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Agriturismo e Bed & Breakfast, due realtà a confronto in Abruzzo e Molise

di Annagrazia Recinelli
Università degli Studi del Molise
Dipartimento di Bioscienze e Territorio - Sede di Termoli
Corso di Laurea in Scienze Turistiche
Prova finale in Statistica per il Turismo
Relatrice: Prof.ssa Rosa Maria Lipsi
Anno accademico: 2014-2015

5 - Conclusioni

Dall’analisi effettuata mettendo a confronto gli anni 2007 e 2014, è emerso che a livello europeo, l’Italia è un paese ad alta vocazione turistica tanto da posizionarsi al primo posto per strutture ricettive rispetto ad alcuni paesi dell’Unione Europea (Regno Unito, Irlanda, Paesi Bassi, Austria, Belgio, Svezia, Germania, Slovenia, Croazia, Romania, Francia, Grecia, Portogallo e Spagna).

In Italia, le strutture ricettive collettive sono suddivise in due categorie: alberghiere ed extralberghiere. Tra le due, nella tesi è stato fatto un approfondimento sulle ultime, in particolar modo sugli agriturismi e sui Bed & Breakfast.

Sia l’agriturismo che il B&B sono strutture extralberghiere, ma presentano aspetti differenti come l’origine, il contesto normativo, i servizi offerti e i requisiti amministrativi necessari alla gestione. Dall’analisi effettuata si riscontra che l’agriturismo è a tutti gli effetti considerata un’attività imprenditoriale e che per questo risulta necessaria l’apertura della Partiva IVA; nel caso dei B&B invece, avviene l’opposto contrario, l’attività non è considerata di carattere imprenditoriale e non è soggetta al regime fiscale dell’Iva anche se quest’ aspetto non è condiviso da tutti e per questo motivo è assoggettata alla stessa tassazione delle strutture alberghiere per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti e al canone Rai speciale come quelle che hanno le attività aperte al pubblico.

Per quanto riguarda la tutela ambientale entrambe hanno lo scopo di favorire aree svantaggiare attraverso l’uso di edifici preesistenti, limitando la costruzione di nuove abitazioni, invece per ciò che riguarda l’aspetto redditizio, il reddito ricavato dall’esercizio dell’attività ha una funzione integrativa ad un profitto principale.

Negli anni 2007 e 2014, a livello nazionale gli alloggi agrituristici sono maggiormente concentrati in Toscana e in Trentino Alto Adige, molto meno in Lazio. La Sardegna registra invece, l’aumento maggiore rispetto a tutte le altre regioni.

Dai dati statistici emerge che i B&B sono maggiormente concentrati in Lazio e in Veneto dove hanno superato le 3.000 unità nel 2014.

La maggior parte degli alloggi agrituristici è collocato in una zona collinare o montuosa, pochissimi invece sono quelli che si collocano in una zona pianeggiante. La maggior parte dei B&B, secondo i dati del rapporto B&B Italia 2014, è collocato in località non ben definite anche se sono abbastanza diffusi anche in campagna, nelle località balneari e nei piccoli borghi.

Per quanto riguarda la gestione, è emerso che il gestore delle aziende agrituristiche è prevalentemente un uomo, contrariamente ai B&B, dove sono la maggiormente le donne a gestire tale struttura. Molto spesso l’uomo risulta essere a capo delle aziende agrituristiche anche per lo svolgimento dei lavori manuali tipici dell’azienda agricola, mentre la maggior parte dei B&B è gestito da donne proprie per le doti dedite all’ospitalità, alla cura dell’abitazione e dell’ambiente familiare.

Mentre i turisti nazionali scelgono un alloggio agrituristico per trascorrere un viaggio di breve durata, la maggior parte dei turisti internazionali li sceglie invece per soggiorni di lunga durata, al contrario dei Bed & Breakfast che vengono scelti sia da parte dei turisti nazionali sia da parte dei turisti internazionali per viaggi di breve durata.

