Guida Blu. I mari più puliti secondo Legambiente

Cominciamo dalle Bandiere Blu. La Fee in collaborazione con l’Ue e due agenzie dell’ONU premia non solo il mare più pulito ma prende in considerazione per l’assegnazione anche altre variabili quali l’efficienza della raccolta differenziata, l’accessibilità del mare, l’offerta dei servizi turistici e di sicurezza, nonché la depurazione delle acque reflue. Il risultato è che le Bandiere Blu non identificano necessariamente i luoghi che offrono il mare più pulito ma quelli che oltre alla pulizia delle acque attuano una politica ambientale che promette la creazione di spazi più puliti dal mare alla terra.
Conduce la classifica delle Bandiere Blu la Liguria con 17 riconoscimenti. Seguono Marche e Toscana (16 Bandiere Blu) e Abruzzo (13 Bandiere Blu).

La Sardegna è invece al primo posto per quanto riguarda le Vele Blu. Tutte le località segnalate e premiate con le vele coniugano l’offerta turistica con il rispetto per l’ambiente (e in questo, apparentemente, non si differenziano molto dalle Bandiere Blu). I parametri prendono in considerazione pulizia delle acque, servizi efficienti, progetti per una migliore gestione dei rifiuti e per la qualità dell’aria, valorizzazione del paesaggio, tutela dei centri storici, produzioni tipiche, offerta enogastronomica, piani per una corretta pianificazione del territorio. Parametri e valori sicuramente più ampi rispetto a quelli presi in considerazione dalle Fee.
All’interno della decima edizione della Guida Blu, che elenca le località Vela Blu, pubblicata da Legambiente e Touring Club, c’è una sezione dedicata alla nautica da diporto realizzata in collaborazione con Ucina (Unione Nazionale dei Cantieri e delle Industrie Nautiche ed Affini) che propone 14 itinerari ala portata di tutti. Per gli amanti dell’acqua dolce ritorna, all’interno della Guida Blu, una parte dedicata ai laghi con il palmares del turismo lacustre.
E’ il Trentino Alto Adige la regione che si aggiudica maggiori riconoscimenti. Le località che hanno conquistato 5 vele sono: Appiano sulla strada del Vino (BZ), Fiè allo Sciliar (BZ), Molveno (Tn), Bellagio (CO) e Massa Marittima (GR).
La Guida Blu presenta complessivamente 354 spiagge, 364 località costiere di mare e di lago, 14 itinerari in barca per diportisti, 50 grotte marine. Non manca anche un elenco di strutture ricettive che si fregiano dell’etichetta ecologica (ecolabel) di Legambiente Turismo.
Vediamo la classifica delle Vele Blu 2010. A dominare la classifica è la Campania con Pollica (Sa) e le località costiere di Acciaroli e Pioppi, perle del Cilento. Il comune salernitano si piazza al primo posto per la conservazione del paesaggio e una migliore sostenibilità ambientale.
Al secondo posto sono stabili le Cinque Terre con i tre comuni del Parco Nazionale: Riomaggiore, Vernazza, Monterosso. All’interno dei comuni del Parco Nazionale sono state eliminate le barriere architettoniche per rendere accessibile alle persone diversamente abili la Via dell’Amore. Inoltre si è consolidato un equilibrio virtuoso tra sviluppo economico legato alle tipicità locali e ai prodotti della terra.
La bianca Ostuni, in provincia di Brindisi, è al terzo posto per avere attuato una serie di interventi che rientrano in una logica di sostenibilità tra i quali spiccano le iniziative di mobilità sostenibile e quelle legate all’ottimizzazione del ciclo dell’acqua.
A seguire troviamo Capalbio e Castiglione della Pescaia, entrambe in provincia di Grosseto.
Sempre in Puglia, la sesta località, è Nardò (Le). Il Parco Regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano è uno dei gioielli naturalistici, paesaggistici e archeologici del Salento e rappresenta una delle più importanti opere di tutela e di fruizione tra i parchi della provincia. La città è attiva nell’arginare l’abusivismo edilizio costiero e adotta severi criteri di compatibilità ambientale per le concessioni demaniali costiere.

L’isola di Salina in provincia di Messina, nell’arcipelago delle Eolie, conserva il fascino tipico di un luogo nel quale si sente forte il legame con la storia e la cultura dei suoi abitanti raccontate dalle architetture dei villaggi, dalle collezioni di utensili legate alle attività marinare e alle pratiche agricole che forniscono, tutt’oggi, prodotti eccellenti come i capperi e il vino.Il livello della raccolta differenziata si attesta a percentuali molto al di sopra delle medie regionali. Queste e molte altre caratteristiche hanno fatto piazzare Salina all’ottavo posto.
Rimanendo in Sicilia la nona località Vela Blu è il comune di San Vito Lo Capo (Tp). Il comune ha investito parecchie risorse sulla sostenibilità ambientale e sui temi della pianificazione: vaste aree pedonalizzate, piano urbano del traffico, piano di utilizzo del demanio marittimo, libera fruizione delle spiagge, valorizzazione dei prodotti locali, filiera corta nel settore agro alimentare, recupero e cultura delle tradizioni locali. Da quest’anno è in vigore il divieto di fumo in spiaggia se sprovvisti di porta cicche. I parametri per il riconoscimento tengono conto anche dell’alto livello della proposta culturale con manifestazioni e iniziative di pregio tra le quali il Cous Cous Fest e il Festival degli Aquiloni.

Noto in provincia di Siracusa è passata in pochi mesi dal 3% al 31% per quanto riguarda la raccolta differenziata. Grazie a fondi del Comune è stata aperta l’ala medievale del Museo Civico, un museo etnografico e sono stati messi in rete i musei e le collezioni della città. La lotta agli abusi edilizi che deturpavano questa perla del barocco ibleo ha visto le prime demolizioni e l’istituzione di pattuglie di vigili urbani per il controllo ambientale del territorio.
Ancora la pluripremiata Sardegna al quattordicesimo posto con Posada in provincia di Nuoro dove un grande progetto di salvaguardia ambientale di tutto il sistema costiero ha permesso la rinaturalizzazione delle dune, il miglioramento della fruibilità compatibile e la futura istituzione del parco fluviale del Rio Posada.
La classifica della 5 Vele si conclude con Otranto (Le) che ha avviato politiche di sostenibilità sia sul fronte dei rifiuti con la racccolta differenziata “porta a porta” e un sistema di piccole isole ecologiche collocate in posti strategici, sia sulla qualità dell’aria con l’attivazione di centraline di monitoraggio. E’ stato istituito un osservatorio sugli ecosistemi mediterranei, un Ente Parco per il governo dell’area protetta e un Centro di Accoglienza Parco dove verranno svolte attività di formazione e informazione, escursioni e visite guidate mirate alla fruizione sostenibile del territorio.
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