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Le Manifestazioni Teatrali di Primavera

La primavera è la stagione dei teatri e degli anfiteatri. Si comincia a maggio e si termina in luglio, in piena estate, prima che le città si svuotino per le ferie d’agosto. Le manifestazioni più note all’interno di contesti archeologici legati, sin dall’antichità, agli spettacoli pubblici sono sicuramente le rappresentazioni classiche del Teatro Greco di Siracusa e la Stagione Lirica all’Arena di Verona.

L’Arena, il monumento più famoso della città scaligera, è da sempre meta d’obbligo per i visitatori che giungono da tutte le parti del mondo, appassionati dell’Opera o semplicemente simpatizzanti e curiosi che approfittano dell’occasione per visitare la città di Verona, una delle più belle città italiane.

Incastonato in Piazza Bra, l’Anfiteatro di Verona fu costruito nella prima metà del I sec. d.C. tra la fine dell’Impero di Augusto e quella dell’Impero di Claudio. Si compone di tre anelli concentrici. Attualmente dell’anello esterno si conserva solo un breve tratto, detto “Ala”.
Il riquadro esterno era costituito da blocchi di provenienza calcarea delle cave della Valpolicella di colore bianco e rosato. Oggi grazie all’opera di ripulitura dell’Arena i colori sono venuti alla luce e sono stati una sorpresa per i cittadini, abituati a una certa immagine di quello che è il simbolo visivo della loro città, e i visitatori che lo conoscevano sotto altre vesti.
La seconda cinta dell'anfiteatro a due ordini di 72 arcate è integra. Le volte sono in calcestruzzo e le muraglie in sassi e mattoni.

Gli spettatori, per assistere ai giochi utilizzavano i fornici esterni e tramite un sistema complesso di scale sfociavano nei “vomitoria”, aperture poste sulle gradinate, visibili ancor oggi. Il termine vomitoria rievoca proprio il flusso continuo della gente.

Racconta Goethe con nostalgia, dopo il suo viaggio in Italia, che era piacevole passeggiare "sull’orlo del cratere dell’anfiteatro, all’ora del tramonto, godendo il bellissimo panorama della città e dei dintorni". E’ quanto accade ancor oggi ai numerosi visitatori che d’estate assistono alla stagione lirica dell’Arena di Verona.

L’anfiteatro deve il suo al tipo di sabbia (harena) che veniva utilizzata come copertura della zona di combattimento per assorbire il sangue dei gladiatori e degli animali. Tra platea e cavea l’anfiteatro poteva contenere ben 30.000 persone e si tratta del terzo anfiteatro italiano dopo il Colosseo e l’Anfiteatro di Capua. L’acustica è perfetta.

Durante i secoli l’Arena è stata luogo di combattimenti, giochi, gare di ginnastica ed oggi è uno dei palcoscenici più rinomati a livello internazionale per eventi di prestigio.

Il festival nasce nel 1913 quando l’anfiteatro romano venne trasformato in un palcoscenico musicale calcato, negli anni, da numerosi artisti di fama o future promesse della lirica.

Maria Callas, ancora sconosciuta, varcò il palcoscenico dell’Arena nel 1947 per interpretare La Gioconda di Ponchielli e da quel momento si aprirono per l’artista i palcoscenici più importanti di tutto il mondo. Beniamino Gigli si esibì nel 1929 cantando in un’Arena stracolma di spettatori. Oggi non si accede più agli spettacoli - che un tempo cominciavano all’alba e potevano durare giorni e giorni per i festeggiamenti di occasioni importanti - tramite delle tesserine in avorio che consentivano l’ingresso, tuttavia immaginare quello che accadeva nel passato remoto non è difficile, specialmente quando nelle serate dedicate all’Opera le maestose scenografie, lo sfoggio di costumi dalle fogge antiche immergono gli spettatori in atmosfere lontane.

Dall’Egitto alla Mesopotamia ai tempi dei faraoni egiziani e dei sovrani assiri, dalla Parigi dell’Ottocento tra artisti bohéme e soffitte polverose ai colori e le passioni della Spagna e di Siviglia.

Quest’anno il programma dell’Arena di Verona prevede in calendario quattro tra le Opere più note al pubblico e più amate dell’intero repertorio lirico: L’Aida, Il Nabucco, La Bohème e Il Barbiere di Siviglia.

Aida è un'opera in quattro atti di Giuseppe Verdi, su libretto di Antonio Ghislanzoni, basata su un soggetto originale di Auguste Mariette. La prima rappresentazione avvenne alla Khedivial Opera House del Cairo il 24 dicembre 1871. Ismail Pasha, kedivè d'Egitto, commissionò l'opera a Verdi per celebrare l'apertura del Canale di Suez nel 1869, pagandolo 80.000 franchi, ma la prima dell'opera fu ritardata a causa della guerra franco-prussiana. Quando finalmente la prima ebbe luogo, l'opera ottenne un enorme successo e ancora oggi continua ad essere una delle opere liriche più famose. È stata incisa numerose volte su disco, e viene frequentemente eseguita.

Il barbiere di Siviglia è un'opera lirica di Gioacchino Rossini su libretto di Cesare Sterbini tratto dalla commedia omonima di Beaumarchais.

Il titolo originale è Almaviva, o sia l'inutile precauzione. Il libretto era stato già musicato l'anno prima da Francesco Morlacchi. Prima di lui, Giovanni Paisiello aveva messo in scena il suo Barbiere di Siviglia nel 1782. La prima rappresentazione ebbe luogo il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina, a Roma, e terminò fra i fischi. A provocarli, secondo i pettegolezzi dell'epoca, sarebbero stati gli impresari di un teatro concorrente, il Teatro Valle; secondo altri, la colpa fu di alcuni melomani seguaci di Paisiello e della sua versione dell'opera.

Il fiasco della prima fu però riscattato immediatamente dal successo delle repliche. Il contralto Geltrude Righetti Giorgi fu la prima Rosina della storia mentre il ruolo di Almaviva fu affidato al grande tenore spagnolo Manuel García.

Nabucco è la terza opera lirica (il titolo originale completo è Nabucodonosor) di Giuseppe Verdi e quella che ne decretò il successo. Composta su libretto di Temistocle Solera, Nabucco fece il suo debutto il 9 marzo 1842 al Teatro alla Scala di Milano.

La bohème è un'opera lirica in quattro atti di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. Ispirato al romanzo di Henry Murger Scènes de la vie de Bohème, il libretto ebbe una gestazione abbastanza laboriosa, per la difficoltà di adattare le situazioni e i personaggi del testo originario ai rigidi schemi e all'intelaiatura di un'opera musicale. L'orchestrazione della partitura procedette invece speditamente e fu completata nel dicembre 1895. Meno di due mesi dopo, il 1º febbraio 1896, La bohème fu rappresentata per la prima volta al Teatro Regio di Torino con buon successo di pubblico, mentre la critica ufficiale, dimostratasi all'inizio piuttosto ostile, dovette presto allinearsi ai generali consensi.
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