Agriturismi: è boom in Italia
Si è conclusa il 14 novembre la nona edizione di Agrietour, il Salone Nazionale dell'agriturismo di Arezzo.
Nel corso dell'evento sono stati presentati i dati riguardanti la situazione dell'agriturismo in Italia dal 1998 al 2009. Secondo quanto emerge dallo studio, in dieci anni, le strutture agrituristiche sono aumentate del 90% raggiungendo il traguardo di 18.480 sul territorio nazionale e attestandosi su un volume di affari che supera il miliardo di euro l'anno.
In testa alla classica nazionale per numero di strutture operanti si confermano la Toscana seguita dal Friuli Venezia Giulia dal Veneto e dall'Umbria. Significativi i dati di Marche e Sicilia con l'8,4% delle strutture agrituristiche.
L'età media del titolare delle aziende agrituristiche è di 51 anni e se, il 61% dei titolari ,è uomo è anche vero che si registra un incremento considerevole di donne alla guida di strutture con una media nazionale che si attesta intorno al 35%. Nel 30% dei casi presi a campione il titolare ha la licenza elementare o media, il 26% una laurea nel settore agricolo, il 17% un diploma di scuola media superiore, il 16% nessun titolo di studio.
Riguardo al tempo dedicato all'attività agrituristica rispetto all'attività agricola il 43,9% lo distribuisce equamente. Il 31% si occupa principalmente dell'attività agricola mentre il 21,3% svolge principalmente attività agrituristica.
In testa alle regioni si trova, come accennato, la Toscana con il 24%, seguita dal Friuli con il 9,7%. A pari merito Marche e Sicilia con l'8,4% e in Veneto e l'Umbria attestate intorno al 7%.
Il 53% delle aziende agrituristiche pratica l'olivicoltura, il 50,3% la viticoltura, il 45% la cerealicultura, il 30,3% coltiva frutta e ortaggi mentre il 18,7% la zootecnia.
Riguardo al metodo di coltivazione praticato il 41,3% attua metodi di coltivazione convenzionali, il 37,4% pratica coltivazione biologica e, tra le aziende che utilizzano metodi di coltivazione biologica, il 27% possiede prodotti certificati. Il 25% delle aziende agrituristiche si rivolge ad un tipo di produzione integrata. Il 39,4% del totale delle aziende ha prodotti certificati dai marchi DOP/IGP/DOC/DOCG/IGT.
Vediamo ora i dati riguardanti i servizi agrituristici offerti.
Il 94,2% offre l'alloggio. Il numero medio dei posti letto è 22. Il 54,2% offre la ristorazione con una media di 53 coperti. L'agricampeggio è offerto dal 7,1% delle aziende con una media di 11 piazzole di sosta.
L'83% delle aziende agrituristiche pratica la vendita diretta dei prodotti dell'azienda, il 71% organizza dei percorsi per la degustazione dei prodotti, il 42% arricchisce l'offerta con attività culturali e ricreative in azienda, il 27,10% con attività sportive, il 24% organizza escursioni in azienda e nei dintorni.
Tra le attività ricreative proposte dall'azienda in testa la piscina con il 49%, le escursioni a piedi con il 48,4%, le escursioni in bicicletta con il 45,8. il 32% delle aziende organizza corsi di cucina, il 27% incontri culturali. Tra i servizi che le aziende intendono avviare o potenziare in testa si trova l'agricampeggio seguito dal centro benessere. Per quanto riguarda quest'ultimo dato anche gli agriturismi si allineano ad un trend europeo che vede un incremento notevole, all'interno di tutte le tipologie di strutture ricettive e microricettive, di spazi dedicati al wellness.
Per quanto riguarda i finanziamenti il 41,3% delle aziende ha usufruito di contributi finanziari previsti nell'ambito di una Legge Regionale. Il 20% di Fondi previsti dal programma comunitario. Il 53% delle aziende ha utilizzato i fondi per la ristrutturazione degli edifici e una percentuale del 26,5% per acquistare l'arredamento.
Secondo il 74% dei titolari di aziende agrituristiche la cosa più importante da offrire agli ospiti è la professionalità e la qualificazione del titolare e del personale. Il 73,5% afferma invece che il valore aggiunto più importante è offerto dal contesto paesaggistico che deve essere tipicamente rurale. Il 65,8% attribuisce la soddisfazione degli ospiti al comfort degli spazi e degli alloggi e il 56,8% alla vendita diretta di prodotti aziendali.
Il tipo di formula preferita dagli ospiti delle aziende agrituristiche è la mezza pensione con il 53,1%. Il 36,1% preferisce il pernottamento e la prima colazione. Per il 54,2% la vacanza in agriturismo deve essere soprattutto golosa. Il 40,3 degli ospiti è alla ricerca della vacanza meditativa all'insegna della tranquillità e della sobrietà, il 29,6% punta invece sul risparmio e il 28,1% è attento alla tematica ambientalista.
I servizi fondamentali richiesti dagli ospiti in agriturismo sono: il bagno in camera per l'82,5%, l'accoglienza di tipo familiare per il 75%, a seguire si trova l'utilizzo di prodotti tipici, la ristorazione a base di ricette locali e prodotti stagionali e l'organizzazione di percorsi e attività naturalistiche.
