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Settimana Santa in Sicilia: un tour alla scoperta delle feste più appassionanti

Settimana Santa in Sicilia: un tour alla scoperta delle feste più appassionanti

I riti della Settimana Santa uniscono la Sicilia in un unico, ma sfaccettato, rito collettivo. Una rappresentazione teatrale legata a temi ben definiti che si ripetono in molti borghi e città e a rappresentazioni uniche che mescolano il sacro e profano. 

Chi ha voglia di immergersi nei riti della Settimana Santa in Sicilia può pianificare un tour dell'isola alla scoperta del momento più intenso delle celebrazioni pasquali.

Un itinerario della Settimana Santa può partire da Scicli, sud est dell'isola, dove nel pomeriggio della Domenica delle Palme hanno inizio le processioni che caratterizzano l'intera settimana. A sfilare per le vie della città è il simulacro dell'Addolorata di Santa Maria la Nova, un gruppo statuario oggetto di una fortissima devozione e legato a un culto antichissimo.

Per chi volesse fermarsi a Scicli fino al martedì, si svolge la processione di una seconda Addolorata, mentre la Domenica di Pasqua la festa prevede la processione della statua del Cristo Risorto chiamato “Uomo Vivo” o “Gioia”.

Il Lunedì Santo ci si può spostare a Enna dove, a partire dalle ore 11.00 tutte le confraternite della città, ciascuna con la propria mantellina tipica, si recano in processione in Duomo per adorare il Santissimo Sacramento in dialetto ennese. Tutta la Settimana Santa di Enna e i Misteri sono un bene immateriale protetto dall'Unesco.

A Caltanissetta cominciano il Mercoledì Santo le celebrazioni della Settimana Santa. La città attende fremente lo svolgersi della Real Maestranza. La processione è una delle più antiche dell'isola e per la città è uno dei giorni più straordinari dell'anno tanto la Real Maestranza è connessa con la storia di Caltanissetta. Il personaggio principale del corteo è il Capitano, che ogni anno viene eletto dalle varie categorie artigiane; nello stesso modo si eleggono lo Scudiero, l'Alfiere Maggiore, i Portabandiera e gli Alabardieri

Una imponente e suggestiva processione si svolge a Ispica (Ragusa) nella notte tra il Mercoledì e il Giovedì Santo. Intorno alle tre di notte i fedeli si radunano nella chiesetta rupestre di Santa Maria Maggiore, detta Santa Maria alla Cava perché si trova all'interno di Cava d'Ispica, un canyon dove un tempo sorgeva l'abitato. Caratteristica di questa discesa nella cava è che durante il tragitto viene inscenata la Via Crucis.

A San Fratello, sui Nebrodi messinesi, dal mercoledì santo al venerdì santo i riti della Passione si intrecciano con quelli carnascialeschi. Una miriade di contadini e pastori si travestono da "giudei" con dei particolari costumi costituiti da giubbe rosse e gialle impreziosite con motivi floreali e ricami e da un cappuccio rosso che ricopre la testa.

Il Giovedì santo a Marsala si svolge un'imponente processione sacra dedicata alla Passione e morte del Cristo effettuata da 9 gruppi di figuranti, ognuno dei quali rappresenta eventi legati alla Passione del Cristo, partendo dall'ultima cena fino all'ascesa al Calvario.

Il Giovedì santo ovunque è tempo di Sepolcri. All'interno delle chiese di tutte le città vengono allestiti gli altari con germogli di grano e nastri rossi. 

Tra i Misteri di Trapani la processione più imponente è quella del Venerdì Santo durante la quale sfilano 18 gruppi lignei appartenenti alle maestranze più quelle del Cristo morto e dell'Addolorata.

Ci spostiamo a Terrasini, in provincia di Palermo, ogni anno si svolge una delle feste più caratteristiche dell'isola e la data scelta è quella del sabato che precede la Domenica di Pasqua. Stiamo parlando della Festa di li schietti. I schietti sono gli scapoli della città e le origini della loro festa si fanno risalire all'epoca della dominazione musulmana. 

Prizzi (Palermo) la Domenica di Pasqua viene svegliata da un singolare frastuono provocato da catene. Le catene sono quelle che tengono in mano i diavoli, vestiti di rosso e con una grottesca maschera di cuoio sul volto. Chi si trova per strada viene disturbato dal gruppo dei diavoli ai quali si accompagna una figura vestita di giallo che rappresenta la Morte. Questa rappresentazione farsesca è il preludio del vero e proprio “abballu dei diavoli” ovvero quella danza, dal rituale codificato, che i diavoli e la morte mettono in scena per impedire l'incontro tra la statua del Cristo e quella della Madonna che lo cerca tra le vie della città.

A risolvere la situazione, come da tradizione, intervengono le figure degli Angeli che mettono in fuga i diavoli e la Morte e danno inizio ai festeggiamenti per la Pasqua di Risurrezione e per il risveglio della primavera.

Buon viaggio alla scoperta di queste meravigliose tradizioni!

Pubblicato il 17 Aprile 2018
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