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Pavia, capitale del turismo religioso e culturale

E' in occasione dell'evento Pavia Crossroads of Europe che oggi proponiamo una mini guida di Pavia, incantevole cittadina sul Ticino.

Fino al 10 giugno Pavia sarà la sede delle Giornate Europee degli Itinerari Religiosi e Culturali. La manifestazione è stata voluta dalla Commissione Europea e dal Consiglio d'Europa insieme alla Regione Lombardia. “Si tratta di una manifestazione che proietta Pavia al centro di un rinnovato interesse a livello europeo attraverso la valorizzazione della sua storia e del suo grande patrimonio artistico, culturale e religioso. Anche in vista dell'EXPO 2015 – dichiara il Sindaco Alessandro Cattaneo - un evento come Crossroads of Europe, costruito attorno ad una offerta turistica mirata e di qualità, sarà certamente un motore di sviluppo per la città e il suo economico e produttivo”. Un'occasione importante - conclude la nota - per la citta' che ospita le reliquie di Sant'Agostino per far conoscere al grande pubblico il patrimonio architettonico di Pavia accresciuto nei secoli grazie anche alla peculiarità d'essere crocevia naturale di tre cammini di pellegrinaggio religioso: la Via Francigena, il Cammino di San Martino di Tours e quello di Sant'Agostino. Questa eredità della storia offre l’occasione per rilanciare definitivamente la città come destinazione turistica di grande interesse sia culturale sia religioso.

Oltre al ricco patrimonio monumentale, sono ancora visibili in città le chiese che hanno ospitato i pellegrini che percorrevano la Via Francigena; tutta la zona del Borgo Ticino, fino ad arrivare al confinante Comune di San Martino Siccomario, teatro d’infanzia di Saint Martin de Tours e nella chiesa di San Pietro in Ciel d’Oro dove riposa il corpo di Sant’Agostino.

A pochi chilometri da Milano, 35 km o poco più, Pavia è una città a misura d'uomo. La prima cosa che viene in mente quando si nomina Pavia è sicuramente la famosa Certosa: un complesso monumentale tra i più interessanti d'Italia che sorge a circa 8 chilometri dal centro cittadino. Il monastero cistercense fu costruito a partire dal 1396 per volontà di Gian Galeazzo Visconti che donò alla Chiesa anche le cittadine di Binasco, Magenta, Boffalora e San Colombano. Ai lavori di costruzione e decorazione dell'edificio destinato a sacello funebre della famiglia Visconti, con i 300 operai e le maestranze finanziate dal Duca, collaborarono anche i Padri Certosini, che avrebbero vissuto nell'attiguo monastero. Dopo varie vicissitudini, il monastero fu ultimato nel 1452, la chiesa nel 1473 e la facciata nel XVI secolo. Il complesso monumentale si compone di una chiesa a tre navate e due magnifici chiostri fulcro della vita monastica. Tra le opere di rilevo della Certosa si ricordano il polittico del Perugino (1499) del quale rimane oggi solo la parte mediana con la figura di Dio Padre benedicente mentre gli altri comparti si trovano alla National Gallery di Londra e i Dottori della Chiesa del Borgognone. La più antica opera scultorea dela Certosa di Pavia è il trittico eburneo conservato nella sacrestia vecchia e attribuito a Baldassarre degli Embriachi che l'avrebbe realizzato tra il 1400 e il 1409. Il polittico di avorio è formato da settantasei comparti finemente lavorati. Collocato nel braccio destro del transetto della chiesa si trova il Monumento funebre di Gian Galeazzo Visconti all'interno del quale si trovano le spoglie del Duca di Milano e della moglie Isabella di Valois.

Fondata dai Romani con il nome di Ticinum la città cambià nome sotto la dominazione longobarda quando divenne capitale del Regum Italicum dei Longobardi con il nome di Papia. Furono proprio i Longobardi a dare un impulso culturale alla scuola giuridica che sarebbe diventata Università e che, ad oggi, è uno dei vanti della città lombarda.