La regione più ricettiva per quanto riguarda gli alloggi agrituristici nel 2014 è stata il Trentino – Alto Adige, mentre per quanto riguarda i Bed & Breakfast, la regione con una ricettività turistica più alta rispetto alle altre e stata la Valle d’Aosta.

Dopo aver effettuato una prima analisi sul fenomeno degli agriturismi e dei Bed & Breakfast in Italia, è stato fatto un particolare approfondimento in Abruzzo e in Molise. Dall’indagine emerge che, entrambe le regioni dimostrano un’importante dedizione all’attività agrituristica, scaturita sia dalle caratteristiche morfologiche del territorio che dalla necessità di rivitalizzare le aree maggiormente svantaggiate. Infatti, attraverso l’utilizzo dei PSR (Piano Sviluppo Regionale), l’attività agrituristica viene incentivata soprattutto per porre rimedio a tutte quelle aree abbandonate e che necessitano di un’attenzione maggiore. L’Abruzzo, anche per avere un’estensione territoriale maggiore di quella molisana, ha più di aziende agrituristiche, ma entrambe le regioni, nel confronto considerato hanno registrato un aumento, quindi l’apertura delle aziende agrituristiche continua a crescere.

Le tipologie agrituristiche maggiormente diffuse in Abruzzo, sono quelle autorizzate all’alloggio e alla ristorazione; tra quelle offerte nel territorio molisano invece, la tipologia autorizzata alla ristorazione è la più praticata.

In entrambe le regioni considerate, il maggior numero di alloggi agrituristici offre la pensione completa.

La maggiore diffusione di alloggi agrituristici in Abruzzo si è verificata nel 2014 prevalentemente nelle provincia di Chieti, mentre in Molise il fenomeno si è diffuso quasi interamente nella provincia di Campobasso piuttosto che in quella di Isernia.

Oltre alla differenziazione dei servizi svolti dagli alloggi agrituristici, vi si aggiungono quelli degli agro – ristori. I dati statistici mostrano come sia nel territorio abruzzese che in quello molisano, il servizio più praticato dalle aziende ristoratrici è quello di abbinare alla ristorazione anche il servizio di alloggio.

Sia la regione dell’Abruzzo che quella del Molise, oltre all’offerta prevalente di alloggio e ristorazione per la prima e di ristorazione per la seconda, offrono anche l’opportunità di poter svolgere altre attività in un’azienda agrituristica. Al loro interno, le aziende possono scegliere diversi tipi di attività da offrire ai loro clienti come escursionismo, equitazione, trekking, osservazioni naturalistiche, mountain bike, fattorie didattiche, corsi, sport e varie, che risultano differenti tra la zona abruzzese e quella molisana anche per le caratteristiche proprie di ciascun territorio. Dall’analisi in Abruzzo sono prevalenti le aziende che offrono equitazione, sport e attività varie. In Molise, invece, sono le osservazioni naturalistiche l’attività maggiormente diffusa, seguite dall’impiego di mountain bike.

Negli alloggi agrituristici dell’Abruzzo, il flusso turistico sia nazionale che internazionale svolge per la maggior parte dei casi viaggi di lunga durata, a differenza degli alloggi agrituristici situati in Molise dove i turisti nazionali vi trascorrono prevalentemente viaggi di breve durata al contrario dei turisti internazionali che li scelgono per soggiorni di lunga durata.

Fra l’Abruzzo e il Molise, la regione a più alta ricettività per quanto riguarda gli alloggi agrituristici è stata il Molise, che nel 2014 nonostante abbia un minore numero di posti letto e sia territorialmente più piccola rispetto all’Abruzzo, ha conteggiato un valore del tasso di funzione ricettiva più alto.

I Bed and Breakfast, che rispetto a quello dell’agriturismo, oltre alla differenze elencate sopra, hanno avuto una sviluppo costante e sostenuto anche in Abruzzo e Molise. L’Abruzzo, come anche per le aziende agrituristiche, supera il Molise in quantità di B&B distribuiti all’interno del suo territorio.

