Vacanze di Natale sulla Neve

Arriva l’inverno e si modificano anche le nostre abitudini, abbiamo cominciato a tirare fuori i cappotti pesanti, riposto nell’armadio l’abbigliamento autunnale, messo in azione i riscaldamenti (per la verità in posti più freddi dei nostri, sono in funzione già da ottobre).
Si avvicina il Natale e quasi pare che l’arrivo del freddo coincida con l’inizio delle decorazioni natalizie nelle vetrine dei negozi e sulle strade (stelle, festoni dorati e argentati, non è ancora il momento dell’albero di Natale ma di sicuro panettoni e pandori fanno già bella mostra di sé nei supermercati!).
E gli appassionati della neve? Beh, hanno cominciato a sciare o si apprestano a farlo. Località invernali note e meno note si tirano a lucido per l’inizio della stagione sciistica e propongono vacanze e pacchetti che al loro interno contengono un mix di ingredienti ideali. Le suggestioni dei paesaggi innevati, l’attività sportiva, un po’ di tempo da dedicare al proprio benessere, ovviamente la buona cucina per rifocillarsi dalle fatiche e dai freddi della montagna, e anche un po’ di vita mondana che non guasta mai. In montagna si trovano oramai caroselli sciistici di prim’ordine: piste per la discesa, piste per il fondo, itinerari di nord walking, cascate di ghiaccio da scalare e sentieri da percorrere con slitte trainate da cavalli o da cani, alberghi con SPA dove si possono provare dei trattamenti originali come i bagni di fieno o di latte, accoglienti stube (locali rivestiti completamente in legno e riscaldate con stufe di maiolica) dove ci si ritrova per gustare i piatti locali… e per il dopo cena o l’après ski nei locali di tendenza tra una seggiovia e l’altra.
Il Parco del Gran Paradiso in Valle d'Aosta, ad esempio, regala vere emozioni a chi non lo ha ancora scoperto o per gli appassionati che ne fanno una delle loro mete preferite. Da Cogne si dirama una raggiera di valli da percorrere con gli sci da fondo o con le racchette da neve per un safari fotografico tra specie animali e vegetali protette. Le cascate di ghiaccio del Gran Paradiso richiamano i climber di tutto il mondo e le cime sono un invito a praticare lo scialpinismo.
E in effetti negli ultimi anni le montagne del Gran Paradiso, e in particolare la valle di Cogne, sono diventate uno dei più importanti centri delle Alpi per lo scialpinismo. Con l’arrivo dei primi geli le cascate che scendono dai ghiacciai si solidificano e la Valnontey si trasforma in una piccolo Polo Nord con candele di ghiaccio alte centinaia di metri che richiamano davvero i climber di tutto il mondo.
Lo sci alpinismo è il modo migliore per visitare il Parco del Gran Paradiso e con sci e pelli si possono esplorare le valli più solitarie dove ci si imbatte in branchi di camosci e stambecchi che pascolano tranquilli nelle giornate di sole.
La maggior parte dei turisti sceglie il Gran Paradiso per le piste di fondo che si snodano per 80 chilometri di boschi, radure e alpeggi. Lo sci di fondo qui è una tradizione molto antica che ha rappresentato per anni l’unica valida alternativa al lavoro in miniera. I percorsi più consigliati per avvistare gli animali che popolano la montagna d’inverno (stambecchi, camosci) si svolgono lungo la Valnontey e la Valeille. In entrambe le vallate al termine della pista con gli sci da fondo si possono seguire le tracce che si dirigono al fondovalle. Con le racchette è invece possibile compiere safari fotografici sulle tracce degli animali o raggiungere straordinari punti panoramici.
La Val Ferret è l’ideale per passeggiate immersi nel silenzio e nella contemplazione lontani dalle affollate vie di Courmayeur. Il comprensorio sciistico Espace San Bernardo si caratterizza per una spiccata vocazione active che si traduce in un programma di passeggiate con le racchette alla scoperta di insediamenti a malghe innevate.
L’Alta Valle d’Aosta, oltre che per lo sci e il Monte Bianco, si distingue per un tratto meno conosciuto e visibile: i vigneti più alti d’Europa. Da queste vigne di montagna che superano i 1200 metri d’altezza nascono quei vini dalla forte personalità che sono l’accompagnamento ideale dei piatti valdostani: la fontina, la mocetta, la selvaggina, le polente e le zuppe.
La Valle del Cervino non ha bisogno di presentazioni con 350 km di piste. Ad oriente fa bella mostra di sé Monte Rosa con il suo sistema sciistico, carosello di alto livello unito alla piemontese Alagna Valsesia.
Insomma tutta la Val d’Aosta e sta vivendo, negli ultimi anni, un vero e proprio rinascimento turistico ed enogastronomico, proponendo nuovi modi di vivere la natura e la neve che danno un inedito appeal anche alle valli minori fino a poco tempo fa saltate a piè pari dai flussi turistici.
Ristrutturazioni e rivisitazioni di hotel, ristoranti e centri benessere, rifugi e chalet, baite e offerte “non solo sci”. Si va affermando un turismo rurale e si stanno riconvertendo in chiave soft i rifugi alpini che sono circa un centinaio in tutta la Val d’Aosta, Savoia e Alta Savoia.