Nel 1359 la città entra a far parte dei domini dei Visconti, sostituiti nel 1454 dagli Sforza che, come i Visconti, continuarono ad arricchire la città dal punto di vista architettonico e artistico. E' in questo momento di splendore che sono attivi in città il Bramante e Leonardo da Vinci. Un Tour della città comprende di certo la visita alla Chiesa di San Michele Maggiore che ospitò l'incoronazione di Re e Imperatori ed è la più importante architettura romanica della città. Celebrata come uno dei più eccelsi esempi di architettura romanico lombarda la chiesa ha una facciata realizzata in pietra arenaria e scandita da un finto loggiato nella parte alta. All'interno sono conservate le spoglie di San Siro, patrono e primo vescovo della città, mentre all'interno della cappella a destra dell'altare è custodita una croce in argento dell'VIII secolo. Un altro luogo importantissimo sia dal punto di vista religioso che artistico è San Pietro in Ciel d'Oro. La Chiesa, ricordata da Dante Alighieri nella Divina Commedia, fu fondata da Liutprando nel VII secolo. La facciata della chiesa è in maiolica e all'interno si conservano le spoglie del re longobardo Liutprando e di Sant'Agostino. Le reliquie del santo sono custodite all'interno di una bellissima arca la cui decorazione è influenzata dallo stile del pisano Giovanni di Balduccio. Nel corso dell'Ottocento la chiesa subì un intervento di restauro integrativo nel tentativo, non troppo felice, di restituire integrità alla forme romaniche.

Il Duomo di Pavia è intitolato a Santo Stefano. La sua costruzione avvenne verso la fine del XV secolo per volere del vescovo Ascanio Maria Sforza Visconti. Tra le caratteristiche più interessanti c'è la cupola, la terza in Italia per dimensioni dopo quelle di San Pietro di di Santa Maria del Fiore a Firenze. A fianco si trova la Torre Civica crollata improvvisamente il 17 marzo del 1989 dopo circa sette secoli di presenza nel centro storico della città. E per rimanere in ambito religioso citiamo ancora la Chiesa di Santa Maria del Carmine, uno dei più spettacolari esempi di architettura gotica in mattoni di tutto il nord Italia; la chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, la più antica della città; San Francesco con la facciata simile a quella dell'abbazia di Chiaravalle; San Teodoro all'interno della quale si possono ammirare gli affreschi di Bartolomeo Suardi, conosciuto come il Bramantino.

Se straordinarie sono le testimonianze di carattere religioso lo stesso si può affermare per gli edifici civili tra i quali spicca di certo il Castello Visconteo fatto costruire da Gian Galeazzo II Visconti nel 1360. Al suo interno sono ospitati i Musei Civici: attraverso le sale affrescate si legge la storia di Pavia. Il Museo Archeologico con la raccolta di vetri romani; la Sala di Pavia Capitale Longobarda con capolavori di scultura romanica, tardogotica e rinascimentale; la Pinacoteca con dipinti dal XIII al XVIII secolo e le collezioni dell'Ottocento e del Novecento; il Museo del Risorgimento.

Aperto per la prima volta al pubblico nel 1911 e poi rimasto chiuso per quasi mezzo secolo, il Museo della Certosa di Pavia raccoglie opere provenienti dal complesso monastico o a esso strettamente collegate. La sua visita costituisce dunque un complemento indispensabile alla conoscenza e all’apprezzamento del monumento e un’occasione unica per ammirare alcuni capolavori non altrimenti visibili. Il Museo comprende due sezioni fondamentali. Al piano terreno è conservata la Gipsoteca, nella quale sono esposti circa 200 calchi in gesso tratti dai rilievi di facciata, dai chiostri e da altre parti del monastero. Al piano superiore si trovano invece paramenti, dipinti e sculture originali.

Pavia è una delle città più vivibili d'Italia anche grazie alle numerose zone verdi. Tra i parchi e i giardini pubblici più importanti ci sono l'Area Vul che costeggia la riva destra del Ticino tra Ponte della Libertà e Ponte Coperto; i Giardini Malaspina, nella zona di Piazza Petrarca, palcoscenico di numerosi eventi e spettacoli; i Giardini del Castello con giochi e divertimenti per i più piccoli e il Parco della Vernavola, immensa distesa verde alle porte della città dotata di piste ciclabili boschi e oasi faunistiche.

E passiamo alla cucina. Il territorio pavese, punto di incontro di culture e tradizioni presenta una offerta enogastronomica ricca e variegata nella quale il riso, i latticini e la carne sono solo alcuni degli ingredienti essenziali. Il Pavese vanta una lunga tradizione nella coltivazione del riso e per questo le ricette a base di riso sono tantissime dal classico risotto alla certosina al più intrigante risotto con le rane. Tra gli animali da cortile molto sfruttati nelle preparazioni gastronomiche la parte da padrone la fa l'oca: tra le ricette più tipiche l'oca con le verze. La produzione di insaccati eccelle nel salame di Varzi, che si fregia della Denominazione di Origine Protetta. Tra i piatti storici va ricordata la zuppa pavese: brodo con uova e formaggio a cui si aggiungono fette di pane tostato. Per quanto riguarda i vini esiste la denominazione Oltrepò Pavese riservata ai vini DOC prodotti nella fascia collinare della provincia di Pavia.

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