Dal punto di vista dell’offerta ricettiva complessiva nella zona abruzzese e molisana, anche il Bed and Breakfast rappresentano una parte considerevole del sistema di ospitalità regionale che come detto in precedenza, è formata anche in buona parte dalle aziende agrituristiche.

Dagli ultimi dati rilevati, in Abruzzo, si può notare come la provincia in cui sono stati aperti il maggior numero di B&B è stata quella di Cheti nell’anno 2014, sostituita a quella de L’Aquila nel 2007. In Molise, la maggior parte dei B&B sono localizzati intorno alla provincia di Campobasso, molto meno in quella di Isernia.

Nei Bed & Breakfast situati in Abruzzo e Molise invece, sia il flusso turistico nazionale che internazionale li sceglie prevalentemente per soggiorni di breve durata, stessa cosa che accade per tutti gli altri esercizi B&B situati in tutt’Italia.

Per quanto riguarda gli esercizi di Bed & Breakfast, la regione più ricettiva rispetto all’intensità, cioè rispetto al numero di letti messi a disposizione ogni cento abitanti è stata l’Abruzzo, mentre la regione che ha assunto un valore più alto del tasso di funzione ricettiva rispetto alla superficie territoriale è stata quella del Molise.

In conclusione, le due formule ricettive dell’agriturismo e del Bed & Breakfast, rappresentano una parte fondamentale del sistema di ospitalità, praticate in modo considerevole nella provincia di Chieti per il territorio abruzzese e in quella di Campobasso per quello molisano.

La formula agrituristica, grazie all’utilizzo di edifici preesistenti , concorre attivamente al riequilibrio delle aree maggiormente svantaggiate e sotto – sviluppate e persegue l’obiettivo della tutela ambientale attraverso politiche ambientali corrette che hanno l’obiettivo di sensibilizzare l’uomo contro un uso improprio dell’ambiente.

La tutela ambientale, oltre al profitto economico, è il primo obiettivo soprattutto in una visione futura da perseguire per incentivare al meglio le aziende agrituristiche a valorizzare i propri prodotti, le filiere corte e a mantenere vive le antiche tradizioni. L’agriturismo, riporta il turista a riscoprire il contatto con la natura, l’ambiente ed il mondo contadino. La campagna infatti, molto spesso coincide con il luogo in cui si trascorre l’infanzia ed è quello in cui si ritorna alle origini.

Soprattutto negli ultimi decenni, anche l’attività di B&B è entrata a far parte del sistema di ospitalità, con un ritmo ci crescita sempre più elevato. È una formula ricettiva che ha delle caratteristiche molto semplici, infatti si svolge in abitazioni private che scelgono di fornire l’alloggio e la prima colazione a persone che si trovano nelle vicinanze. L’attività di B&B, non è stata riconosciuta ufficialmente con una legislazione a se stante e questo ha creato alcune lacune nel processo di affermazione come attività ricettiva. Come visto in precedenza, in Italia, i B&B si sono diffusi in primo luogo in Lazio come sostegno alle strutture alberghiere nell’ospitare i pellegrini accorsi a Roma per l’evento del Giubileo del 2000.

Anche l’attività di B&B, si svolge in edifici già esistenti, trattasi di abitazione private, che limitano l’avvio di nuove costruzioni per le nuove strutture ricettive. L’esercizio di questa attività potrebbe risultare un’occasione per valorizzare aree in cui non c’è un apparato ricettivo ancora molto consolidato oppure che aiuti a promuovere dei luoghi in cui l’attività turistica non si è ancora affermata e in cui l’offerta ricettiva ha bisogno di essere rivitalizzata, grazie anche ai costi più contenuti rispetto alle strutture ricettive alberghiere.

La formula del Bed and Breakfast, è considerata una delle più semplici perché offre essenzialmente il pernottamento, la prima colazione ed altri eventuali servizi. Ciò che contraddistingue, questa formula da tutte le altre è l’accoglienza familiare, il turista potrà sentirsi come a casa durante il suo soggiorno e riuscire a visitare il luogo come farebbe un cittadino.