Secondo gli studi l'ospite medio ha tra 35 e 50 anni, è sensibile ai temi dell'ecologia, amante della cucina tipica e con un buon potere di acquisto, preferisce vacanze brevi (tra i 3 e i 5 giorni) da ripetere magari più volte nel corso dell'anno.
Nel corso dell'evento sono stati presentati i dati riguardanti la situazione dell'agriturismo in Italia dal 1998 al 2009. Secondo quanto emerge dallo studio, in dieci anni, le strutture agrituristiche sono aumentate del 90% raggiungendo il traguardo di 18.480 sul territorio nazionale e attestandosi su un volume di affari che supera il miliardo di euro l'anno.
In testa alla classica nazionale per numero di strutture operanti si confermano la Toscana seguita dal Friuli Venezia Giulia dal Veneto e dall'Umbria. Significativi i dati di Marche e Sicilia con l'8,4% delle strutture agrituristiche.

L'età media del titolare delle aziende agrituristiche è di 51 anni e se, il 61% dei titolari ,è uomo è anche vero che si registra un incremento considerevole di donne alla guida di strutture con una media nazionale che si attesta intorno al 35%. Nel 30% dei casi presi a campione il titolare ha la licenza elementare o media, il 26% una laurea nel settore agricolo, il 17% un diploma di scuola media superiore, il 16% nessun titolo di studio.
Riguardo al tempo dedicato all'attività agrituristica rispetto all'attività agricola il 43,9% lo distribuisce equamente. Il 31% si occupa principalmente dell'attività agricola mentre il 21,3% svolge principalmente attività agrituristica.
In testa alle regioni si trova, come accennato, la Toscana con il 24%, seguita dal Friuli con il 9,7%. A pari merito Marche e Sicilia con l'8,4% e in Veneto e l'Umbria attestate intorno al 7%.
Il 53% delle aziende agrituristiche pratica l'olivicoltura, il 50,3% la viticoltura, il 45% la cerealicultura, il 30,3% coltiva frutta e ortaggi mentre il 18,7% la zootecnia.
Riguardo al metodo di coltivazione praticato il 41,3% attua metodi di coltivazione convenzionali, il 37,4% pratica coltivazione biologica e, tra le aziende che utilizzano metodi di coltivazione biologica, il 27% possiede prodotti certificati. Il 25% delle aziende agrituristiche si rivolge ad un tipo di produzione integrata. Il 39,4% del totale delle aziende ha prodotti certificati dai marchi DOP/IGP/DOC/DOCG/IGT.
Vediamo ora i dati riguardanti i servizi agrituristici offerti.
Il 94,2% offre l'alloggio. Il numero medio dei posti letto è 22. Il 54,2% offre la ristorazione con una media di 53 coperti. L'agricampeggio è offerto dal 7,1% delle aziende con una media di 11 piazzole di sosta.
L'83% delle aziende agrituristiche pratica la vendita diretta dei prodotti dell'azienda, il 71% organizza dei percorsi per la degustazione dei prodotti, il 42% arricchisce l'offerta con attività culturali e ricreative in azienda, il 27,10% con attività sportive, il 24% organizza escursioni in azienda e nei dintorni.

Per quanto riguarda i finanziamenti il 41,3% delle aziende ha usufruito di contributi finanziari previsti nell'ambito di una Legge Regionale. Il 20% di Fondi previsti dal programma comunitario. Il 53% delle aziende ha utilizzato i fondi per la ristrutturazione degli edifici e una percentuale del 26,5% per acquistare l'arredamento.
Secondo il 74% dei titolari di aziende agrituristiche la cosa più importante da offrire agli ospiti è la professionalità e la qualificazione del titolare e del personale. Il 73,5% afferma invece che il valore aggiunto più importante è offerto dal contesto paesaggistico che deve essere tipicamente rurale. Il 65,8% attribuisce la soddisfazione degli ospiti al comfort degli spazi e degli alloggi e il 56,8% alla vendita diretta di prodotti aziendali.
Il tipo di formula preferita dagli ospiti delle aziende agrituristiche è la mezza pensione con il 53,1%. Il 36,1% preferisce il pernottamento e la prima colazione. Per il 54,2% la vacanza in agriturismo deve essere soprattutto golosa. Il 40,3 degli ospiti è alla ricerca della vacanza meditativa all'insegna della tranquillità e della sobrietà, il 29,6% punta invece sul risparmio e il 28,1% è attento alla tematica ambientalista.
I servizi fondamentali richiesti dagli ospiti in agriturismo sono: il bagno in camera per l'82,5%, l'accoglienza di tipo familiare per il 75%, a seguire si trova l'utilizzo di prodotti tipici, la ristorazione a base di ricette locali e prodotti stagionali e l'organizzazione di percorsi e attività naturalistiche.
Secondo gli studi l'ospite medio ha tra 35 e 50 anni, è sensibile ai temi dell'ecologia, amante della cucina tipica e con un buon potere di acquisto, preferisce vacanze brevi (tra i 3 e i 5 giorni) da ripetere magari più volte nel corso dell'anno.
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