interventi per il potenziamento e la qualificazione dell'offerta turistica".

Questa legge ha permesso alle singole regioni italiane di disciplinare la materia attraverso proprie leggi. La Legge della Regione Lazio del 29 maggio 1997 n.18, insieme con il regolamento di attuazione n.160 del 3 febbraio 1998, ha dato l'avvio. Poi i suoi contenuti sono stati in buona parte estesi e resi applicabili anche in altre regioni italiane.

Ed ecco le leggi che disciplinano specificamente l'attività di B&B:

Il Fenomeno dei Bed and Breakfast nella realtà del turismo moderno - Foto 3

TAB. 2 - Le leggi di disciplina dell'attività di Bed and Breakfast

Sull'onda della diffusione veicolata, come dicevamo più sopra, dall'avvicinarsi del Giubileo 2000, alcune Regioni hanno deciso di aggiornare le proprie normative turistiche inserendo specifici riferimenti all'attività di B&B. Altre realtà regionali hanno invece scelto di non normare in maniera specifica tale tipologia ricettiva, mantenendo le sole norme relative alle attività extralberghiere, in particolare quelle dell'affittacamere. Ciò è probabilmente dovuto, almeno in qualche caso, al tentativo di non eliminare in modo radicale alcune forme ricettive consolidatesi nel corso del tempo e divenute perfettamente coerenti e funzionali al sistema turistico-ricettivo complessivo dell'area.

La Regione Toscana rappresenta un caso del tutto particolare. Essa, con la legge regionale n.42 del 2000, non ha disciplinato esplicitamente la formula del B&B, ma una forma di ricettività, l'affittacamere non professionale, che, al di là della denominazione legislativa, appare molto simile all'attività che, nelle altre regioni, è denominata Bed & Breakfast.