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Un Weekend da Fine del Mondo. A Cisternino in Puglia

Fate voi...

Scegliete di godervi la Fine del Mondo o di rifugiarvi in uno dei pochi posti al mondo che sfuggirà alla profezia dei Maya? Se ne parla, ovunque e comunque.

trulli - Locorotondo. Foto di leo fasano

Avevate mai sentito prima il nome di Cisternino? La cittadina, poco più di 12 mila abitanti dalla Valle dell'Itria in Puglia, è infatti uno dei luoghi, insieme alle vicine Ceglie Messapica, Ostuni e Alberobello, che verrà risparmiato dalla Fine del Mondo.

Tutto risale in effetti al 1979, anno in cui a Cisternino venne fondato un tempio indiano da parte dei seguaci del maestro Babaji, che, con la largo anticipo, aveva profetizzato che a Cisternino e dintorni, chi voleva perdersi lo spettacolo della fine del mondo avrebbe trovato la Salvezza.

Tutta la Valle dell'Itria è un boom di prenotazioni per trascorrere i giorni a cavallo della fatidica data. Cosa accadrà? Sono molte le teorie tra le quali quelle più “accreditate” parlano del passaggio di un allineamento di pianeti, di inversione dei poli terrestri, sommovimenti e tempeste solari. Ad aggiungere elementi sul possibile cataclisma anche l'arrivo dell'asteroide Toutatis che passerà 6,9 milioni di chilometri dalla terra, cioè a dire sfiorerà il nostro pianeta.

E così tra olive, noci, ciliegie e prodotti tipici la Valle dell'Itria si trasformerà per una notte nell'Oasi della Salvezza. Un tormentone che naturalmente è stato cavalcato dalla città che si appresta a vivere la notte del 21 dicembre ampliando la classica offerta natalizia del Mercatino di Natale per cedere il passo ad una grande Notte Bianca.

Si prevede il pienone e i pubblico delle grandi occasioni anche presso il tempio dei seguaci di Babaji. E chi volesse approfittare della fine del mondo per scoprire la Valle dell'Itria potrà dedicarsi, nell'attesa, alla visita di Cisternino e delle città nei dintorni. Con protagonista il trullo (Patrimonio del'UNESCO) le città della Valle dell'Itria sono tutte dei borghi caratteristici con viuzze e case in pietra. Cisternino fa parte dei Borghi più Belli d'Italia fondato, si racconta, alla fine della Guerra di Troia da Sturnoi, amico di Diomede. Distrutto nel 216 a.C. durante le scorrerie di Annibale in Puglia, l'abitato tornò a vivere nell'VIII sec., quando un gruppo di monaci basiliani profughi dell'Oriente, notarono in queste contrade le rovine dell'antico centro. Sulle stesse vollero allora edificare una badia di rito greco che chiamarono San Nicolò cis-Sturninum, proprio dove oggi sorge la Chiesa Matrice.

A cavallo tra Ottocento e Novecento, il paese cominciò a svilupparsi al di fuori della cinta muraria, dove l'unico esempio interessante è quello di alcuni edifici con decorazioni liberty in via S. Quirico. Nel borgo, invece, gli edifici storici di maggior pregio sono la torre e la chiesa che si affacciano sulla piazza.

Importante per il culto locale è la chiesetta romanica della Madonna d'Ibernia, sorta intorno al 1100 nel periodo della formazione del casale di Cisternino, da cui dista 3 km. La chiesa incorpora i resti di un preesistente cenobio basiliano costruito non distante da un precedente tempio pagano dedicato alla dea della fertilità Cibele. E' conseguenza dell'antico culto verso questa divinità la venerazione del popolo per la Madonna d'Ibernia, detta anche "delle uova", cioè della procreazione e dell'abbondanza. Al suo santuario viene portato in dono, nelle feste primaverili, lo stesso dolce, il chïrrùchele (dal latino auguraculum, dono propiziatorio), che i fanciulli pagani offrivano a Cibele per propiziarsi la fecondità.

Una visita a Cisternino e dintorni è anche l'occasione per deliziare il palato grazie ai piatti dell'arte contadina: orecchiette con le cime di rapa, lorecchiette al sugo, pecorino e ricotta, legumi,  friselle, formaggi e salumi. Il tutto irrorato di pregiati oli e ottimi vini.

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