In Alto Adige sono tantissime le mete predilette dagli sciatori, di discesa e di fondo, dagli amanti dei paesaggi innevati e del colore delle Dolomiti, dagli appassionati di cucina. Essì perché, ad esempio, tra le rocce rosa della Val Badia la tradizione ladina dà il meglio di sé in fatto di gastronomia, basti pensare che tra San Cassiano e Corvara ci sono ben tre ristoranti premiati dalla Guida Michelin. Tuttavia, riconoscimenti a parte, quasi ogni albergo e ogni ristorante offre una cucina di ottima qualità, e se poi la cucina invoglia ad eccedere tanto è buona non mancano le occasioni per smaltire le calorie accumulate. È una zona dove si possono praticare attività di ogni tipo. Oltre al Sellaronda, il classico giro sciistico di quattro passi dolomitici, fra i caroselli panoramici c’è anche il tour Santa Croce con piste medio-facili. Per chi non ama lo sci ci sono delle ottime proposte; la scoperta del momento è il Nordic Walking, sport nato in Finlandia che si pone a metà strada tra trekking e corsa, si pratica utilizzando scarpe da jogging e bastoncini telescopici. Lo si pratica ovunque negli 80 Km di piste disponibili che conducono a piccoli borghi rurali e chiesette alpine. Il dispendio energetico è notevole dato che lo sport impegna il 90% dei muscoli e fa bruciare il 46% di calorie in più rispetto a una semplice passeggiata.
La Val Badia offre molto anche a chi ama la vita mondana. Tanti sono i locali per l’après ski dove si balla con gli scarponi ancora ai piedi, quelli in cui si ascolta musica dal vivo, o quelli in cui, su un bancone bar di neve e di ghiaccio, si degustano ostriche freschissime innaffiate di champagne.
Nel tratto che conduce da Corvara alla Val Gardena il panorama è mozzafiato. Il primo paesino che si incontra è Selva, poi a seguire Ortisei e Santa Cristina. Tutti paesini con chiesette romaniche e case dipinte decorate con fregi barocchi e motivi tradizionali. A far da cornice le Dolomiti, vette tra le più belle del mondo con le loro rocce calcaree che si tingono di rosa al tramonto: il Sella, il Sassolungo, il Cir, le Odle. Scivolare lungo i loro fianchi è una vera e propria ebbrezza, per non parlare delle passeggiate lungo i sentieri o dei piatti di polenta con funghi o salsiccia che vengono serviti nei rifugi alpini.
Tra i tour per gli amanti dello sci alpinismo uno dei più interessanti è quello che va dalla Forcella del Pordoi alla Val Lasties passando per la Val Mezdì e quello che tocca le forcelle del Sassolungo e del Sassopiatto. Se si desidera una vacanza full immersion sulla neve si può provare lo ski safari delle Dolomiti: un tour di quattro o sette giorni con pernottamento nei rifugi e nel quale si toccano le cime principali di questi monti: dalla Val Gardena alla Val di Fassa salendo sulla Marmolada e sul Monte Civetta fino ad arrivare a Cortina d’Ampezzo.
La Val Gardena è il luogo ideale per praticare il Nord Walking e lo snow walking (escursioni con le ciaspole), entrambe le attività garantiscono un rapporto”puro” con la montagna: camminare in silenzio con la neve che scricchiola sotto i piedi, assistere al tramonto del sole tra le vette innevate (ENROSADIRA), passeggiare alla luce delle fiaccole finchè si raggiunge un rifugio per una cena al lume di candela.
Concludiamo questa breve rassegna con la Val Pusteria e la Val Venosta. Nella prima si trova il comprensorio sciistico del Plan de Corones, una vetta di circa 2275 metri coronata da un pianoro simile a una terrazza panoramica da dove si gode una vista a 360 gradi sulle montagne intorno. Si susseguono anelli per il fondo e piste da discesa ben esposte al sole adatte ai principianti, le discese più impegnative sono sul versante nord. I tracciati larghi sono l’ideale per il carving e si rivelano perfetti anche per lo snowboard. Lungo le piste non mancano rifugi dove fare tappa per gustare formaggi di malga, speck e strudel. La Val Venosta è il Regno dei Ghiacci. Risalendo la Solda si arriva nel Parco Nazionale dello Stelvio in un paesino che si chiama Solda. Il comprensorio dello Stelvio circondato da vette che superano i 3000 metri offre la stagione invernale più lunga di tutto l’Alto Adige, gli impianti aprono a fine novembre e chiudono a inizio maggio. Le piste non lasciano delusi neppure gli sciatori più esigenti con 45 km di discese. Solda è un paradiso anche per chi ama lo scialpinismo e, per coloro i quali si cimentano per la prima volta in questa disciplina, ci sono le guide alpine che accompagnano i neofiti per emozionanti escursioni giornaliere sul ghiacciaio.
Tra i percorsi più suggestivi ed emozionanti di tutte le Dolomiti non bisogna dimenticare lo Skitour della Grande Guerra. Un tour lungo 82 km e mezzo di cui 31 si percorrono con gli sci ai piedi, 18 sugli impianti, 32 in skibus e uno e mezzo a una slitta trainata da cavalli. Il percorso si snoda tra il Monte Civetta, il Pelmo, le Cinque Torri, il Sella e la Marmolada. Sono le cime che tra la primavera del 1915 e l’autunno del 1917 videro schierati gli uni di fronte agli altri alpini e Kaiserjager austriaci. Una guerra che a causa delle temperature rigidissime e delle slavine che tagliarono fuori i soldati dal resto del mondo si trasformò in une lotta alla sopravvivenza.
Lo Skytour della Grande Guerra corre intorno alla montagna simbolo del conflitto: il Col di Lana. Il percorso, adatto anche a sciatori di medio livello e a riders, può essere effettuato sia in senso orario che in senso antiorario da qualsiasi stazione del circuito. Per effettuare tutto il giro è necessario acquistare lo skypass che da diritto all’utilizzo gratuito dello skibus.Lo skipass è valido su 450 impianti di risalita. E’ gratuito per i bambini fino a otto anni.
Info www.dolomitisuperski.com
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